ALITALIA, TELECOM E MONTE DEI PASCHI, I CAPITANI DI SVENTURA HANNO VINTO - IERI UN PAESE TARGET DI OBIETTIVI PREDATORI STRANIERI, OGGI APPESTATO DA CUI STARE LONTANI, ANZI LONTANISSIMI

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I giornaloni dicono che lo spread è il termometro della fiducia degli investitori. In realtà lo spread è il termometro della ‘momentanea' fiducia degli investitori. La fiducia di medio- lungo termine è la capacità di un paese di produrre ricchezza e di mantenere il suo livello di competitività internazionale, lo spread finanziario di breve termine inevitabilmente, prima o poi, si allinea a quello di lungo anche con movimenti improvvisi.

Invece di concentrarsi giornalmente su pochi decimali di variazione i giornaloni nazionali dovrebbero concentrarsi sullo scenario devastante del capitalismo e dell'industria italiana. Alitalia è l'ultima bandiera che si ammaina, i "capitani coraggiosi" sono stati capitani di sventura a cominciare da quel Roberto Colaninno che ha messo le basi per l'affondamento di Telecom, ha distrutto quel che rimaneva della compagnia di bandiera e si sa seriamente applicando su Piaggio.

Ma dato che non ci facciamo mancare niente alla tragedia si aggiunge la commedia visto il figlio di Colaninno, Matteo, è il responsabile dello Sviluppo Economico del maggior partito Italiano. Quella del capitalismo italiano è una storia di figli, di rapporti di famiglie di intrecci, lo sa il Ministro di Grazia e Giustizia Anna Maria Cancellieri che ha un figlio che ha lavorato alla Fonsai di Ligresti dove ha ricevuto una buona uscita di 3,6 milioni di euro per poi passare a lavorare in Telecom, con la mamma che si prodigava per far uscire di galera la figlia dello stesso Ligresti.

Lo sa la Famiglia Marcegaglia più volte indagata e condannata dal fisco nonostante la rampolla Emma tuonasse contro gli evasori da Presidente di Confindustria e contemporaneamente cercasse di accaparrarsi gli immobili costruiti per il G8. Lo sapevano tutti che Monte dei Paschi era una banca decotta quando facevano finta di stilare un "patto per l'Italia" insieme a quel Mussari che sarebbe stato defenestrato da lì a poco.

Lo sapevano le banche che Zalesky era una scatola vuota e non avrebbe ripagato i debiti, come sanno tutti che lo spread di lungo periodo dell'Italia segna la fine industriale e finanziaria. I capitani di sventura sono ancora tutti lì a pontificare sul futuro, su una ripresa che non ci sarà facendo finta di essere interessati alla sorte del paese, ma Alitalia, Telecom e Monte dei Paschi sono il loro specchio di Dorian Gray che riflette un'immagine invecchiata e decrepita di un'Italia che non c'è più.

Il rifiuto di Air France di sottoscrivere l'aumento di capitale di Alitalia è la controprova di un paese che è passato da essere il target di obiettivi predatori stranieri dei tempi di tangentopoli all'appestato di turno da cui stare lontani, anzi lontanissimi.

Un Presidente del Consiglio come Monti deciso nelle stanze di Banca Intesa ed un Ministro di Grazia e giustizia che interviene per un "amico di famiglia" sono la controprova di un sistema che nel suo complesso e sull'orlo di una implosione. I capitani di sventura hanno vinto, niente è più scandalo, niente è vietato. Corriamo a dividerci le ultime spoglie di quella che fu la quinta potenza industriale del mondo, i capitani di sventura sono già all'opera e non lasceranno molto dietro di sè.

 

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