L’ULTIMO ASSALTO DEI “FURBETTI DEL CANTIERINO” - DOVEVA ESSERE UNA AUTOSTRADA REALIZZATA COL “PROJECT FINANCING” E I SOLDI DEI PRIVATI E INVECE I SIGNORI DELLA BREBEMI, APPENA INAUGURATA, GIÀ CHIEDONO L’AIUTO DELLO STATO: SUPER SCONTO SULLE TASSE O UN CONTRIBUTO

Carlo Di Foggia per "il Fatto Quotidiano"

 

I nodi dell’intricata saga Brebemi arrivano al pettine con il grande inganno chiamato project financing. La direttissima Brescia-Bergamo-Milano è la prima autostrada terminata con il miracoloso sistema che apparentemente fa finanziare le grandi opere dai privati perché le casse pubbliche sono vuote. Solo che alla fine paga comunque lo Stato.

 

l'autostrada Brebemil'autostrada Brebemi

La brebemi è un caso esemplare. La società controllata da Intesa Sanpaolo e Gavio ha chiesto un generoso contributo al Cipe (il comitato che coordina gli investimenti statali): 450 milioni di euro di sconto sulle tasse o, in alternativa, un contributo diretto di 90 milioni e l’allungamento da 20 a 30 anni della concessione. Senza un aiuto, lamenta la società, il piano finanziario non regge e si rischia di portare i libri in tribunale.

 

La singolare opera (62 Km paralleli alla vecchia A4 e senza aree di servizio) è stata finanziata “senza soldi statali”, ha spiegato orgoglioso il presidente Franco Bettoni durante l’inaugurazione, il 23 luglio scorso alla presenza di un raggiante Matteo Renzi. La frase del presidente andrebbe però tradotta: degli 1,5 miliardi di costi propri, 830 milioni sono prestiti della Cassa depositi e prestiti (che è pubblica) e 700 della Bei (Banca europea degli investimenti, pubblica anch’essa).

 

ROBERTO FORMIGONI IL PRESIDENTE BREBEMI BETTONI ROBERTO CASTELLI ROBERTO FORMIGONI IL PRESIDENTE BREBEMI BETTONI ROBERTO CASTELLI

Che succede se Brebemi non ce la fa a restituirli? Paga Pantalone. La Cdp è controllata dal Tesoro e per la Bei c’è la garanzia della Sace, la società che assicura i contratti delle aziende che lavorano con l’estero. Di chi è Sace? Al 100% della Cdp. In pratica, l’autostrada “totalmente a carico dei privati” è fatta con debiti garantiti dallo Stato, e ora - preso atto che non ce la farebbe a restituirli perché le stime di traffico sono state gonfiate - chiede allo Stato l’aiutino. Così il contribuente non ha scelta: o paga subito, o pagherà, di più, quando la Bei farà scattare la garanzia statale.

cassa   depositi  prestiti cassa depositi prestiti

 

L’aiuto invocato serve a ripagare gran parte degli 800 milioni di oneri finanziari, cioè gli interessi sui debiti. I finanziamenti di Bei e Cdp, infatti, non sono andati direttamente alla società, ma al consorzio di banche dietro il progetto (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps , Centrobanca e Credito Bergamasco) che a sua volta li ha girati a un tasso più elevato per remunerare il rischio: un pesante 7,8 per cento, sbandierato orgogliosamente da Bettoni in un’intervista al Corriere di Brescia: “Nessuno ci ha fatto un favore”.

 

Intanto si sono espropriati migliaia di terreni agricoli, per la gioia degli agricoltori lombardi, di cui Bettoni è, guarda caso, il presidente. I costi iniziali dell’autostrada - stimati in 800 milioni di euro - sono triplicati nel tempo e il 21 per cento dell’incremento è attribuito proprio al costo imprevisto degli espropri. Di questi, 212 ettari solo nella provincia del bresciano Bettoni, che si è vantato di aver fatto tutto senza litigi: “Il 98 per cento - ha spiegato - ha trovato accordi bonari con la società”. E ci mancherebbe.

BREBEMIBREBEMI

 

La richiesta d’aiuto della Brebemi era scritta nei numeri: degli 80mila veicoli al giorno di traffico previsto (poi rettificati a 60mila) oggi siamo a 40mila. I dati del progetto erano gonfiati. Per tentare un recupero, la società è stata costretta ad applicare tariffe doppie rispetto alla concorrente A4, e del 44 per cento superiori alla media nazionale. “Eppure - spiega Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio nazionale trasporti - nel 2003 la concorrenza degli americani di Bechtel è stata battuta grazie alla promessa di applicare tariffe molto più basse.

 

Se Brebemi ottenesse l’aiuto richiesto, potrebbero ricorrere per violazione del bando di gara”. Tanto più che le linee guida del Cipe prevedono che il beneficio fiscale possa essere concesso solo se le infrastrutture non sono ancora entrate in servizio.

 

Sono già sette i grandi project financing che hanno richiesto aiuti pubblici, attraverso la defiscalizzazione, con stanziamenti a fondo perduto o con l’allungamento della concessione.

 

Dopo la Tem Milano (la nuova tangenziale dove confluirà la Brebemi, oggi strozzata in due statali mono-corsia che entrano a Milano) e la Pedemontana Veneta, salvate dal governo Letta (rispettivamente con 330 e 370 milioni di euro), la Pedemontana Lombarda (350 milioni) e la l’Autostrada Tirrenica (completamento della Livorno-Civitavecchia). Per quest’ultima, il regalo (270 milioni) arriverà con lo Sblocca Italia, come promesso al presidente della concessionaria Sat, Antonio Bargone, dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...