mark zuckerberg robot meta intelligenza artificiale

"AI"? AHI AHI! - LA CORSA ALL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE DEI COLOSSI DI SILICON VALLEY NON PIACE AGLI INVESTITORI: DA QUANDO MARK ZUCKERBERG HA PARLATO DEI COSTI CRESCENTI PER SEGUIRE IL PROGETTO DELL'IA ("CI VORRANNO ANNI PER GUADAGNARE DALL'AI"), IL TITOLO DI META HA PERSO OLTRE IL 15% A WALL STREETBRUCIANDO QUASI 200 MILIARDI DI DOLLARI DI VALORE DI MERCATO - A PREOCCUPARE GLI AZIONISTI È IL...

1. BRUCIATI 200 MILIARDI DI CAPITALIZZAZIONE. IL BOOM DI COSTI PER L’IA AFFONDA META A WALL STREET

Estratto dell'articolo di Massimo Basile per “la Repubblica”

META INTELLIGENZA ARTIFICIALE

 

L’intelligenza artificiale dà e toglie ai giganti high tech. Meta ha registrato un clamoroso tonfo a Wall Street dopo che Mark Zuckerberg ha parlato di costi crescenti per seguire il progetto dell’IA. Il titolo del gigante americano ha perso nel corso della seduta alla Borsa newyorkese quasi il 15 per cento, bruciando quasi duecento miliardi di dollari di valore di mercato. […]

 

META INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Gli investitori sembrano aver perso la pazienza davanti alla campagna che Zuckerberg sta portando avanti sull’intelligenza artificiale, al punto da mettere a rischio i profitti futuri.

Il messaggio è arrivato proprio da Wall Street, nonostante i risultati positivi della prima trimestrale. La pubblicità, e l’aumento delle tariffe, hanno spinto gli utili. La piattaforma ha guadagnato 12,37 miliardi di dollari, 4,71 dollari ad azione, che è più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando i ricavi erano saliti a 5,71 miliardi e il titolo era a 2,20 dollari.

 

META INTELLIGENZA ARTIFICIALE

I ricavi sono cresciuti del 27 per cento, passando da 28,65 miliardi a 36,46. Ma il Ceo di Meta ha dichiarato che gli investimenti nell’intelligenza artificiale sarebbero aumentati di altri cinque miliardi di dollari. […]

 

Ma, come detto, sono le stime al rialzo sulle spese ad aver spaventato gli azionisti. Le spese di capitale per il 2024 passeranno da 37 a 40 miliardi, mentre per il secondo trimestre la piattaforma madre di Facebook, Instagram e Whatsapp, prevede ricavi in una forbice tra 36,5 a 39 miliardi di dollari. In crescita anche le previsioni di spesa totale, che potrebbero sfiorare i cento miliardi. Sono tutti investimenti che, per dimensioni, non convincono gli azionisti, anche perché, secondo gli analisti, ci vorranno anni prima di rientrare. […]

 

2. ZUCKERBERG: «CI VORRANNO ANNI PER GUADAGNARE DALL'AI». E META AFFONDA A WALL STREET: BRUCIATI 190 MILIARDI DI DOLLARI

Estratto dell'articolo di Michela Rovelli per www.repubblica.it

 

mark zuckerberg

Zuckerberg dimostra tutto il suo realismo mentre si rivolge agli investitori alla riunione sui risultati della prima trimestrale dell'anno. L'intelligenza artificiale è una miniera d'oro, ma non vi aspettate guadagni nel breve periodo. La sintesi del suo discorso è questa. E, nonostante l'anno sia iniziato bene, le sue parole hanno allarmato. Tanto che il titolo, all'apertura di Wall Street, è crollato del 15 per cento. Tradotto: 190 miliardi di dollari bruciati.

 

[…]«Storicamente, investire per costruire queste nuove esperienze in scala nelle nostre app è stato un ottimo investimento a lungo termine per noi e per gli investitori che ci hanno seguito - ha detto - E anche in questo caso i primi segnali sono piuttosto positivi. Ma la costruzione di un'intelligenza artificiale di punta sarà un'impresa più grande rispetto alle altre esperienze che abbiamo aggiunto alle nostre app, e probabilmente ci vorranno diversi anni».

 

[…] GUADAGNARE CON L'AI

MARK ZUCKERBERG

Zuckerberg ha in ogni caso già un piano, seppur a lungo termine. E ha già in mente diversi modi con cui trarre profitto dall'intelligenza artificiale: «Ci sono diversi modi per costruire un business massiccio, tra cui la scalabilità della messaggistica aziendale, l'introduzione di annunci o contenuti a pagamento nelle interazioni con l'IA e la possibilità di pagare per utilizzare modelli di IA più grandi e accedere a più calcoli». Senza contare lo sfruttamento di questi modelli per ottimizzare quella che ad oggi rimane la vera miniera d'oro: la pubblicità mirata.

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