COSA C’ENTRANO I COLIBRÌ COL MIBAC? - ORNAGHI SBORSA 400 MILA € PER MANTENERE UNA COLONIA DI COLIBRÌ IMPORTATI DAL PERÙ DA UN PRIVATO CITTADINO E COLLACATI ABUSIVAMENTE NEL PARCO DI MIRAMARE (COL BENEPLACITO DEL BANANA, CHE HA CHIAMATO “SILVIO” UNO DEI PENNUTI) - I BENI (CULTURALI) PRIVATI: BENETTON REGALA 6 MLN € A VENEZIA PER LE CONCESSIONI A RIALTO, LA ESSEBIESSE DONA 50 MILA € ALL’ANNO ALLA SOPRINTENDENZA DI CAMPOBASSO PER LE PALE EOLICHE, IL NATIONAL GEOGRAPHIC PAGA 200MILA € PER “BUCARE” GLI AFFRESCHI DEL VASARI…

Tomaso Montanari per "il Fatto quotidiano"

Mentre sulla scena internazionale si afferma una «nuova forma di colonialismo il cui dominio non si fonda più sugli eserciti ma sul debito» (Gad Lerner), in Italia prende piede un neofeudalesimo che fa leva sul dissesto degli enti locali e sulla debolezza dello Stato per costruire zone di potere privato sottratte allo spirito e alla lettera della Costituzione.

E, come sempre nella storia, il patrimonio artistico è il luogo in cui tutto questo acquista un'evidenza simbolica. Benetton "regala" sei milioni di euro al Comune di Venezia in cambio delle concessioni che gli consentiranno di stravolgere lo storico Fondaco dei Tedeschi, a Rialto; la ditta Essebiesse dona 50.000 euro all'anno alla Soprintendenza Archeologica di Campobasso che l'ha autorizzata a piazzare un impianto eolico sull'intatta Sepino; il National Geographic "compra" con nemmeno duecentomila euro il diritto di "bucare" gli affreschi di Giorgio Vasari a Palazzo Vecchio a Firenze, per cercare spettacolarmente un inesistente Leonardo.

Poteva mancare, in tutto questo, un serraglio di animali esotici mantenuti a caro prezzo per la delizia dei nuovi feudatari? Certo che no: e infatti è a Trieste, nel fiabesco parco del Castello asburgico di Miramare. Qui, dal 2005, alcune delle serre antiche del parco ospitano un allevamento di rarissimi e delicatissimi colibrì appositamente importati dal Perù. Senza un progetto scientifico, ma grazie a una serie incredibile di appoggi politici, un privato cittadino è riuscito a imporre a un sito monumentale statale un serraglio, peraltro abusivo, che non ha nulla a che fare con l'identità storica di Miramare, né tantomeno con i compiti istituzionali del Ministero per i Beni culturali.

E questo sarebbe ancora niente: mantenere il clima necessario ai delicati uccellini costa una fortuna in gas e luce, oltre a una colossale quantità d'acqua, che è stata procurata con allacci illegali al sistema idrico, e che ha finito per infiltrarsi nel terreno compromettendo la salute dei pini storici del parco. Il tutto è culminato nell'incendio che, l'8 novembre del 2011, ha distrutto parte delle serre antiche di Miramare.

Il fatto che (nel gennaio 2011) a fianco dei colibrì sia sceso in campo Berlusconi in persona (alla schiusa dell'ennesimo uovo triestino il «Corriere della Sera» salmodiò che «al neonato verrà dato il nome di Silvio, per l'impegno preso da Berlusconi a salvare» i minuscoli pennuti) - oltre ad un variopinto schieramento di volti noti che va da Margherita Hack a Laura Pausini, da Piero Angela a Maurizio Gasparri - ha consigliato ai prudentissimi vertici del Mibac di schierarsi dalla parte degli uccellini abusivi, lasciando del tutto solo il soprintendente del Friuli, Luca Caburlotto (insediatosi nel maggio 2010), il quale continua a battersi, con coraggio esemplare, per la legalità e il buon senso, e dunque per la rimozione dei colibrì da Miramare.

Con le biblioteche e gli archivi sull'orlo della chiusura per mancanza di fondi, con la pioggia che entra dai lucernari di Brera, con Pompei che si sgretola, il Ministero per i Beni e le Attività culturali usa oltre 400.000 euro per coprire danni e debiti del colibrì Silvio e dei suoi simpatici colleghi volatili. Insomma - parafrasando Flaiano - come sempre la situazione del patrimonio storico e artistico italiano è grave, anzi gravissima. Ma certo non è seria.

 

LORENZO ORNAGHI SILVIO BERLUSCONIcrollo pompeigilberto benetton 01 lapGiancarlo Galan

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…