BANCHE ALLA SBARRA - IL 24 LUGLIO PRIMA UDIENZA DEL PROCEDIMENTO AVVIATO DA UBI SULL'OPS DI INTESA. MA DOPO L'OK DELLA BCE, DIFFICILMENTE MASSIAH POTRÀ AVERE SODDISFAZIONE DA PARTE DEL TRIBUNALE CIVILE DI MILANO - LA RISPOSTA DI UBI ALL'ESPOSTO INVIATO ALLA CONSOB E ALLA BCE IN CUI VENGONO CITATI ALCUNI CASI DI CONSIGLIERI CHE SAREBBERO IN UNA SITUAZIONE DI CONFLITTO DI INTERESSE
L. Ram. per “il Messaggero”
Il Tribunale civile di Milano ha fissato per il 24 luglio la prima udienza del procedimento avviato da Ubi Banca sull'Ops di Intesa Sanpaolo. Il procedimento si svolgerà davanti al giudice Maria Antonietta Ricci.
Il 26 maggio scorso il cda della banca bergamasca ha deciso di promuovere un'azione giudiziale per accertare che gli effetti della comunicazione dello scorso 17 febbraio con cui Cà de Sass annunciava e avviava formalmente il procedimento d'offerta fossero cessati per effetto dell'avveramento della clausola di Material adverse change (Mac), con tutte le relative conseguenze, incluso il venir meno della passivity rule, vale a dire l'impedimento temporaneo al cda di Ubi di provare a individuare strade alternative all'Ops.
ubi - Victor Massiah, Letizia Moratti e Andrea Moltrasio
Va rilevato che dopo l'ok giunto a Intesa da parte della Bce, difficilmente Ubi potrà avere soddisfazione da parte del tribunale. Intanto ieri il cda dell'istituto guidato da Victor Massiah ha diffuso una nota nella quale assicura che alla prima riunione utile (già convocata per il pomeriggio di domani) «esprimerà le proprie valutazioni» sull'Ops di Intesa Sanpaolo «in conformità con le previsioni del Testo Unico in materia di intermediazione finanziaria, con assoluta serenità e indipendenza di giudizio, su basi fattuali e nel pieno rispetto della regole di mercato».
LA RISPOSTA La nota rappresenta la risposta «ad alcuni articoli comparsi di recente sulla stampa volti a gettare discredito sugli attuali consiglieri della banca sulla base di infondate affermazioni in ordine al possesso dei requisiti di idoneità e, in particolare, a quelli di onorabilità, indipendenza e assenza di conflitti di interesse degli amministratori in carica».
Continua la nota: «Detti requisiti sono stati sottoposti al vaglio delle autorità di Vigilanza competenti dopo la nomina del nuovo consiglio, nei modi e tempi previsti dalla legge, con esito positivo».
Carlo Messina e victor Massiah
Si tratta quindi di «notizie errate e fuorvianti, la cui diffusione rappresenta un fatto grave ed insidioso, specie alla luce della tempistica con cui sono state pubblicate che si colloca in prossimità della seduta in cui il consiglio è chiamato ad esprimere le proprie valutazioni sull'Ops promossa da Intesa Sanpaolo».
Ubi, quindi, «si riserva di assumere tutte le iniziative utili e/o opportune al fine di tutelare i propri interessi e di perseguire, nelle sedi appropriate, gli autori di tali fuorvianti affermazioni».
Le notizie cui si riferisce la nota sono relative all'esposto inviato alla Consob e alla Bce dallo studio Pulitanò Zanchetti in nome dell'Associazione Azionisti Ubi Banca. In esso vengono citati alcuni casi di consiglieri che secondo l'esposto sarebbero in una situazione di conflitto di interesse.
Si chiede perciò alla Consob di indagare se ciò risponda al vero ed eventualmente provvedere alla loro decadenza onde evitare che il convincimento sull'Ops richiesto al cda risulti in qualche modo viziato dalla partecipazione di soggetti non legittimati.