IL BANANA BATTE CASSA: L’EX CAV HA VENDUTO ALLA FININVEST PIÙ DI QUATTRO MILIONI DI AZIONI INCASSANDO 83 MILIONI - LA CESSIONE POCHI GIORNI PRIMA CHE LA CASSAZIONE CONFERMASSE LA CONDANNA A QUATTRO ANNI PER FRODE FISCALE

Mario Gerevini per “Il Corriere della Sera

 

silvio berlusconi silvio berlusconi

«Si segnala infine che Fininvest ha acquistato nel mese di luglio 2013 n.4.294.342 azioni proprie pari al 2,065% del capitale per un importo di 82,6 milioni». Così si legge sul bilancio 2013 della Fininvest appena depositato. Non c’è scritto chi ha venduto le azioni. Ma incrociando numeri e percentuali non si scappa: è stato Silvio Berlusconi a vendere a Fininvest quel pacchetto di azioni incassando quasi 83 milioni.

 

Lo ha fatto pochi giorni prima che la Cassazione gli confermasse la condanna a quattro anni per frode fiscale nel processo sui diritti tv di Mediaset. E’ vero che l’ex premier ha sempre saldamente il controllo (61% circa) della holding al vertice del gruppo (Mediaset, Mondadori, Mediolanum, Milan).

 

Ed è altrettanto vero che questo controllo viene esercitato da decenni tramite alcune finanziarie (Holding Prima, Seconda, ecc.). Ma da sempre Berlusconi aveva mantenuto una piccola, quasi simbolica, partecipazione diretta dentro Fininvest, senza mai conferirla in alcuna finanziaria, come per mantenere un accesso diretto e non mediato alla cassaforte del suo impero.

FininvestFininvest

 

Le azioni che Fininvest si è ricomprata dall’ex cavaliere sono state valutate 23,28 euro ciascuna per un valore complessivo attribuito alla holding pari a 4,8 miliardi. Di fatto, dunque, l’assegno da 83 milioni liquidato a Berlusconi per il 2,06% è pari alla corrispondente quota di patrimonio netto consolidato di Fininvest. Forse il leader di Forza Italia aveva bisogno di fare cassa, in assenza di dividendi.

barbara berlusconi, vestita con la maglietta rossonera 2barbara berlusconi, vestita con la maglietta rossonera 2

 

Erano anni che non si registravano movimenti nel capitale della capogruppo, da quando nel riassetto delle finanziarie di famiglia fecero il loro ingresso i tre figli più giovani (Barbara, Eleonora e Luigi) cui fa capo, attraverso la Holding 14, il 21,4% di Fininvest.

 

Il bilancio 2013, per il resto, ha registrato, come è già noto, 4,7 miliardi di ricavi consolidati e una perdita di 428 milioni, effetto della sentenza per il «Lodo Mondadori» e anche di svalutazioni di partecipazioni. Nella spa la perdita è stata di 382 milioni. La copertura integrale delle perdite è stata agevolata dall’enorme riserva che Fininvest ha creato con gli utili non distribuiti negli anni passati. Oggi ammonta a 1,6 miliardi considerando già «spesato» il rosso 2013.

 

Famiglia Berlusconi Eleonora Piersilvio MArina Silvio BArbara Luigi Famiglia Berlusconi Eleonora Piersilvio MArina Silvio BArbara Luigi

Una piccola rivalutazione ha riguardato Mediobanca, ora in carico a 183 milioni (178 l’anno scorso) definita «investimento strategico». Nota dolente invece per Villa Gernetto, il grande complesso immobiliare di Lesmo (Monza) con 40 ettari di parco. Era stata «concepita – si legge nel consuntivo - per ospitare eventi e attività didattiche di alto profilo» ma «permangono difficoltà di messa a reddito legate all’andamento economico».

 

VILLA GERNETTO UNIVERSITA DEL PENSIERO LIBERALE VILLA GERNETTO UNIVERSITA DEL PENSIERO LIBERALE

Costata oltre 70 milioni tra acquisto e ristrutturazione, quella che doveva essere la sede dell’Università del pensiero liberale è ora in bilancio a 50 milioni. E non produce reddito sufficiente a coprire i costi. Qualcuno dice che se non decolla diventerà la residenza di Silvio Berlusconi quando andrà in pensione. Se andrà in pensione.

 

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…