LA ‘’3’’ DI NOVARI PENSA ALLA PENSIONE DEI CLIENTI - ETIHAD SPIAZZA LUFTHANSA E PUNTA L'ITALIA MA FRENA IN SVIZZERA – PRIVATE EQUITY USA TORNANO NEL (BEL)PAESE - PARACADUTE PER L'AD DI ANSALDO STS

NOVARI E IL BONUS PER I SUOI PENSIONATI
Da ‘Il Giornale' - Aggressiva campagna abbonamenti per «3». Il gestore mobile guidato da Vincenzo Novari ha elaborato una proposta per mandare in pensione i suoi abbonati a 60 anni. Bastano 10 anni di «contributi», ossia di abbonamento ai servizi «3» per maturare il diritto, dai 60 anni in poi, di avere per 20 anni un piano tariffario a canone zero. L'offerta è valida fino al 30 aprile, sottoscrivendo abbonamenti a partire da 10 euro al mese.


GLI EMIRI DI ETIHAD SPIAZZANO LUFTHANSA
Da ‘Il Giornale' - Etihad e Lufthansa si guardano sospettose. Una, entrando in Alitalia, diventerà il nuovo protagonista in Europa, l'altra cerca invece di contrastarne la crescita. Una prova si è avuta a Lugano. Nel presentare la nuova flotta di Etihad regional, rafforzata con quattro velivoli Atr, la compagnia svizzero-araba non ha svelato le nuove destinazioni servite per evitare che la concorrente Lufthansa (proprietaria di Swiss) possa anticipare delle contromosse.


Da ‘Il Sole 24 Ore'

I PRIVATE EQUITY USA TORNANO SULL'ITALIA
Nuovo shopping statunitense in Italia. Questa volta a dirottare sul Belpaese sarebbe secondo indiscrezioni il fondo di private equity di New York, Lincolnshire Management.
La preda sarebbe il gruppo Fabbri, realtà internazionale leader in tecnologie per il food packaging con un fatturato consolidato di oltre 100 milioni di euro. Nel 2011 la società era stata comprata dalla famiglia Chiarva (della quale il membro più noto è Gianni, manager di Sirti) coadiuvata dal fondo Igi Sgr, il gruppo finanziario gestitito dall'ex-banchiere di Interbanca, Giorgio Cirla.

L'operazione non fa che confermare il rinnovato interesse dei private equity statunitensi per il mercato tricolore delle medie imprese. Non soltanto Blackstone, che ha chiuso l'acquisizione di una quota di Versace, ma anche fondi Usa come Oaktree e Kkr hanno ripreso a considerare nuovi investimenti in Italia. (C.Fe.)


ETIHAD PUNTA L'ITALIA MA FRENA IN SVIZZERA
Etihad Regional, ramo della linea aerea degli Emirati Arabi Uniti, è sotto la lente dell'Ufficio federale elvetico dell'aviazione civile. Quest'ultimo vuole capire se la ticinese Darwin Airline, di cui Etihad ha acquisito il 33,3%, è di fatto ancora in mani svizzere. Se così non fosse, ci potrebbero essere ripercussioni sulla licenza di cui Darwin dispone come vettore elvetico.

«Esaminiamo se Etihad eserciti un controllo su Darwin malgrado risulti come azionista minoritario», ha detto Urs Holderegger, portavoce dell'Ufac. «Non è un'indagine bensì un monitoraggio, non abbiamo imposizioni da parte di Etihad», ha detto Maurizio Merlo, ad di Darwin. Etihad è in espansione, sta trattando con Alitalia per un eventuale ingresso nella compagnia italiana ed è nella Darwin dall'anno scorso. Dal gennaio scorso la linea ticinese opera con il marchio Etihad Regional. Ora il passo dell'Ufficio federale dell'aviazione. (L.Te.)


MILANO E BRESCIA AL FOTOFINISH SU A2A
Alla fine, vista la perizia di Mittel Advisory, i Comuni di Milano e di Brescia hanno scelto: venderanno il 5% di A2A sul mercato attraverso un accelerated book building. I tempi sono stretti. Tutto, come riportato da Radiocor, andrà chiuso entro metà maggio perché l'eventuale acquirente che si trovasse in possesso di quote rilevanti dovrà essere in tempo per presentare la propria lista per l'assemblea di giugno, che sancirà il ritorno al monocratico.

La speranza, insomma, è che qualche investitore istituzionale (italiano o straniero, magari già presente nel capitale) possa essere stuzzicato dall'ipotesi di arrotondare la propria quota per aggiudicarsi i consiglieri destinati alle minoranze, visto che il terzo socio è sempre la Carlo Tassara con solo il 2,5%. Magari in attesa di crescere ulteriormente il giorno che Milano e Brescia decidessero di scendere sotto il 50%. (Ch.C.)

ANSALDO STS, «PARACADUTE» DI DUE ANNI PER SIRAGUSA
Stefano Siragusa, a.d. e d.g. di Ansaldo Sts in carica dal primo gennaio 2014, riceverà due annualità dello stipendio fisso lordo qualora non venga confermato a scadenza di mandato, che termina con l'assemblea del prossimo 15 aprile. La clausola è stata approvata dal cda di Ansaldo Sts e dalla controllante, Finmeccanica, guidata da Alessandro Pansa. Lo stesso paracadute si aprirebbe in caso di «cessazione anticipata» entro il 2014 dell'incarico di Sirgausa, 37 anni, ex Boston consulting.

Probabile che tali clausole siano previste perché Pansa intende dare Sts in dote se troverà chi si accolla AnsaldoBreda. La relazione sulla remunerazione non rivela la paga di Siragusa. Nel 2013 l'a.d. e d.g. di Ansaldo Sts, Sergio De Luca, ha percepito 486.491 euro lordi, di cui 400mila di fisso. Anche il cda di Finmeccanica è in scadenza, ma le nomine sono a fine di maggio. Dunque sarà Pansa a decidere le nomine in Sts, prima di verificare se ci sarà un effetto Renzi con il rinnovamento dei vertici di Eni, Enel, Terna, Poste e Finmeccanica. Salvo colpi di scena. (G.D.)

 

 

Vincenzo Novari e Mauro Masi Etihad Livery big alitalia etihad LufthanasaLOGO CARLO TASSARAANSALDO BREDA jpegpansa alessandro

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