lorenzo rosi pier luigi boschi

ETRURIA SENZA GODURIA: C'È ANCHE BOSCHI SENIOR TRA I 17 EX AMMINISTRATORI DI BANCA ETRURIA CHE VANNO VERSO LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO PER LE CONSULENZE ''ALLEGRE'' ELARGITE DALL'ISTITUTO TRA GIUGNO E OTTOBRE 2014, IN VISTA DI UNA FUSIONE. FURONO AFFIDATI INCARICHI A MEDIOBANCA E AD ALCUNI STUDI LEGALI PER GLI ASPETTI GIURIDICI. SOTTO ACCUSA C’È L’ULTIMO CDA, PRESIEDUTO DA LORENZO ROSI, CON VICE PRESIDENTI ALFREDO BERNI E PIER LUIGI BOSCHI

Da www.ilfattoquotidiano.it

il servizio di francesca biagiotti a ballaro su pier luigi boschi 7

 

C’è anche Pierluigi Boschi, padre dell’ex ministro Maria Elena, tra i 17 ex amministratori di Banca Etruria – come riporta La Nazione – a cui in questi ultimi giorni il pool di magistrati della procura di Arezzo, che si occupa della vicenda inerente al crac dell’istituto di credito aretino, ha inviato la notifica di chiusura delle indagini inerenti al filone d’inchiesta sulle consulenze affidate dalla banca per alcune centinaia di migliaia di euro, che vennero decise tra giugno e ottobre del 2014 in vista della fusione, e che, secondo l’accusa, sarebbero state inutili.

 

lorenzo rosi pier luigi boschi

Nel mirino ci sono le consulenze per alcune centinaia di migliaia di euro che vennero decise tra giugno e ottobre del 2014 in vista di una possibile fusione di Banca Etruria con un altro istituto. Furono affidati incarichi a Mediobanca, che avrebbe dovuto essere l’advisor dell’operazione, e ad alcuni studi legali per gli aspetti giuridici.  Sotto accusa c’è l’ultimo cda di Bpel, quello presieduto da Lorenzo Rosi, che aveva per vice presidenti Alfredo Berni e Pierluigi Boschi.

 

LORENZO ROSI 2

Per il pool di pm della Procura di Arezzo, gli incarichi sarebbero stati inutili, sostanzialmente uno spreco di denaro della banca, perché dai conti uscirono somme consistenti ma che non avrebbero portato alcun risultato. Finora Boschi padre, coinvolto nell’inchiesta, aveva schivato la mina del falso in prospetto sulle obbligazioni subordinate (archiviato) e anche quella della bancarotta relativa alla liquidazione dell’ex dg Luca Bronchi (richiesta di archiviazione).

 

Per tutti gli indagati, tra i quali figurano anche l’ex presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi e i suoi vice, Alfredo Berni e appunto Pierluigi Boschi, il reato ipotizzato è la bancarotta semplice o colposa. I destinatari della notifica avranno a disposizione venti giorni per dimostrare la propria estraneità. Un risultato che possono ottenere richiedendo di essere interrogati, oppure presentando memorie difensive. Viceversa, trascorso il termine, si dovranno presentare all’udienza preliminare dal gip. 

 

 

PIER LUIGI BOSCHI

Boschi non è tra i 25 imputati, ex consiglieri di amministrazione, ex revisori ed ex dirigenti di Banca Etruria, chiamati a rispondere del default dell’ex istituto di credito aretino nel processo in rito ordinario, già in corso, che riguarda il filone principale dell’inchiesta, con accuse diverse in base ai ruoli ricoperti nella banca che fu prima commissariata e poi messa in risoluzione. In rito abbreviato sono già stati giudicati e condannati per bancarotta fraudolenta a cinque anni l’ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari e l’ex direttore generale Luca Bronchi, e a due anni l’ex vice presidente Alfredo Berni, mentre per bancarotta semplice è stato condannato a un anno l’ex membro del cda Rossano Soldini.

 

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...