BORSA! – MILANO PRENDE FIATO E GUADAGNA L’1,42%. LO SPREAD SCENDE A 290 PUNTI, IN ATTESA DI SAPERE QUALCOSA IN PIÙ DEL DIALOGO CON BRUXELLES SULLA MANOVRA – BENE TUTTE LE BANCHE (INTESA +2,67%) TRANNE UBI, CHE PERDE LO 0,58% DOPO CHE VICTOR MASSIAH NON HA ESCLUSO AZIONI DI RAFFORZAMENTO DEI COEFFICIENTI PATRIMONIALI – LE BORSE MONDIALI OTTIMISTE DOPO LE MIDTERM…
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Dopo alcune sedute d'attesa, le Borse europee si sono risvegliate sull'onda delle elezioni di Midterm, con il Partito Democratico che ha riconquistato la Camera dei rappresentanti. Le Borse mondiali, infatti, paradossalmente guardano con un certo ottimismo a un Congresso diviso a meta': secondo gli osservatori le politiche piu' controverse del presidente Trump, sia in materia fiscale che commerciale, potrebbero infatti trovare un freno nella Camera passata ai Dem.
Milano ha vantato un progresso dell'1,42% mentre lo spread e' sceso a 290 punti, sempre nell'attesa di passi in avanti sul dialogo tra Roma e Bruxelles. A Piazza Affari sono di nuovo state ben comprate le azioni delle banche, beneficiando del recupero dei titoli di stato: Intesa Sanpaolo e' salita del 2,67% festeggiando ancora la trimestrale superiore alle attese annunciata la vigilia.
Sono tuttavia andate in controtendenza le Ubi (-0,58%) , nel giorno dei conti dei primi nove mesi. A penalizzare le azioni sono state le parole del numero uno, Victor Massiah, che ha aperto la porta ad azioni di rafforzamento dei coefficienti patrimoniali.
L'effetto trimestrali ha pesato su Brembo (-2,5%), mentre ha spinto in alto le azioni di Snam (+2,5%) ed Enel (+1,7%). Sul fronte dei cambi, la prospettiva di un Congresso Usa diviso ha fatto ingranare la retromarcia al dollaro. L'euro/dollaro, che in giornata ha anche superato la soglia di 1,15, si attesta a 1,1470 (ieri a 1,1412).
Vale inoltre 129,9 yen, mentre il dollaro-yen si attesta a 113,27. Il greggio, dopo aver tentato il rimbalzo, ha imboccato la strada del ribasso penalizzato dal dato peggiore delle attese sule scorte Usa. Il wti, contratto con consegna a dicembre, arretra dell'1,4% a 61,34 dollari al barile.