martin sorrell

DALLO SPOT ALLO SPUTO – IL ‘SIR DELLA PUBBLICITÀ’ SORRELL LASCIA DOPO 33 ANNI LA GUIDA DELLA WPP PER “CONDOTTA INAPPROPRIATA”: IL BILANCIO DELLA SUA CREATURA CROLLAVA E LUI INCASSAVA PREMI – SPOSATO CON L’ITALIANA CRISTIANA FALCONE, PIÙ GIOVANE DI 30 ANNI, IN CINQUE ANNI HA GUADAGNATO 200 MILIONI DI STERLINE

Michele Farina per il Corriere della Sera

 

martin sorrell e la moglie cristiana falcone

«Bigger is better» era il suo credo. Più grande è, meglio è. Martin Sorrell, il Sir della pubblicità, dopo 33 anni cade «alla grande» lasciando un bel vuoto al timone di WPP, la più grossa agenzia di advertising del mondo (200 mila addetti).

 

In attesa di un sostituto, sulla tolda della portaerei (che comprende J Walter Thompson, Ogilvy & Mather e Group M) con il ruolo di presidente esecutivo c' è il chairman Roberto Quarta, 68 anni, un italiano cresciuto in America, a Brooklyn, dove si era recato quindicenne per raggiungere il padre sarto. A indicare la rotta saranno per ora Mark Read, capo del comparto digital, e Andrew Scott, responsabile per l'Europa. «Ho fiducia in loro» ha scritto in un comunicato Sorrell, inglese, 73 anni, annunciando le dimissioni «per il bene dell'azienda e dei clienti».

 

martin sorrell

«Non ho fatto niente di male», scrive «il signore degli ads». Le sue dimissioni sono da collegarsi all' inchiesta interna aperta nei suoi confronti per «personal misconduct», condotta personale inappropriata, dopo le denunce di una «gola profonda». Sulla stampa inglese trapelano poche rivelazioni. Le accuse riguarderebbero spese personali fatte con denaro dell'azienda, anche se nel comunicato di sabato sera WPP dice che si tratta di somme «non significative».

 

Sicuramente non per le sue tasche. Nella lista mondiale dei 100 maggiori ceo del mondo, nessuno è rimasto al potere quanto sir Martin, che scrive con tono nostalgico: «WPP rimarrà per sempre la mia bambina». Una storia di successo (una ditta partita con due soci è arrivata oggi a contare tremila uffici in 112 Paesi).

 

martin sorrell 3

Unica a cominciare dal nome: WPP sta per «Wire and Plastic Products», azienda nata nel 1971 per produrre cestini di plastica. Nel 1985 Sorrell, dal 1977 direttore finanziario della Saatchi & Saatchi, ottenne il controllo della WPP rilevando il 30% del capitale per meno di 700mila dollari. E facendola poi diventare la portaerei di una flotta planetaria, a colpi di genio e acquisizioni.

 

Il signore della pubblicità ha incarnato luci e ombre del settore, l'ascesa nei decenni d' oro come la più recente necessità di trasformazione nell' era della Rete.

Un uomo di spettacolo. Un guru di cui si collezionano i pensieri («il marketing è un investimento, non un costo»; «se spendi 50 milioni per acquistare qualcosa, dovrai spenderne altrettanti per farla partire. Ma son tutti denari ben spesi»). Uno che sapeva guardare al fenomeno Kardashian come a un sofisticato prodotto di marketing («ben diversificato fra le sorelle»).

 

martin sorrell 2

Una cosa è certa. Con le dimissioni non resterà in bolletta uno dei manager più pagati della storia, l'uomo dallo stipendio record di 70 milioni di sterline (nel 2015) a capo di un impero da 15 miliardi, che però nell' ultimo anno ha visto sciogliersi in Borsa un terzo del proprio valore. Questo non ha impedito a Sorrell di portare a casa 200 milioni negli ultimi 5 anni, con un discusso sistema di premi che in tempi di vacche magre diventa ancora più indigesto.

 

L' ultimo bilancio WPP riporta la peggiore performance dal 2009, l'anno della grande crisi globale. E non è un caso se la defenestrazione dolce del capo («un pensionamento» lo definisce l'azienda) arrivi nel momento in cui il gruppo (e l'intero settore pubblicità) devono rilanciarsi in nuovi territori.

 

Mentre i «nemici» hanno già cominciato a volare in cerchio sulle dimissioni del grande rivale: «Cade Martin e cade anche WPP», ha detto il responsabile di un'azienda concorrente al quotidiano The Guardian.

martin sorrell 1

 

Il divorzio di Sir Martin dalla «sua creatura» arriva con non celato dolore, «ma il destino della WPP vale più di una questione personale di vita o di morte» scrive il boss dimissionario. A 73 anni il Sir della pubblicità farà il nonno. E il padre di un'altra «creatura» di appena due anni. Sorrell è sposato dal 2008 con l'italiana Cristiana Falcone, di trent' anni più giovane, che dirige tra l'altro il settore «media e pubblicità» al World Economic Forum di Davos.

 

martin sorrell con elkette l alce peluche di mustier

Nel 2016 la coppia ha avuto una bambina, Bianca Eva Sarah. Il precedente matrimonio con l'americana Sandra Finestone aveva portato tre figli e un divorzio nel 2003. Fu la moglie a chiedere la separazione dal marito, a causa della sua «ossessione per il lavoro».

EMMA BONINO E MARTIN SORRELLSir Martin Sorrell di WWP EMMA BONINO ENRICO LETTA E MARTIN SORRELL

 

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO