IL BALLO DI TELECOM: IERI IL BOOM, OGGI IL CALO - BERNABÈ: “SERVE UN PROGETTO INDUSTRIALE, NON UN NUOVO AZIONISTA”. E SLIM SMENTISCE LE TRATTATIVE

1. SEMAFORO ROSSO PER TELECOM ITALIA. NUOVE IPOTESI SU RIASSETTO
Davide Pantaleo per Trend Online - Pesante battuta d'arresto per Telecom Italia che quest'oggi sta vivendo una seduta all'insegna delle vendite, complici le prese di profitto dopo il rally della vigilia. Il titolo in realtà è reduce da una settimana tutta in salita che in sole quattro sedute lo ha portato a mettere a segno un progresso di quasi il 15%, con un vantaggio di oltre otto punti percentuali solo nella giornata di ieri.

Quest'oggi Telecom Italia ha anche cercato di spingersi in avanti, tanto da arrivare a toccare un massimo a 0,6165 euro, con un vantaggio di circa un punto e mezzo percentuale che è stato subito mandato in fumo. Al momento infatti il titolo viene scambiato a 0,589 euro, con una flessione del 2,97% e volumi sempre molto elevati visto che fino ad ora sono passate di mano oltre 200 milioni di azioni, più del doppio della media giornaliera degil ultimi tre mesi pari a quasi 87 milioni di pezzi.

Oltre a delle fisiologiche prese di profitto dopo la recente corsa, a frenare Telecom Italia sono anche alcune indicazioni pervenute nelle ultime ore. Ieri il numero uno di America Movil ha smentito che ci siano stati già dei contatti con i soci del gruppo telefonico italiano, screditando così le indiscrezioni che volevano il gruppo americano tra i papabili nella rosa dei nomi riguardanti un possibile socio in arrivo per Telecom Italia.

2. TELECOM ITALIA: BERNABÈ, SERVE UN PROGETTO INDUSTRIALE NON UN NUOVO AZIONISTA
Finanza.com - Telecom Italia non ha bisogno di un azionista industriale ma di un progetto industriale. Lo ha detto Franco Bernabè, presidente del gruppo tlc, a margine del Workshop Ambrosetti a Cernobbio, sottolineando come la società abbia già dato a proposito dell'arrivo di soci finanziari. "Non serve un azionista industriale ma serve un progetto industriale e poi eventualmente si può vedere la partecipazione di un nuovo azionista", ha affermato Bernabè.

3. TELECOM: CUCCHIANI, DECISIONE SU TELCO QUANDO VICINI A SCADENZA
(ASCA) - ''Su Telco decideremo quando saremo vicini alla scadenza''. Cosi 'l'ad di Intesa Sanpaolo , Enrico Cucchiani, a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio in vista della imminente scadenza del patto di sindacato tra Telefonica, Mediobanca , Intesa e Generali. Cucchiani non indica preferenze sul tipo di scelte per l'assetto proprietario di Telecom. ''Il meglio sara' la soluzione migliore - ha detto - quella che portera' il maggiore beneficio agli azionisti e alla societa''. ''Dobbiamo attendere l'evoluzione dele cose. Il presidente di Telecom si e' impegnato a presentare a breve programmi e soluzioni, quindi dobbiamo aspettare''.

4. TELECOM: CUCCHIANI, NAZIONALITA' PARTNER NON E' FONDAMENTALE
(ASCA) - Per l'Ad di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, non e' un elemento fondamentale la nazionalita' dell'eventuale partner di Telecom Italia. E' quanto ha affermato parlando a margine del Workshop Ambrosetti a Cernobbio. Cucchiani in vista delle imminenti scadenze sull'assetto azionario di Telecom ha osservato in merito a un partner estero o a una soluzione italiana che ''la mia preferenza e' per la soluzione migliore. Siamo in un mondo aperto, internazionale, globalizzato - ha detto - per cui credo che la nazionalita' non sia fondamentale''.

D'altra parte ''la telefonia e' il business piu' globale che ci sia - ha aggiunto - inoltre altre compagnie telefoniche che operano in Italia non sono italiane''. Cucchiani ha poi indicato che ''se ci sono componenti del business telefonico che hanno una rilevanza strategica, queste potranno trovare altre soluzioni''. La rete? ''Potrebbe essere'', ha concluso l'Ad di Intesa Sanpaolo.


5. TELECOM FA GOLA DA SAWIRIS A AT&T E SLIM E IL TITOLO SALE DELL'8%
Fausta Chiesa per "Corriere della Sera"

Un'ennesima seduta con il botto in Borsa: +8,39%, che portano il titolo a 0,6 euro ad azione. Un'ennesima giornata in cui si sono rincorse le voci sui possibili soggetti interessati. Telecom Italia, designata preda del prossimo risiko delle Tlc, è stata nuovamente protagonista di Piazza Affari e dei rumors di stampa, che parlano ancora una volta di un interessamento da parte dell'americana AT&T, della messicana America Movil e stavolta anche di un ritorno alla ribalta dell'imprenditore egiziano Naguib Sawiris.

Si vocifera, infatti, che i principali azionisti di Telecom Italia, riuniti nella holding Telco, sono stati raggiunti da richieste di informazioni di alcune società di Telecomunicazioni estere, ma al momento non ci sono state manifestazioni di interesse. A metà pomeriggio è arrivata la smentita di America Movil. Il direttore finanziario Carlos Garcia Moreno, contattato da Reuters , ha detto «categoricamente» che non ci sono stati contatti. Il rally del titolo, dopo la smentita della società del magnate Carlos Slim, si è ridimensionato fino al 3,5% per poi risalire di nuovo e portare il rialzo delle ultime cinque sedute al 25 per cento.

Unica cosa sicura è l'appuntamento del 19 settembre, giorno in cui è previsto il consiglio di amministrazione di Telecom Italia. Sempre secondo voci, in quella sede Franco Bernabè punta a presentare una proposta per il riassetto del gruppo. Proposta che potrebbe anche riguardare l'arrivo di un «cavaliere bianco». Ma che cosa dice ufficialmente il presidente esecutivo di Telecom Italia? Ieri Bernabè era per un evento a Bruxelles. Da lì è arrivato il «no comment» al possibile ingresso, attraverso un aumento di capitale riservato, di Naguib Sawiris.

«Qualunque cosa si decida, se ci sarà qualcosa da decidere, sarà discusso nel momento opportuno e in particolare nel consiglio Telecom del 19 settembre e in quelli successivi. Ci sarà parecchio tempo per discutere». Certo è che il settore è in una fase di consolidamento, ha ammesso lo stesso Bernabè due giorni fa al Festival della letteratura a Mantova: «In Europa è necessario un consolidamento nel settore delle tlc».

Il tempo è propizio, anche per la coincidenza della finestra per comunicare le disdette in Telco, la holding che controlla il 22,4% di Telecom. Il patto scade nel febbraio 2015, ma consente ai soci di uscire dal capitale entro marzo 2014, annunciando la decisione entro il 28 settembre. Generali e Mediobanca non hanno fatto mistero della loro disponibilità a valorizzare la partecipazione mentre si aspetta un pronunciamento da Telefonica, maggior azionista della holding, che finora si è limitata a dire che preferirebbe lasciare lo status quo.

Marco Fossati, azionista di Telecom con poco meno del 5%, chiede che si chiuda l'esperienza di Telco e che il primo azionista Telefonica decida se uscire dal capitale o procedere con la fusione con Telecom. «La cosa peggiore che può capitare a Telecom è il mantenimento dello status quo - ha dichiarato in un'intervista a Reuters -. A mio modesto parere l'attuale società di controllo, Telco, così come è composta e con i risultati ottenuti nella sua governance degli ultimi 5 anni, non ha più ragione di esistere». «A livello nazionale - ha aggiunto - è mia personale convinzione che l'attuale governo italiano non ponga sostanziali vincoli».

 

FRANCO BERNABESamih SawirisCOLAO SLIMENRICO CUCCHIANI A BAGNAIA marco fossatiALIERTA

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?