bollore vincent paul singer

BOLLORÉ NON SI FA BOLLIRE A FUOCO LENTO - COME DAGO-ANTICIPATO, I FRANCESI VOGLIONO UN’ALTRA ASSEMBLEA IN CUI RIORGANIZZARE IL CDA: ‘LA NUOVA GOVERNANCE È UNA PREOCCUPAZIONE’, DOPO L’USCITA DELL’UOMO DI VIVENDI, SIBONY - IN ARRIVO LA CASSA INTEGRAZIONE PER UN ANNO, PER UN MASSIMO DI 30MILA DIPENDENTI - SI PARLA ANCHE DELLA VENDITA DI SPARKLE, CHE PORTA MENO UTILI DI UN TEMPO, E DEL RICORSO CONTRO LA MULTA SUL GOLDEN POWER

DAGOSPIA, 7 GIORNI FA - AVVISATE IL FONDO ELLIOTT: ALLA PROSSIMA ASSEMBLEA PER SCEGLIERE I REVISORI DI TIM, VIVENDI AVREBBE IN MENTE UN COLPO GOBBO: NOMINARE ALTRI 4 CONSIGLIERI DEL CDA

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/flash-ndash-avvisate-fondo-elliott-prossima-assemblea-173561.htm

 

 

TIM VIVENDI AFFILA LE ARMI E CONTRATTACCA

Rosario Dimito per “il Messaggero

 

bollore de puyfontaine

Nuove tensioni in Tim. Adesso è Vivendi a voler capovolgere il tavolo convocando una nuova assemblea per azzerare il cda nominato il 4 maggio. «La nuova governance è infatti una preoccupazione per Vivendi», si legge in una nota diffusa da Parigi il giorno dopo l' approvazione della trimestrale e il venir meno della direzione e coordinamento da parte della media company per cui è cessato il distacco di Michael Sibony come capo degli acquisti la cui delega è stata assunta ad interim dallo stesso Genish. «Vivendi potrebbe considerare di convocare un' assemblea per riorganizzare il cda».

 

IMPATTO DI 100 MILIONI

MICHEL SIBONY

I francesi tornano a paventare uno «smantellamento di Tim» per opera di «una governance che non tiene conto degli interessi di tutti gli azionisti». Ma la giornata si era aperta con un blitz dalle forti ricadute social-sindacali. Quando era stata applicata nel 2000, c' era ancora la lira e aveva riguardato 2.200 persone: 18 anni dopo, Tim torna ad utilizzare la cassa integrazione (cigs).

 

L' ex monopolista a trazione Elliott/Cdp e guidato da Amos Genish ha infatti formalizzato al Ministero del Lavoro l' avvio della cigs per una durata massima di 12 mesi, presumibilmente a partire dal 18 giugno fino al 17 giugno del 2019. «Forzatura unilaterale» protestano i sindacati.

 

Sarà applicata a un massimo di 29.736 lavoratori che saranno sospesi dal lavoro per un numero medio di giornate non superiore a 26, da distribuire su base mensile nel periodo di applicazione e comunque in linea con i fabbisogni del programma di riorganizzazione. Gli esuberi individuati, alla base della richiesta della cigs, sono 4.500. Alla fine del periodo di applicazione della cassa, precisa la lettera «è prevedibile il permanere di eventuali eccedenze di personale, in misura pari a 4.500 unità di personale che solo in parte potranno essere gestite con strumenti non traumatici in quanto direttamente collegate a specifici contesti produttivi».

 

AMOS GENISH2

Tim ha definito «inevitabile» la misura, ricordando di «aver avviato a fine gennaio un confronto con le organizzazioni sindacali per individuare le misure a sostegno del piano industriale DigiTIM ed in particolare definire un piano organici coerente con le finalità e i target annunciati». L' avvio della cigs «verrà analizzato e discusso con le organizzazioni sindacali nell' auspicabile prospettiva di pervenire ad un accordo in tempi rapidi», aggiunge la nota.

 

Peraltro, nella conference call di presentazione dei risultati del primo trimestre 2018 il cfo del gruppo, Piergiorgio Peluso, ha stimato in circa 100 milioni l' impatto positivo della manovra sul personale. La conference call ha offerto altri spunti. In particolare, Genish ha aperto alla possibilità di una quotazione della Netco, la società della rete.

 

NESSUN PIANO ALTERNATIVO

«Il perimetro del gruppo è stato definito nel piano - ha spiegato agli analisti - se poi si presenteranno opportunità, vedremo quale sarà il valore e le considereremo. La Netco è una possibilità: potremo muoverci verso nuovi consolidamenti, che potrebbero richiedere un' Ipo. L' importante - ha però rimarcato il manager - sarà non perdere il controllo della rete o deconsolidare l' asset Netco». Genish ha ricordato che il sistema delle tlc si sta muovendo verso il 5G e il broadband e quindi la rete avrà sempre maggiore valore. Ha inoltre ribadito che «il Brasile non è in vendita in alcun modo», aggiungendo però che «se in quel Paese ci saranno consolidamenti, dovranno essere valutati con la massima attenzione, indipendentemente dalle intenzione degli azionisti».

 

sparkle

Confermata invece la «messa in vendita» di Sparkle, che nel trimestre ha registrato risultati deboli. «Sparkle non rappresenta per noi il core business e quindi potremo considerare un deconsolidamento», ha spiegato Genish, chiosando: «Con la multa legata alla golden power, però, la cosa diventa più complessa».

 

Multa contro cui, ha dichiarato Genish, Tim farà ricorso ritenendo non sussistesse obbligo di notifica della presa di controllo da parte di Vivendi. Genish ha infine sottolineato che la società ha già conseguito il 27% degli obiettivi di piano e di essere «tranquillo» per la realizzazione del piano.

 

«Durante il primo cda c' è stata una dichiarazione chiara del presidente Conti di sostegno al piano e al management», ha detto il ceo, ribadendo che non esiste un piano alternativo di Elliott. «Se poi in futuro ci saranno opportunità ne parleremo in cda. Ma adesso vediamo il piano come un progetto di sviluppo strategico», ha concluso il manager. In Borsa il titolo ha lasciato sul terreno lo 0,6% a 0,768 euro dopo una crescita fino al 2%.

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...