CHI DI BANCHE FERISCE, DI BANCHE PERISCE: RCS COL CAPPIO AL COLLO CHIEDE LO SCONTO

r. dim. per Il Messaggero

Sale a 600 milioni il rifinanziamento del debito di Rcs collegato all'aumento di capitale, all'interno della revisione delle condizioni proposte al club deal di banche: al calcolo complessivo di 575 milioni viene sommata la tranche (25 milioni) di Mediobanca, finora esclusa.

Il cfo del gruppo editoriale Riccardo Taranto ha fatto pervenire nel week end, secondo quanto risulta al Messaggero, a Intesa Sanpaolo, Ubi, Unicredit, Bnp Paribas-Bnl, Bpm, Mediobanca una lunga e dettagliata proposta, spedita per conoscenza al presidente Angelo Provasoli e all'ad Pietro Scott Jovane. Intanto la Consob ha acceso un faro in vista dell'assemblea del 30 maggio: cinque sono state le audizioni del top management e più volte la Commissione è intervenuta per sollecitare risposte al mercato.

RIFINANZIAMENTO A 600 MILIONI
In sintesi, nella lettera alle banche, Taranto chiede uno sconto di 250 punti base sul costo delle tre linee del rifinanziamento: considerando anche le commissioni upfront, gli interessi annui scenderebbero da 31,5 a circa 17 milioni. Inoltre il top manager ha anche proposto una riduzione a 150 milioni del rimborso anticipato del debito verso le banche, utilizzando la prima tranche da 400 milioni dell'aumento da 600 sottoposto all'assemblea del 30 maggio. Oggi a metà pomeriggio, presso la sede di Rcs, è convocato un vertice con i rappresentanti dei sei istituti per valutare la disponibilità a modificare i termini.

Unicredit, determinante in sede di negoziazione del term sheet a inasprire le condizioni, difficilmente farà marcia indietro e potrebbe essere spalleggiato da qualche altro istituto. La sforbiciata alle condizioni potrebbe servire a mitigare i rapporti con alcuni soci, critici perchè ritengono che il piano sia troppo a favore dei creditori. Scott Jovane comunque ostenta «ottimismo, quando il piano partirà, darà i suoi frutti».

Per l'ad «presto», potrebbero arrivare novità sulla cessione di Dada, «il primo dossier a chiudersi». Victor Massiah, invece, ad di Ubi, ha spiegato che le trattative con le banche «proseguono» perchè finora «non c'è mai stata una definitiva delibera del cda di Rcs».

Tornando alla lettera di Taranto, dopo un'introduzione generale sulle evoluzioni del mercato finanziario nelle ultime settimane, il manager si dice «confidente» sulla attuabilità del piano, «tuttavia numerose variabili economiche fuori controllo da parte di Rcs richiedono particolari attenzioni e col contributo delle banche ulteriori interventi si rendono necessari per la messa in sicurezza degli equilibri economici e finanziari». Per questo «riteniamo che le banche possano considerare la revisione dei termini e condizioni del term sheet».

Il manager riepiloga le tre linee del rifinanziamento: la A bullet da 200 milioni a tre anni, al tasso euribor + 525 punti base; la B senior, da 275 milioni, a quattro anni, euribor + 585 pb; C da 100 milioni, revolving, quattro anni, euribor + 500 pb.

E' prevista una commissione upfront da 100-200 pb. La richiesta è di «una riduzione del costo oll-in», cioè tutto compreso, di 250 punti base. Negli accordi si prevede che il giorno dell'accredito dei 400 milioni di aumento, ne vengano versati 225 su un conto vincolato a rimborso del debito di 750 milioni. I 225 milioni, scrive Taranto, sono «un importo ridondante» rispetto alla differenza di 175 che resterebbe nelle casse di Rcs, pertanto «si propone di considerare i 25 milioni di Mediobanca ad integrazione dell'importo complessivo» che sale a 600 milioni, e «una riduzione a 150 milioni del versamento nel conto vincolato» degli istituti.

Infine il manager chiede alle banche una maggiore flessibilità finanziaria mediante la possibilità di accendere altre linee di credito per cassa di altri 15-20 milioni, oltre il tetto di 150 già concordato nel term sheet. I tempi per ridefinire i termini dell'operazione sono strettissimi: il contratto di finanziamento va firmato in tempo utile per l'assemblea di giovedì 30.

 

 

SCOTT JOVANEFederico Ghizzoni Unicredit GIOVANNI BAZOLI FOTO ANSAAngelo ProvasoliSede del Corriere della Sera in via Solferino

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