colonnine auto elettriche

IL CORTOCIRCUITO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA: NESSUNO COMPRA LE AUTO ELETTRICHE E MIGLIAIA DI LAVORATORI RESTANO A PIEDI - LE GRANDI CASE AUTOMOBILISTICHE TAGLIANO IL PERSONALE PER COMPENSARE LA BASSA CRESCITA DEL MERCATO A BATTERIA METTE – SOLO IN EUROPA, 130MILA PERSONE POTREBBERO PERDERE IL LAVORO, MA LA SPERANZA È CHE GRAZIE AGLI INCENTIVI STATALI LA DOMANDA POSSA TORNARE A CRESCERE (BASTEREBBE ABBASSARE I PREZZI E AUMENTARE L'AUTONOMIA...)

 

Estratto dell’articolo di Alberto Annicchiarico per “il Sole 24 Ore”

 

auto elettriche

Sono molte migliaia i posti di lavoro a rischio per la bassa crescita del mercato dell’auto e la frenata della domanda per le vetture a batteria. Le big globali cercano soluzioni a conti sempre meno profittevoli rispetto al biennio d’oro, finito nel 2023. La soluzione consiste, in questa fase, in piani di uscite incentivate o periodi di cassa integrazione, prima ancora che di licenziamenti veri e propri.

 

Alla fine, tra programmi pluriennali concreti o annunciati, indiscrezioni e stime, entro la fine del decennio il conto (con i dati disponibili) potrebbe arrivare approssimativamente a circa 130mila addetti. Meno dell’8% della forza lavoro, tra costruttori e fornitori, includendo i 100-150mila posti stimati a rischio nella componentistica Usa.

 

auto elettriche

[…] I tre big tedeschi – Bosch, Continental, ZF Friedrichshafen – hanno il programma più drastico, con tagli che possono arrivare, diluiti nei prossimi tre o quattro anni, fino al 10% della forza lavoro. […] E l’Italia? Nel suo recente Global Automotive Outlook, la società di consulenza globale AlixPartners ha stimato gli effetti su filiera e indotto del passaggio dall’auto tradizionale all’auto elettrica: un rischio di 7 miliardi di perdita di valore al 2030 e 40mila posti in potenziale esubero. […]

 

IL RISCHIO DI DECISIONI AFFRETTATE

Auto elettrica

Alcuni esperti spiegano perché i licenziamenti non sono sempre la risposta giusta. La frenata della domanda dell’elettrico puro, a batteria, potrebbe essere temporanea. […] Una ripresa dal 2026-7 non è esclusa. I tassi di interesse potrebbero pesare meno sui finanziamenti, la tecnologia potrebbe essere più matura e convincere più consumatori (oggi sono meno di 1 su 5, secondo McKinsey) dopo avere conquistato gli entusiasti della prima ora, l’infrastruttura di ricarica dovrebbe essere più capillare. E soprattutto i prezzi dovrebbero essere più accessibili (attualmente tra modelli raffrontabili il delta di prezzo si attesta tra il 20 e il 35%). […]

 

motore auto elettrica

Del resto se la crescita del mercato resterà moderata nei prossimi 5 anni (intorno all’1%, in Europa, dove i volumi al 2030 potrebbero essere ancora sotto i livelli pre Covid) una parte degli addetti potrà tornare, per il tempo necessario, a mansioni destinate alla produzione di auto tradizionali.

 

IL LATO POSITIVO

E poi, non tutti i mali vengono per nuocere. «Paradossalmente – si legge in uno studio S&P Global di fine maggio – un rallentamento del mercato dei veicoli elettrici potrebbe essere incrementalmente positivo per le case automobilistiche tradizionali, nella misura in cui prolunga la vita delle piattaforme esistenti, massimizzando così il flusso di cassa dei modelli storici. La maggior parte dei produttori ha accusato un calo della redditività nel primo semestre e un processo di elettrificazione più prolungato. Un termine del 2035 (lo stop Ue alla vendita di vetture con motore termico, Ndr) non ultimativo rappresenterebbe un’opportunità».

[…]

 

LE RICETTE DEI BIG TEDESCHI

fabbrica di auto elettriche volkswagen

Il Gruppo Volkswagen, primo produttore continentale, si declina in 680mila dipendenti, 114 stabilimenti nel mondo (oltre un quinto in Cina) e ricavi per oltre 300 miliardi di euro. Il ceo, Oliver Blume, ha messo nel conto un programma di risparmi senza precedenti per 10 miliardi di euro entro il 2026. Tra gli strumenti c’è la riduzione dei costi del personale amministrativo fino al 20%. […] Per questo sono stati stanziati incentivi per 900 milioni di euro. In Vw esiste un accordo sindacale che garantisce i posti di lavoro fino al 2029. […]

 

Auto elettrica ricarica

Già nella seconda metà del 2023, il gruppo di Wolfsburg aveva deciso di non rinnovare 269 contratti a termine nel più importante sito europeo per auto elettriche del gruppo, Zwickau, a causa della diminuzione della domanda di auto elettriche. In più, l’impianto Audi di Bruxelles è andato incontro a periodi di fermo produttivo e cassa integrazione per la scarsa domanda dei due modelli a batteria prodotti. Secondo i sindacati si rischiano 2.600 licenziamenti entro il 2025. Un’altra mossa annunciata dal ceo Oliver Blume durante la presentazione dei risultati del semestre, tre settimane fa, è la riduzione della capacità produttiva del 25% in Germania. Oltre all’eliminazione dei turni di notte.

 

auto elettriche

Tra le big tedesche va diversamente per Bmw e Mercedes-Benz. La casa di Monaco di Baviera vende le sue elettriche e in luglio ha raggiunto Tesla in Europa. Nel semestre ha ottenuto un +24,6% con i tre brand (Bmw, Mini, Rolls-Royce). Il ceo Oliver Zipse non ha parlato di riduzione del personale neppure nell’ultima trimestrale, complessivamente meno brillante. Già nel 2022 Zipse parlava di transizione senza impatto sul numero dei dipendenti. E gli ultimi investimenti in Ungheria, in Messico e in Germania (Regensburg e Monaco) comporteranno un’ulteriore espansione della forza lavoro. […]

auto elettriche 2

 

DUBBI SULLE USCITE DA STELLANTIS

Stellantis punta a rinnovare la gamma per essere più competitiva in Nord America. Intanto sono a rischio 2.450 dipendenti . In Francia l’azienda guidata dal ceo Carlos Tavares ha avviato un piano di riduzione del personale da 2mila unità entro il 2024. In Italia, dove ha oltre 40mila dipendenti, Stellantis ha inviato nell’autunno 2023 migliaia di lettere per incentivare le uscite. Alla fine del processo avrebbero accettato oltre 2mila persone. Nel 2024 l’azienda ha fatto accordi con i sindacati circa un nuovo programma da 3.200 uscite. In parallelo, è stato avviato un calendario di cassa integrazione in vari stabilimenti, tra cui quelli di Mirafiori, Melfi e Atessa. […]

 

STRETTA A STELLE E STRISCE

general motors auto elettrica

Capitolo Stati Uniti. Ford ha annunciato tagli per circa 3.800 dipendenti. Riguardano principalmente l’Europa, con il Regno Unito e la Germania tra i paesi più colpiti. Il piano include una combinazione di prepensionamenti, mancato rinnovo di contratti a termine e licenziamenti veri e propri. Prima dei tagli, Ford contava circa 173.000 dipendenti a livello globale. L’Ovale Blu ha stimato perdite per 5,5 miliardi di dollari nel 2024 a causa della divisione elettrica. E adesso sta cambiando strategia. In settimana ha detto di puntare su nuovi pick-up elettrici più leggeri, meno costosi dei full-size previsti (rinviati al 2027) e a maggiore autonomia. I grandi suv a tre file saranno ibridi e non alimentati da costose batterie.

 

GM ha appena annunciato 1.000 licenziamenti nel suo team di ingegneri del software. […] General Motors conta circa 167mila dipendenti in tutto il mondo.

fabbrica tesla

 

IL CASO TESLA

Quanto alla big mondiale delle auto a batteria, Tesla, non è indenne ai fenomeni in atto, per la forte concorrenza cinese e il ritardo accumulato nel rinnovo della gamma. A cominciare dall’attesa Model 2, la Tesla da 25mila dollari. A metà aprile Tesla, che attraversa una fase difficile, con profitti e margini in caduta, e che per la prima volta nella sua storia ha inanellato due trimestri consecutivi con vendite in calo, ha annunciato licenziamenti per quasi il 15% della forza lavoro, circa 20mila persone secondo una stima di Bloomberg, inclusi ruoli manageriali. Coinvolto anche lo staff della rete di ricarica del brand texano, i Supercharger, e numerosi executive.

litio auto elettriche auto elettricaricarica auto elettrica1auto elettricabatterie agli ioni di litio

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…