“UN RITORNO DELLA PANDEMIA? IN ITALIA NON CI SONO SEGNALI DI ALLARME, ATTUALMENTE” - IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, SILVIO BRUSAFERRO: “I DATI DELL'EPIDEMIA RIFLETTONO UNA SITUAZIONE CALMA. I CASI DI POSITIVITÀ STANNO SCENDENDO E I RICOVERI SONO STABILI - ALTRI LOCKDOWN? NON LASCIAMOCI SUGGESTIONARE - LA SOTTO VARIANTE GRYPHON? È STATA SEGNALATA GIÀ DA TEMPO E ANCHE DA NOI È STATO ISOLATO. È IN FASE DI STUDIO L'IMPATTO CHE POTREBBE AVERE DAL PUNTO DI VISTA SANITARIO. DA NOI COMUNQUE LA COPERTURA IMMUNITARIA È ELEVATA”
Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”
silvio brusaferro foto di bacco (3)
Senza deporre la consueta prudenza, a fine anno Silvio Brusaferro lascia un augurio di serenità: «Non c'è ragione di preoccuparsi e di rinunciare a programmi di vacanze. Partite in tranquillità, con un occhio di riguardo per le persone anziane e i fragili che dovrebbero essere protetti con vaccino e uso di mascherina in situazioni di affollamento». È ben diverso rispetto agli ultimi due anni, lo spirito con cui il presidente dell'Istituto superiore di sanità si prepara a salutare il 2023.
In Cina la pandemia è risorta. Siamo in pericolo?
«Non ci sono segnali di allarme, attualmente. I dati dell'epidemia in Italia riportati nel bollettino di ieri riflettono una situazione piuttosto calma. I casi di positività stanno scendendo. I ricoveri in ospedale sono stabili nei reparti di terapia intensiva mentre si stanno riducendo nelle aree mediche».
Significa che l'ondata pandemica che sta montando nella Repubblica Popolare non ci deve spaventare e riportare a cupi scenari?
ondata di contagi covid in cina
«Noi possiamo contare su una copertura immunitaria piuttosto alta. La popolazione è bene immunizzata, perché ha ricevuto le dosi o per aver contratto l'infezione. Questo equivale ad affrontare il futuro con una maggiore serenità».
Cosa ci dicono i risultati del sequenziamento dei virus?
«Non c'è segnale di nuove varianti capaci di destare timori, al momento. La rete di sorveglianza italiana, collegata a quella internazionale, sta rilevando sottotipi della variante Omicron, che circola in Italia da circa un anno. Niente di nuovo, finora, per noi. La rete funziona stabilmente e rappresenta uno dei principali strumenti di preparazione contro eventuali minacce».
Non è nuova neppure la sotto variante Gryphon, conosciuta come BXX, che negli Stati Uniti ha causato un numero di ricoveri mai visto nel corso del 2021?
«Questo ceppo è stato segnalato già da qualche tempo a livello internazionale e anche da noi è stato isolato. Appartiene alla famiglia del virus Omicron ed è in fase di studio l'impatto che potrebbe avere dal punto di vista sanitario. Da noi comunque la copertura immunitaria è elevata e non dobbiamo scordare che i nuovi vaccini disponibili contengono anche la variante Omicron oltre a quella originaria di Wuhan».
silvio brusaferro foto di bacco
Però solo una esigua parte delle persone a rischio, per età o patologie, si è vaccinata, sembra che i più stiano snobbando i richiami...
«Purtroppo non si è ben compresa l'importanza di ripetere una dose di richiamo a quattro mesi dall'ultima dose o dall'infezione naturale, come raccomandato alle persone anziane e fragili. Questo semplice gesto ci mette al riparo soprattutto dal rischio di sviluppare forme di Covid gravi. C'è tempo per convincersi e confido nel senso di responsabilità dei cittadini».
L'Istituto superiore di sanità ha appena pubblicato uno studio sull'immunità ibrida, altamente protettiva. Di che si tratta?
«L'immunità ibrida è quella dovuta all'effetto combinato della vaccinazione e della pregressa infezione. Si è visto che, assieme ai cicli completi di vaccinazione, garantisce la massima protezione contro l'infezione da Sars-CoV-2. Vorrei però spostare l'attenzione sull'influenza, che non va dimenticata».
Siamo ancora in tempo per fare il vaccino anti-influenzale?
«La stagione non è finita, siamo nel mezzo. La risposta è sì, anche se la curva dell'epidemia sembra mostrare cenni di discesa. Anche in questo caso devono proteggersi anziani e fragili».
Dovremmo temere di ripiombare nel lockdown o in altre restrizioni se dalla Cina arrivassero nuove mutazioni?
«Non c'è nessun elemento per temerlo, oggi, però ci stiamo muovendo per trovarci pronti, se dovesse servire. Non lasciamoci suggestionare».