DOLORI PER MEDIOBANCA - L’ANTITRUST SOSPENDE L’OPERAZIONE UNIPOL-PREMAFIN E APRE UN’ISTRUTTORIA - DOVE NON SONO ARRIVATI I PM, L’ISVAP, E LA CONSOB, È ARRIVATO PITRUZZELLA: NEL PROCEDIMENTO HA INCLUSO ANCHE MEDIOBANCA (CREDITRICE E PARTECIPATA DA PREMAFIN) E GENERALI (CONTROLLATA DA NAGEL MA IN TEORIA CONCORRENTE DI FONSAI) - UNICREDIT VUOLE MASSIMO PINI AL POSTO DI JONELLA (CHE NON MOLLA LA POLTRONA), ARPE HA CANDIDATO BRAGANTINI…

1 - FONSAI:ANTITRUST AVVIA ISTRUTTORIA,SOSPENDE OPERAZIONE
(ANSA) - L'Antitrust ha avviato un'istruttoria sull'integrazione tra Unipol gruppo finanziario e il gruppo Premafin, sospendendo contemporaneamente l'operazione per "evitare che i prossimi passaggi dell'operazione possano comportare effetti difficilmente reversibili sul capitale delle società coinvolte". Lo annuncia una nota dell'authority.

2 - ANTITRUST;IN PROCEDIMENTO ANCHE MEDIOBANCA,GENERALI
(ANSA) - L'Antitrust ha deciso di includere nel procedimento sugli accordi tra Unipol e Premafin anche Mediobanca e Generali. Lo annuncia l'authority chiarendo che l'operazione andrà esaminata "anche alla luce dei legami (finanziari, azionari e personali) che si verranno a determinare tra Mediobanca ed il gruppo Ugf/Premafin, da un lato e, dall'altro, dei legami che Mediobanca ha con Generali". Da valutare, gli effetti della concentrazione anche in termini di rischio di disincentivo a competere da parte di Generali.

3 - FONSAI: J.LIGRESTI, NON LASCERO' PRESIDENZA
(ANSA) - Jonella Ligresti non è intenzionata a lasciare la presidenza di Fonsai. "No" ha risposto, avvicinata dall'ANSA mentre lasciava una delle sedi del gruppo, alla domanda se fosse disponibile a un passo indietro. "Sto andando a un consiglio d'amministrazione, è il consiglio che prenderà questa decisione".

4 - FONSAI:P.LIGRESTI, RICHIESTA FALLIMENTO NON TOCCA TRATTATIVA
(ANSA) - "Sono due piani diversi. Non influisce" sulla trattativa. Così Paolo Ligresti, terzogenito di Salvatore Ligresti, risponde a chi gli chiede se la richiesta di fallimento della procura per Sinergia e Imco possa influire sulla trattativa per il progetto della 'Grande Unipol' che prevede la fusione della compagnia bolognese con Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin.

5 - P.LIGRESTI, A LAVORO SU SOLUZIONE EQUA PER TUTTI
(ANSA) - "Vogliamo trovare una soluzione equa per tutti gli azionisti di minoranza, non solo noi come famiglia". Così Paolo Ligresti, lasciando una delle sedi di Fonsai, risponde a proposito della trattativa in corso sul progetto della 'Grande Unipol'. "Vogliamo tutelare tutte le minoranze - ribadisce -. Noi ci stiamo mettendo l'anima per trovare una soluzione". Interpellato sui tempi dell'operazione e su una possibile svolta durante il prossimo fine settimana, il terzogenito di salvatore Ligresti ha precisato che i contatti proseguono ma al momento non ci sono in calendario vertici plenari. L'unica riunione in agenda, oltre al Cda di Fonsai di oggi è il consiglio di Premafin di domani. A proposito della permanenza di Jonella Ligresti alla presidenza di Fonsai, Paolo Ligresti ha precisato che "decide oggi il consiglio".

6 - FONSAI: RIUNIONI CON ADVISOR, CDA PREALLERTATO PER DOMANI
(ANSA) - Giornata di incontri tra le società del gruppo Ligresti e i rispettivi advisor per cercare di limare le distanze con Unipol sui concambi. A quanto si apprende, prima del cda di stasera di Fonsai, chiamato ad attribuire le deleghe e a formare i comitati interni, proseguiranno i lavori sia della compagnia che della controllata Milano Assicurazioni per trovare una soluzione al nodo delle rispettive valutazioni in vista delle nozze con Unipol. Il tour de force di riunioni potrebbe proseguire anche domani: i consiglieri di Fonsai, viene infatti riferito, sono stati pre-allertati per una nuova riunione domani mattina. Nel pomeriggio di domani è in agenda un cda della controllante Premafin.

7 - PREMAFIN: A FRATELLI LIGRESTI 7,8 MLN INCARICHI GRUPPO 2011
(ANSA) - Ammontano a circa 7,8 milioni di euro i compensi percepiti nel 2011 dai tre fratelli Ligresti per gli incarichi rivestiti in Premafin e nelle sue controllate, a partire da Fonsai. Il quadro definitivo sui compensi 2011 viene offerto dalla relazione sulle remunerazioni di Premafin: Giulia Ligresti ha ricevuto 2,95 milioni, di cui 2,12 milioni per la presidenza della holding. A Jonella Ligresti sono andati 2,6 milioni, in gran parte riconducibili alla presidenza di Fonsai mentre Paolo Ligresti ha ricevuto 1,7 milioni di euro e 632 mila franchi svizzeri (circa 526 mila euro ai cambi attuali).

Tra i consiglieri spiccano gli emolumenti di Carlo d'Urso, dimessosi a metà dicembre, destinatario di 2,82 milioni grazie anche alle consulenze legali offerte dallo studio d'Urso Gatti & Bianchi a Premafin (928 mila euro) e a Fonsai (1,89 milioni). L'avvocato Geronimo La Russa, figlio dell'ex ministro della Difesa Ignazio, ha ricevuto 539 mila euro, di cui poco più di 500 mila euro per consulenze legali offerte dallo Studio La Russa al gruppo.

Tra i sindaci spicca il compenso di Maria Luisa Mosconi che incassa 261 mila euro, di cui 221 da incarichi in controllate e collegate. Andrea Novarese, direttore generale dallo scorso ottobre, ha percepito 152 mila euro mentre l'ex direttore generale, Stefano Carlino, che ha lasciato l'incarico a fine agosto, scegliendo di restare in Fonsai, ha ricevuto 552 mila euro.


8 - ARIA DI RIBALTONE AL VERTICE DI FONSAI
Rosario Dimito per "Il Messaggero"

Aria di ribaltone al vertice di FonSai. Unicredit, socio col 6,9% e tra i principali creditori della galassia Ligresti, secondo quanto risulta a Il Messaggero, spinge per un ricambio alla presidenza. Jonella Ligresti resiste e oggi pomeriggio al consiglio, rinnovato dall'assemblea dell'altro giorno, che dovrà assegnare le deleghe e nominare i nuovi comitati interni, si potrebbe arrivare alla conta.

Le manovre sulla governance prendono il sopravvento rispetto al negoziato in corso sul concambio relativo alla fusione con Unipol assicurazioni aperto a Premafin e Milano assicurazioni. Piazza Cordusio, interpretando i desiderata di altri soggetti coinvolti, da qualche giorno sarebbe scesa in campo per promuovere una discontinuità senza compromettere però l'accordo con Unipol.

La banca guidata da Federico Ghizzoni, che ha un patto parasociale con Premafin, avrebbe fatto intendere di non voler riconfermare il presidente uscente. In un colloquio di qualche giorno fa con qualche esponente della famiglia, il capo del corporate Italia Vittorio Ogliengo, tra le soluzioni possibili, avrebbe suggerito la nomina di Massimo Pini, uno dei vicepresidenti uscenti, con un passato all'Iri, Rai, Finmeccanica e grande esperienza e relazioni a tutto campo, molto vicino a Salvatore Ligresti.

Ma sembra che l'interessato proprio per i solidi rapporti col patron abbia subordinato l'accettazione al via libera della famiglia che non ci sarebbe perché Jonella si sarebbe messa in trincea. Anche se entro fine anno si procederà alla maxi-fusione la cui efficacia dovrebbe partire dal 1° gennaio 2013, la primogenita di don Salvatore ritiene di voler pilotare la compagnia sino al giorno delle nozze. Jonella sarebbe ostinata e per questo è pronta oggi a firmare la lettera di dimissione dal consiglio di Mediobanca per effetto della norma sul divieto dei doppi incarichi nel settore credito, assicurativo, finanziario.

I Ligresti avrebbero rilanciato con la proposta di confermare Jonella al vertice, Pini unico vicepresidente e Emanuele Erbetta rimarrebbe ad, col sacrificio dell'altro attuale vice, Antonio Talarico, un manager che da 50 anni lavora al fianco del patron col quale ha concorso allo sviluppo del gruppo: gli vengono riconosciuti molti meriti specie in alcune cessioni immobiliari passate e che alcune volte ha saputo anche dire no al grande capo.

Il nodo-presidente si dovrebbe sciogliere in consiglio dove la discussione si profila animata col rischio di arrivare a una spaccatura. Unicredit esprime tre consiglieri: Roberto Cappelli (presidente del comitato indipendenti), Ranieri de Marchis, Salvatore Militello. In base al patto parasociale con Premafin del marzo 2011, nessuno dei suoi uomini può assumere la presidenza. Sulla carta la famiglia dovrebbe contare sulla maggioranza anche se una parte del fronte sarebbe formato da indipendenti.

C'è chi potrebbe proporre una soluzione di compromesso: una delle new entry Marco Reboa, commercialista, indicato da Premafin, in passato in Mediobanca. E poi c'è da considerare l'avvento in cda di Salvatore Bragantini e del presidente del collegio sindacale Giuseppe Angiolini, indicati da Sator-Palladio, alleati in un patto sull'8%, ostili all'operazione-Unipol avendo presentato un piano alternativo a Premafin, che vorranno dire la loro sulla governance: paradossalmente potrebbero fare da sponda a Unicredit, che assieme a Mediobanca, ha più volte preso le distanze dal piano degli alleati, nelle manovre per il cambio del vertice.

Sator ha candidato Bragantini nel comitato degli indipendenti, che ha un ruolo-chiave nella decisione sui concambi ma non è detto che la maggioranza accetti. Nel cda FonSai ci potrebbe essere un'informativa sui concambi: specie i nuovi consiglieri potrebbero chiedere tempo per esaminare la situazione facendo rinviare la decisione di alcuni giorni.

Sui concambi ieri avrebbero lavorato sodo solo in casa Unipol per far girare nuovamente i numeri dopo il vertice dell'altra sera in Unicredit con i banchieri di piazza Cordusio e di Mediobanca, presenti i manager Fonsai, Ugf e Goldman nel quale i bolognesi sarebbero stati convinti a rivedere i criteri di valutazione: il concambio in base ai nuovi principi scenderebbe dal 66,7 a circa il 63%, un livello vicino a quello che gli indipendenti FonSai e Milano potrebbero accettare. Domani si riunisce il cda Premafin per fare il punto sulla situazione specie sulle risposte da dare alle Authority.

 

 

Giovanni Pitruzzella PAOLO LIGRESTI Salvatore Ligrestienrico cuccia02 lapPAGLIARO NAGEL CARLO CIMBRI JONELLA LIGRESTI resize MASSIMO PINI MATTEO ARPE Salvatore Bragantini

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…