LA BCE INTERVIENE E LA BORSA RISALE: MILANO A +1,75% - LO SPREAD SCENDE A 385 - MALE FIAT, VOCI DI RINVIO PER IL LANCIO DELLA NUOVA PUNTO - S&P SPIEGHERÀ IL DECLASSAMENTO - CRISI GRECA, NUOVA TELECONFERENZA - TRONCHETTI: “SU DELLA VALLE IN CDA MEDIOBANCA DECIDEREMO TUTTI INSIEME” - CONDANNE PER TANGENTI ENELPOWER, CONFISCATI 99 MLN€ AD ANSALDO ENERGIA - FACEBOOK, QUOTAZIONE A FINE 2012? - JUVE: PRIMA IN CAMPO, ULTIMA IN BORSA…

1 - BTP: SPREAD RIPIEGA IN AREA 385 P.B., VOCI INTERVENTO BCE...
Radiocor
- Dopo una fiammata in apertura che ha portato il differenziale tra decennali italiani e tedeschi a 400 punti, lo spread ripiega a 385 p.b, con i rendimenti del BTp 10 anni che si attestano al 5,63%, dopo un top al 5,73%. Il doppio movimento sull'obbligazionario si spiega, secondo gli operatori interpellati da Radiocor, con l'effetto congiunto di acquisti da parte della Bce e ricoperture.

'La situazione resta difficile - spiega il responsabile dell'Ufficio studi di Banca Finnat, Gianfranco Traverso - il declassamento di Standard & Poor's era atteso dal mercato cosi' come e' atteso il declassamento da parte di Moody's a ottobre. La speranza del mercato e' che siano tagli limitati a un solo gradino' nella scala dei rating. Per Traverso, le motivazioni della riduzione del giudizio sull'Italia 'sono tutte condivisibili'.

2 - FTSE MIB SUI NUOVI MASSIMI DI GIORNATA, INDICE IN RIALZO DELL'1,75% A 14.330 PUNTI...
Finanza.com
- Continuano i rialzi a Piazza Affari. Il Ftse Mib dopo aver toccato i massimi di giornata a 14.342,48 punti, verso metà giornata registra un progresso del'1,77% a quota 14.333. +1.46% a 15.187 per il Ftse All Share. Bene il comparto bancario, con Ubi che guida il listino meneghino in rialzo del 3,60% a 2,592 euro, mentre Unicredit e Mediobanca mostrano rialzi intorno ai due punti e mezzo percentuali. Fanalino di coda del paniere principale Fiat Industrial, in pesante calo dell'1,41% a 5,94 euro.

3 - GERMANIA: INDICE ZEW PEGGIORA A -43,3 PUNTI A SETTEMBRE...
Radiocor
- In Germania l'indice Zew sulle aspettative per l'andamento dell'economia e' calato a -43,3 punti a settembre dai -37,6 di agosto. Il dato e' migliore dei -45 punti attesi dagli analisti. L'indicatore sulle condizioni correnti e' sceso a 43,6 punti dai 53,5 del mese precedente. Sul dato, spiega l'istituto di ricerca, pesano i timori di recessione, mentre l'outlook sull'economia resta altamente incerto.

4 - BORSE EUROPEE SOPRA LA PARITÀ, MA A PARIGI IN AFFANNO LE BANCHE...
(LaPresse)
- Procedono in positivo le principali Borse europee a circa due ore dall'apertura, con l'indice Ftse 100 di Londra che sale dello 0,49% a 5.285,45 punti, il Dax di Francoforte dell'1,06% a 5.473,07 punti e il Cac 40 di Parigi che cresce dello 0,14% a 2.944,17 punti. Nel listino francese ancora in affanno però le banche, con Credit Agricole (-0,31%), Bnp Paribas (-2,87%) e Societe Generale (-3,22%). A Madrid, l'indice Ibex registra un incremento dello 0,24% a 8.242,8 punti.

5 - CRISI: STANDARD & POOR'S, ALLE 15.30 TELECONFERENZA SU RATING ITALIA...
(ASCA)
- Il direttore generale di Standard & Poor's Moritz Kraemer terra' oggi alle 15.30 ora italiana una teleconferenza per ''discutere con maggiori dettagli'' della decisione sul declassamento del debito sovrano dell'Italia. Alla teleconferenza partecipera' anche il direttore associato per i rating sovrani Eileen Zhang. Lo annuncia la stessa agenzia in un comunicato.

6 - GRECIA, CONTINUA OGGI LA TELECONFERENZA TRA GOVERNO E TROIKA...
(LaPresse/AP)
- Questa sera il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos parlerà nuovamente in teleconferenza con i rappresentanti della Troika (Fondo monetario internazionale, Unione europea e Banca centrale europea). Il governo di Atene cercherà di convincere gli ispettori del debito che il Paese può centrare gli obiettivi di bilancio promessi per assicurarsi il fondo di salvataggio. La prima teleconferenza, definita da Venizelos "produttiva e sostanziale", si è tenuta ieri sera ed è durata circa due ore e mezzo.

7 - TRONCHETTI: SU DELLA VALLE IN CDA MEDIOBANCA DECIDEREMO TUTTI ASSIEME...
(LaPresse)
- Per quanto riguarda l'ingresso di Diego Della Valle nel cda di Mediobanca le personalità "che si parlano decideranno tutti insieme". Lo ha detto il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera a margine della presentazione del primo flagship store 'P Zero' a Milano. "C'è la volontà da parte di tutti - che ci siano personalità in cda che rappresentino diverso gruppi. Le varie persone che si parlano si vedranno, poi decideranno tutti insieme".

8 - ENELPOWER, AD ANSALDO ENERGIA CONFISCATI 98 MILIONI E 700 MILA...
(LaPresse)
- I giudici della Quarta Sezione Penale del tribunale di Milano in primo grado hanno confiscato la somma di 98 milioni e 700 mila euro ad Ansaldo Energia, controllata da Finmeccanica, accusata di aver violato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle società per i reati commessi dai propri dipendenti. L'inchiesta riguardava un giro di tangenti da 27 milioni di euro pagate per ottenere l'assegnazione di appalti per centrali e turbine.

Il collegio presieduto da Oscar Maggi ha poi condannato nove persone a pene comprese tra due anni e tre anni e mezzo di reclusione. Alcuni imputati sono invece stati assolti per non aver commesso il fatto mentre per altri i reati contestati si erano già prescritti. Tra questi anche l'ex ad di Enel Power, Luigi Giuffrida e l'ex ad di Enel Produzione, Antonino Craparotta.

9 - FIAT: POSSIBILE RINVIO LANCIO DELLA NUOVA PUNTO (IL SOLE 24ORE)...
Finanza.com
- La nuova Punto, il più importante progetto in casa Fiat, potrebbe essere lanciata sul mercato un anno dopo rispetto al previsto. Lo riporta il Sole 24Ore, aggiungendo che questo potrebbe essere uno dei temi caldi previsti oggi durante l'incontro a Londra tra l'Ad del Lingotto, Sergio Marchionne, e la comunità finanziaria. Il progetto della nuova versione dell'auto, stando alle parole del quotidiano nazionale, sarebbe sotto fase di revisione per abbassarne il peso e i conti.

10 - FACEBOOK IN BORSA, PER I BOOKMAKER DEBUTTO A FINE 2012...
(LaPresse)
- Il debutto di Facebook in borsa era previsto per il prossimo aprile, ma fonti vicine all'azienda hanno rivelato al 'Financial Times' che lo sbarco potrebbe slittare di qualche mese. Le voci parlano dell'ultimo trimestre del 2012, ipotesi confermata anche dai bookmaker esteri. La sigla StanJames, socondo quanto riporta Agipronews, offre a 3,00 l'entrata in scena del social network nel periodo compreso tra ottobre e dicembre 2012. Anticipare la data tra giugno e settembre dello stesso anno pagherebbe 4 volte la posta, l'ok tra aprile e giugno è invece a 5,50, stessa quota per un rinvio fino all'inizio del 2013.

11 - SPAGNA: TRICHET CHIEDE NUOVE RIFORME STRUTTURALI...
(AGI)
- Il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, in un'intervista al giornale spagnolo Expancion, sostiene che la situazione economica del paese iberico e' migliorata considerevolmente, ma Madrid deve restare allerta. "La Spagna - dice Trichet - deve continuare a focalizzarsi con risolutezza nell'applicazione di nuove riforme strutturali, con l'intento di assicurarsi il piu' alto potenziale possibile di crescita, migliorando la sua produttuvita' e ripristinando la fiducia degli investitori". .

12 - GLI EUROBOND SARANNO POSSIBILI SOLTANTO CON I DEBITI SOTTO CONTROLLO...
Hugo Dixon per "la Stampa"
- Gli eurobond non sono la risposta alla crisi finanziaria dell'Europa. I Paesi dell'euro non acconsentiranno a garantire i debiti reciproci in tempo per risolverla. E, una volta superata, né gli eurobond né l'unione fiscale sono desiderabili. La disciplina di mercato è un modo migliore per gestire la crisi e far funzionare l'unione monetaria. Si può comprendere perché i governi fiscalmente in difficoltà, come Italia e Grecia, siano favorevoli agli eurobond.

Se avessero potuto emettere obbligazioni garantite dai i loro partner nell'area euro, non avrebbero avuto tante difficoltà. Ma ci sono pochissime possibilità che queste obbligazioni vengano autorizzate in un prossimo futuro dai Paesi fiscalmente forti, guidati da Germania, Olanda e Finlandia. I politici e i cittadini di queste nazioni temono di essere sommersi dal debito degli altri Paesi. Inoltre, tale collettivizzazione del debito attenuerebbe l'incentivo per i governi che hanno contratto troppi debiti e le cui economie non sono competitive, a mettere in ordine i loro conti.

La Germania potrebbe forse essere pronta ad autorizzare gli eurobond quando gli attuali debiti saranno sotto controllo. Ma questa, per definizione, non sarebbe una soluzione della crisi. Inoltre, Berlino acconsentirebbe all'emissione di Eurobond solo se gli altri governi accettassero rigide norme sull'entità dei loro prestiti. Mark Rutte, il Primo ministro olandese, ha perfino affermato che dovrebbe essere nominato un supervisore del budget per garantire che in futuro i Paesi non violino le norme. Costui avrebbe il potere di sanzionare chi viola queste norme e, in casi estremi, di costringere ad aumentare le imposte o a uscire dall'area euro.

Quando la crisi sarà superata, gli altri Paesi dell'euro potrebbero non trovare così piacevole una tale perdita di sovranità. Secondo il senso comune, naturalmente, l'unione fiscale è necessaria per il successo dell'unione monetaria. Sia gli euroentusiasti che gli euroscettici tendono a condividere questa opinione, sebbene quest'ultimo gruppo ritenga tale unione più negativa che positiva e preferirebbe lo smantellamento della moneta unica.

13 - A WALL STREET LA MATEMATICA È DIVENTATA UN'OPINIONE...
Jeffrey Goldfarb per "la Stampa"
- I conti proprio non tornano a Wall Street. Per sostenere le ambizioni di M&A dei loro clienti, i banchieri d'investimento affermano che la somma di un accordo sarà maggiore delle sue parti. Eppure, nei tre anni circa da quando Jp Morgan, Bank of America e Barclays hanno acquistato rispettivamente Bear Stearns, Merrill Lynch e il ramo statunitense di Lehman Brothers ciascuna ha perso e non guadagnato quote di mercato.

Questi risultati delegittimano la matematica degli accordi di Wall Street. Sebbene inteso come un salvataggio di Merrill, nel terzo anniversario del suo accordo BofA può consolarsi col fatto che Thundering Herd (Merrill Lynch) abbia supportato i risultati della banca durante la sua crisi dei mutui. Barclays, invece, ha rafforzato il suo ruolo negli Usa acquisendo le attività di Lehman. E Bear ha migliorato il prime brokerage di Jp Morgan. Ma nella consulenza ai clienti gli accordi sono stati deludenti.

Secondo Thomson Reuters, alla fine del 2007 Lehman era al terzo posto nella classifica delle fusioni Usa, con una quota di mercato di poco superiore al 9%. Barclays, che in quel momento non aveva in pratica alcuna presenza di M&A negli Stati Uniti, finora nel 2011 ha una quota inferiore al 6%. Su base globale, BofA e Merrill disponevano di una quota dell'8% prima della loro fusione. Assieme, oggi l'entità realizza appena il 6%. Jp Morgan e Bear vantavano oltre il 9% quando erano separate, ma la quota di Jp Morgan è ora soltanto dell'8%.

Le forze del mercato e le decisioni strategiche spiegano in parte questo risultato. Le piccole società e alcuni grandi concorrenti hanno tratto vantaggio dallo scompiglio. BofA ha fatto di tutto per mantenere i banchieri senior di Merrill, soprattutto in Europa. Gran parte del successo delle fusioni di Lehman era strutturato attorno alle rilevazioni di società con capitale di prestito, un'attività che deve ancora recuperare. E dopo aver assunto oltre 10 mila dipendenti Bear, ci sono voluti meno di due anni per ridurre il numero dei dipendenti dell'investment banking di Jp Morgan a un numero inferiore a quello antecedente all'accordo.

14 - JUVENTUS, C'È LO STADIO MA PIAZZA AFFARI SI ALLONTANA...
S.Agn. per il "Corriere della Sera"
- Calcio e Borsa, il rapporto non è mai stato dei più coerenti. Juventus, Lazio e Roma, gli unici tre club che l'abbiano mai sperimentato in Italia, hanno avuto storie sportive differenti. Splendori, ma anche pagine tristi e persino umilianti, come quella di Calciopoli per la prima. Sotto il profilo più strettamente economico-finanziario, invece, non c'è dubbio che lo status della Vecchia Signora sia sempre risultato superiore a quello delle due romane, fosse solo per il fatto di avere l'Exor degli Agnelli come socio di stragrande maggioranza.

Per tutte le italiane, comunque, ha sempre pesato in negativo un argomento del tipo: non hanno ricavi stabili nè consistenza patrimoniale, visto che le loro entrate dipendono da risultati sportivi e valori dei calciatori che sono per loro natura aleatori (se non artificialmente manipolati), e dai proventi televisivi.

Colpisce allora che proprio poco dopo l'entrata in esercizio dello stadio di proprietà - una novità che avvicina la Juventus ai vari Manchester e Barcellona e va proprio nella direzione dello «spessore» economico e commerciale - per il club torinese scatti il «declassamento» dal segmento Star di Piazza Affari, comunicato ieri.

E più in generale, visto che si è reso necessario l'azzeramento del capitale e un aumento per coprire perdite per 95 milioni di euro, la stessa permanenza sul mercato azionario sia a rischio. Nulla da dire: le regole sono regole, e quelle del mercato sono chiare quanto a flottante e requisiti finanziari. Sarà, allora, che da noi il rapporto pallone-Borsa è nato sotto una cattiva stella. E che, a causa degli errori del passato, i due non possono proprio coesistere.

15 - UBS FRENA DOPO LO SCANDALO. SULLA PUBBLICITÀ...
A.Jac. per il "Corriere della Sera"
- Non ci fermeremo», era lo slogan di Ubs. E invece il colosso del credito svizzero ha deciso di fermarsi, almeno con la pubblicità. «In questo momento non ha senso lanciare una nuova campagna pubblicitaria incentrata sulla fiducia e sulla competenza, mentre è in corso un'inchiesta su una vicenda» di frode, avrebbe dichiarato un responsabile della comunicazione di Ubs, citato da Klein Report, il sito elvetico specializzato in comunicazione.

Il gigante di Zurigo per l'ultima campagna aveva scelto un tema «colto», rispolverando le visioni di Thomas Edison e del suo assistente Francis Jehl; e le prodezze di Edmund Hillary e dello sherpa Tenzing nella scalata dell'Everest, per confermare lo spirito della banca di Zurigo: «Finché i nostri clienti non avranno visto i loro obiettivi finanziari diventare realtà, noi non ci fermeremo». Facendo leva sul fatto che l'individuo è più forte con il sostegno di un partner fidato, l'istituto si proponeva come Jehl e Tenzing, il partner fidato del credito. Ieri il passo indietro. Per una questione di stile. E di opportunità.

16 - OPA COIN: TUTTO ESAURITO (O QUASI). BORSA ADDIO...
A.Jac. per il "Corriere della Sera"
- Bc Partners chiude l'Opa su Coin e sale oltre la soglia del 90% del gruppo, indicata dal fondo inglese per il ritiro del titolo da Piazza Affari. E così i grandi magazzini dopo 12 anni danno l'addio alla Borsa. L'offerta, partita il 16 agosto scorso e terminata ieri, a 6,5 euro per azione, e lanciata dalla società veicolo Giorgione Investimenti sul 21,25% della catena di distribuzione non ancora nelle sue mani, ha visto un'adesione dell'87,78% dei titoli oggetto della stessa Opa. Che sommato al 78,7% già in mano al fondo porta la partecipazione al 97,35%.

Consulente finanziario di Giorgione Investimenti (controllata indirettamente da Bc Partners) è stata Bank of America-Merrill Lynch. E così i grandi magazzini che partiti da Mestre nel 1916 hanno a poco a poco conquistato tutta Italia, voltano ancora pagina. Unico punto di riferimento nel segno della continuità, l'amministratore delegato Stefano Beraldo, che rimane alla guida del gruppo. La famiglia Coin passò la mano già sei anni fa, finendo in minoranza nel gruppo creato quasi cent'anni prima dal capostipite Vittorio. Ma oggi, con il passaggio definitivo del controllo dal fondo Pai Partners al fondo Bc Partners, il gruppo Coin non avrà più alcun rappresentante della famiglia fondatrice, né nell'azionariato né nel consiglio di amministrazione.

17 - MALTEMPO, COLDIRETTI: 20 MILIONI DI EURO DI DANNI IN AGRICOLTURA...
(LaPresse)
- Ammontano ad oltre venti milioni di euro i danni provocati dal maltempo in agricoltura solo in Val Venosta, dove la caduta della grandine ha distrutto i raccolti di mele. E' quanto emerge dal primo bilancio dei danni provocati dall'ondata di maltempo che con nubifragi e grandine ha colpito a macchia di leopardo i campi coltivati. "In questa fase stagionale la grandine - sottolinea la Coldiretti - è la più temuta dagli imprenditori agricoli per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo pronte per la raccolta".

 

piazza affari standard big evangelos-venizelosMARCO TRONCHETTI della valleLOGO ANSALDOMARCHIONNEMARK ZUCKERBERGtrichetANGELA MERKEL Merrill LynchAndrea Agnelli foto gmt KWEKU ADOBOLIUBS logo

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...