paul singer elliott vivendi bollore

BANG! CANNONATE CONTRO VIVENDI DEL FONDO ELLIOTT, CHE SALE ‘OLTRE IL 5%’, CREA UN SITO E MANDA UNA LETTERA DURISSIMA AGLI AZIONISTI TIM: ‘VIVENDI VI HA DANNEGGIATO, HA FALLITO LA STRATEGIA, HA FATTO SOLO I SUOI INTERESSI E IL TITOLO È DEPRESSO’ - LA RISPOSTA DEI FRANCESI: ‘ELLIOTT VUOLE SMANTELLARE IL GRUPPO E DESTABILIZZARE IL MANAGEMENT. IL PIANO DI GENISH È FORTE E PROMETTENTE PER IL FUTURO’

 

 

IL SITO CREATO DA ELLIOTT PER CONQUISTARE TIM

https://www.transformingtim.com/

 

 

  1. TIM: ELLIOTT SUPERA IL 5% DEL CAPITALE

paul singer fondo elliott

 (ANSA) - Elliott detiene "oltre il 3% delle azioni ordinarie" di Tim che, sommato a "strumenti finanziari", permette al fondo di possedere un interesse superiore al 5% delle azioni ordinarie del gruppo Tlc. Lo si legge nella lettera aperta agli azionisti di Tim pubblicata dal fondo che si appresta a comunicare a Consob la sua posizione nel capitale.

 

La lettera di Elliott - che ricorda la richiesta di rinnovo del Cda del gruppo tlc - descrive "in dettaglio gli ostacoli alla creazione di valore sotto la guida di Vivendi" concentrando le critiche su tre elementi: "sottoperformance del titolo azionario consistente e persistente, fallimenti strategici, gestione della corporate governance e conflitti di interesse". Elliott ritiene che i sei candidati che ha proposto per il Cda possano conferire al consiglio il potere di correggere "la persistente sottovalutazione del titolo che è innegabilmente presente in Tim.

 

In qualità di azionista, Elliott è entusiasta del fatto che rappresentanti" del livello che ha proposto in sostituzione di quelli indicati dai francesi si siano resi disponibili per "portare nuove prospettive e responsabilità al consiglio di amministrazione". Il fondo "cerca di svolgere un ruolo costruttivo positivo in questo processo e di fungere da catalizzatore nel ritorno di Tim alla creazione di valore", aggiunge la lettera.

DE PUYFONTAINE BOLLORE

 

  1. TIM: LETTERA ELLIOTT A SOCI, SERVE CDA INDIPENDENTE

 (ANSA) - Elliott ritiene che "un Cda realmente indipendente sia necessario per migliorare sia la governance che la performance di Tim". Si apre così la lettera-manifesto con cui il fondo Usa illustra agli altri azionisti di Tim le ragioni per cui occorre cambiare sei amministratori di Vivendi. “In base alla nostra approfondita analisi riteniamo fortemente che ci possa essere un significativo upside (creazione di valore, ndr) per gli azionisti se un board indipendente adottasse dei passi per migliorare la direzione strategica e la governance”.

 

  1. TIM: DA ELLIOTT UN SITO WEB PER BATTAGLIA CONTRO VIVENDI

paul singer fondo elliott

 (ANSA) - La battaglia di Elliott contro Vivendi per il controllo di Tim si gioca anche sul web. Nell'annunciare il suo manifesto per un cambio nella governance e nella strategia di Tim, con una lettera-manifesto rivolta a tutti gli azionisti del gruppo di tlc, il fondo comunica di "aver lanciato un sito web, www.transformingTIM.com, dove i soci possono trovare la lettera agli azionisti" di Elliott e "le biografie dei candidati" del fondo Usa. Elliott incoraggia i soci "a visitare il sito e a iscriversi per i futuri aggiornamenti" che verranno forniti.

 

  1. TIM: PARTE IN RIALZO (+1%) IN BORSA DOPO CRESCITA ELLIOTT

 (ANSA) - Positiva ma senza strappi Tim in avvio di Piazza Affari dopo la comunicazione della crescita di Elliott oltre il 5% del capitale: il titolo nei primi scambi di Borsa sale dell'1,3% a 0,81 euro. Molto forti gli scambi, pari in meno di un quarto d'ora a oltre 35 milioni di 'pezzi' contro una media quotidiana dell'ultimo mese di 140 milioni di titoli passati di mano.

 

  1. TIM: ELLIOTT, GESTITA SU INTERESSE VIVENDI E A DANNO ALTRI

bollore de puyfontaine assemblea vivendi

 (ANSA) - Elliott afferma nella lettera ai soci Tim di ritenere che la società sia gestita "nell'interesse di Vivendi e a detrimento degli altri azionisti", tuttavia il gruppo francese - segnala - "controlla solo il 24% delle azioni ordinarie e la sua quota rappresenta solo il 18% del capitale totale". Il fondo sottolinea, ancora una volta, di "non voler controllare Tim ma solamente catalizzare un cambiamento per assicurare che la società sia gestita a beneficio di tutti gli azionisti". Rispetto a quella che ritiene una "profonda e persistente" sottoperformance del titolo Tim, per Elliot esprime "la preoccupazione degli investitori sia per la direzione strategica e sia per i crescenti problemi di governance".

 

Sui fallimenti strategici di cui accusa Vivendi in Tim, il fondo attivista segnala che la "comprovata esperienza gestionale di Vivendi è segnata da ripetuti passi falsi". Esempi ne sono una "struttura del capitale obsoleta": secondo Elliott un board pienamente indipendente dovrebbe cercare di semplificarla, in modo da avere solo azioni con uguali diritti di voto e diritti economici, ma "Vivendi ha bloccato una tale conversione all'assemblea degli azionisti del 2015" per i propri interessi, a discapito di quelli dei soci di minoranza. Si disse allora favorevole a una conversione, segnala ancora Elliott, ma a distanza di due anni non è riuscita a proporre un nuovo piano.

Fulvio Conti

 

Altro esempio sono i progressi limitati alla trasformazione strutturale. Secondo Elliott una quotazione o una vendita parziale della rete, dopo la sua separazione, ne potrebbe massimizzare il valore, con un potenziale di riduzione del debito, con ritorni per tutti gli azionisti Tim. Ma anche se il Cda ha approvato il progetto di separazione della rete, la società resta intenzionata a possederla interamente. Aprire il capitale della rete, invece, "creerebbe valore per gli azionisti Tim e potrebbe accelerare la creazione di un'unica rete nazionale".

 

La ricetta di Elliott per Tim è: scorporare e vendere parte della rete, mantenendone una quota, vendere tutta o parte di Sparkle, utilizzare i proventi per ridurre il debito, reintrodurre il dividendo. Altro tema sono gli "errori nella governance societaria e i conflitti di interesse". Elliott parla di "diversi esempi", segnala il tema della joint venture tra Tim e Canal Plus, prima transazione tra parti correlate di minor rilevanza e poi di maggior rilevanza.

AMOS GENISH

 

Cita un contratto pubblicitario per 100 milioni di euro dato da Tim nel gennaio 2017 ad Havas, controllata Vivendi. Parla quindi del ruolo di Michel Sibony, agli 'acquisti' Tim, nonostante abbia varie funzioni nel gruppo Bolloré, in Havas e Vivendi (potenziali fornitori di Tim), e sia stato recentemente nominato Chief Valute Officer a Vivendi. Gli esempi proseguono puntando sull'indipendente Felice Herzog, l'intervento Ue su Persidera, la violazione della legge Gasparri con l'ingresso anche in Mediaset, il tema della non concorrenza dei consiglieri non indipendenti, il cambio dei ceo di Tim e i rapporti "tesi" con Mediaset.

AMOS GENISH1

 

"Elliott - afferma quindi la lettera del fondo - ha osservato con crescente frustrazione il fatto che la società fosse soggetta a una serie di azioni avverse da parte di azionisti di 'controllo' che non hanno mai posseduto più del 30% dei diritti di voto, non hanno mai pagato un premio appropriato per il controllo e tuttavia hanno esercitato un controllo sproporzionato sulla società per servire i propri interessi a spese degli azionisti di minoranza". "E' chiaro e schiacciante che serve un cambiamento - prosegue il fondo - come azionista, Elliott vuole avere un ruolo costruttivo nel futuro della società e ritiene che un board composto interamente da direttori veramente indipendenti sia il modo più efficiente ed effettivo per migliorare la performance e la governance di Tim".

 

  1. TIM: CDA SU RICHIESTE ELLIOTT DOPO 20 MARZO

 (ANSA) - Tim, come preannunciato, convocherà un cda per esaminare la richiesta di Elliott di aggiornare l'agenda dei lavori assembleari con la richiesta di revoca (e contestuale sostituzione) dei consiglieri 'targati' Vivendi. Il board si riunirà, secondo quanto si apprende, nella seconda metà della settimana prossima, dopo il 20 marzo, quando scade il termine consentito ai soci per presentare proposte di integrazione all'ordine del giorno in vista dell'assemblea degli azionisti del 24 aprile.

sparkle

 

  1. TIM: VIVENDI,PIANO ELLIOTT SMANTELLA E DESTABILIZZA

 (ANSA) - Quello di Elliott è un piano "per smantellare il Gruppo e destabilizzare le squadre" e "non è sicuro che creerà valore, mentre il piano industriale presentato da Amos Genish è forte e promettente per il futuro. Le iniziative prese negli ultimi trimestri hanno già dato i loro frutti e sono state accolte favorevolmente dagli investitori". E' la posizione di Vivendi che comunque assicura "esaminerà con un occhio aperto i commenti espressi da Elliott Management".

 

Vivendi in una nota ricorda di essere il principale azionista di Tim con quasi il 25% del capitale e assicura che esaminerà senza preclusioni i commenti fatti da Elliott "un fondo ben noto per le su iniziative a breve termine e che attualmente detiene il 3% di Tim, insieme ad altri strumenti finanziari sconosciuti e non dichiarati".

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...) 

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"