PER TUTTO IL RESTO, NON C’È PIÙ SOLO MASTERCARD – ARRIVA LO “EUROPEAN PAYMENTS INITIATIVE”, IL CIRCUITO DI PAGAMENTO PANEUROPEO CHE DOVREBBE FAR CONCORRENZA AI COLOSSI VISA E MASTERCARD – IL PROGETTO HA L'APPOGGIO DELLA BCE E HA COINVOLTO 20 BANCHE EUROPEE, MA NON PIU' DI INTESA SANPAOLO. DOVREBBE ESSERE PRESENTATO GIOVEDÌ E PER UNA NOTEVOLE COINCIDENZA, IL TUTTO AVVIENE NEL BEL MEZZO DELLO SCANDALO WIRECARD – ECCO COME FUNZIONERÀ…
Giusy Caretto per www.startmag.it
Non ci sarà Intesa Sanpaolo fra le banche europee che daranno vita a Epi (European Payments Initiative), il circuito di pagamento paneuropeo auspicato dalla Bce che di fatto punta ad essere un’alternativa a quelli di Visa, MasterCard, PayPal e non solo.
Ecco tutti i dettagli.
DEBUTTO ENTRO IL 2 LUGLIO?
Il progetto interbancario europeo EPI, European Payments Initiative (ex Pepsi – Pan European Payment System Initiative) dovrebbe essere presentato a istituzioni e cittadini giovedì 2 luglio, secondo il quotidiano francese Les Echos, che citando quanto detto da un rappresentante della Banca centrale europea al France Payments Forum di marzo, parla di “allineamento dei pianeti”.
LE BANCHE COINVOLTE
Il progetto coinvolge le banche dell’area euro, ovvero di Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo, Spagna, ma sui nomi delle banche sembra si voglia tenere il massimo riserbo fino alla fine.
GLI ARTICOLI DI MF E START MAGAZINE
Ieri diverse testate giornalistiche, tra cui anche MfMilano Finanza e Start Magazine, hanno scritto che tra le banche italiane che faranno parte dell’Epi ci sarebbero state Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm.
LA NOTIZIA SU INTESA SANPAOLO
Oggi Mf/Milano Finanza pubblica questa notizia: “In riferimento all’articolo Intesa Sanpaolo fa presente di non essere parte del gruppo di banche aderenti all’iniziativa descritta. Intesa Sanpaolo ha partecipato a una prima fase di studio sulla fattibilità di un progetto riguardante un nuovo circuito paneuropeo dei pagamenti ma, in seguito, non ha ritenuto di proseguire il percorso di adesione alle fasi successive”.
L’APPOGGIO DELLA BCE
Il progetto ha ricevuto l’appoggio della Banca Centrale Europa. La Bce “è pronta a fornire assistenza tecnica al progetto che dovrà restare privato e aperto ad altri operatori nel rispetto delle norme antitrust dell’Unione. Nel frattempo Francoforte continuerà a monitorare l’impatto dell’evoluzione dei sistemi di pagamento sulla trasmissione delle politiche monetarie delle banche centrali”, ha affermato Benoit Coeurè, membro del board della Bce, a dicembre 2019.
Giusy Caretto per www.startmag.it
Venti banche europee, tra cui Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnp Paribas e Deutsche Bank hanno lavorato, in questi mesi, per creare un circuito di pagamento paneuropeo che dovrebbe fare concorrenza a Visa, MasterCard e non solo. Il sistema dovrebbe essere presentato, secondo le indiscrezioni di Les Echos, entro la fine di questa settimana.
Tutti i dettagli.
carte di credito con bandiera ue
DEBUTTO ENTRO IL 2 LUGLIO?
Il progetto interbancario europeo EPI, European Payments Initiative (ex Pepsi – Pan European Payment System Initiative) dovrebbe essere presentato a istituzioni e cittadini giovedì 2 luglio, secondo il quotidiano francese Les Echos, che citando quanto detto da un rappresentante della Banca centrale europea al France Payments Forum di marzo, parla di “allineamento dei pianeti”. Finanziariamente parlando, si intende.
LE BANCHE COINVOLTE
peps i sistema di pagamento europeo
Il progetto coinvolge le banche dell’area euro, ovvero di Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo, Spagna, ma sui nomi delle banche sembra si voglia tenere il massimo riserbo fino alla fine.
Quel che è certo è che i promotori dell’iniziativa sono Bnp Paribas e Deutsche Bank e che per l’Italia sono coinvolte Intesa Sanpaolo e Unicredit.
A CHI FARA’ CONCORRENZA
Se i nomi delle altre 16 banche restano sconosciuti, ben noti sono quelli di chi subirà (o almeno dovrebbe) subire la concorrenza dell’EPI. Oltre a Visa e MasterCard, giganti del settore pagamenti, il circuito europeo si pone come alternativa, infatti, anche a piattaforme cinesi come Alipay e WeChat Pay, a Paypal e all’americana Google.
EUROPA HA FATTO SCUDO COMUNE
Fare concorrenza a Visa, Mastercard e company non sarà certo semplice. “Questo progetto richiederà un sacco di investimenti tecnologici ma anche di comunicazione. Servirà far conoscere il nuovo brand ai consumatori e renderlo familiare come Visa o MasterCard”, ha commentato un banchiere alla stampa francese.
“Il nostro orgoglio sarebbe dimostrare che i decisori pubblici e privati sono stati in grado di annullare le loro differenze e trovare una soluzione comune per creare uno “schema” europeo”, ha aggiunto.
COME FUNZIONERA’ EPI?
Saranno tre i servizi fondamentali che garantirà la nuova tecnologia: bonifici istantanei, portafoglio elettronico e invio e ricezione di pagamenti tramite messaggio.
L’APPOGGIO DELLA BCE
carta di credito con bandiera ue
Il progetto dovrebbe ricevere l’appoggio della Banca Centrale Europa, da sempre favorevole al progetto. La Bce “è pronta a fornire assistenza tecnica al progetto che dovrà restare privato e aperto ad altri operatori nel rispetto delle norme antitrust dell’Unione. Nel frattempo Francoforte continuerà a monitorare l’impatto dell’evoluzione dei sistemi di pagamento sulla trasmissione delle politiche monetarie delle banche centrali”, aveva affermato Benoit Coeurè, membro del board della Bce, a dicembre 2019.
LO SCANDALO WIRECARD
La presentazione del circuito avviene, casualmente, fa notare Les Echos, nel bel mezzo dello scandalo Wirecard, la fintech tedesca che annunciato un buco da 1,9 miliardi di euro. Tutto questo “conferisce maggiore credibilità a un progetto paneuropeo realizzato dalle banche che storicamente assicuravano l’intera catena dei pagamenti, prima di lasciare interi settori dell’attività a nuovi attori”, scrive il quotidiano finanziario.
IL PRECEDENTE
L’ European Payments Initiative ha un precedente, mai andato a buon fine. Le banche dell’Unione già nel 2011 avevano pensato di dar vita ad un sistema di pagamento alternativo ai colossi statunitensi: il progetto si chiamava Monnet ed aveva incontrato ostacoli politici nel suo cammino.