
DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)...
DAGOREPORT
giorgia meloni a torino foto lapresse 2
Giorgia Meloni oggi era a Torino, in visita allo Space Park di Argotec, una delle più avanzate fabbriche di satelliti di piccole dimensioni in Europa. Ha preferito mettere il cappello in Piemonte, disertando l’evento sull’industria della moda a Milano.
Un segnale che serve a fissare le priorità del suo governo: il messaggio è che l’esecutivo dei sovranisti è più attento agli armamenti che a gonne, lustrini e pallettes.
La Ducetta, dopo il voto favorevole espresso da Fratelli d’Italia al piano “Rearm Europe”, temeva contraccolpi nei rapporti con la Casa Bianca. Ma Trump, da istrione cacciaballe, ha completamente ignorato la mossa della sua amica Giorgia a favore di Ursula von der Leyen.
''King Donald'', che spara una cazzata al giorno per poi smentirla un'ora dopo, tra guerra in Ucraina, rapporti con Putin, annessione della Groenlandia, inferno a Gaza, è talmente distratto dalle tante partite che sta giocando che se fotte delle piccole mosse di cabotaggio del partito della camaleontica premier italiana.
VOLODYMYR ZELENSKY E GIORGIA MELONI - BILATERALE A LONDRA
Per far vedere al mondo che conta ancora qualcosa, ormai ridotta all'irrilevanza dall'entrata in scena di Macron e Starmer (subito ricevuti da Trump), Giorgia Meloni ha una fretta del diavolo di organizzare un faccia a faccia con il Caligola di Mar-a-Lago. Termine ultitimo è il 2 aprile prossimo quando entreranno in vigore i dazi Usa sui prodotti europei:
Non solo. La Statista di Colle Oppio vuole ostentare l’eventuale incontro con Trump per dimostrare al mondo di essere una “vera amica” dell’uomo più potente del mondo. La photo opportunity allo studio ovale punta anche a portare a casa uno “sconto” sulle tariffe: sarebbe il modo migliore per convincere Bruxelles di essere davvero il ponte tra Usa e Ue.
Ma la Sora Giorgia non gode più dell'ottimo rapporto con il miliardario imbottito di ketamina. Elon Musk e il suo referente italiano Stroppa sono incazzati per via della mancata firma del contratto da 1,5 miliardi, da parte del governo italiano, per il servizio Starlink
D’altro canto, quando la premier volò a sorpresa a Mar-a-Lago incontrando The Donald per discutere del caso Cecilia Sala, c’era stata la mediazione di Elon Musk. Ora lo scenario è cambiato ed è stata costretta ad attivare l’ambasciatore negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, per sollecitare lo staff della Casda Bianca per raccattare un vis-a-vis entro la fine di marzo. La ragione principale di questa fretta è legata alla necessità di scongiurare l’entrata in vigore, il 2 aprile, dei dazi sulle merci europee (e quindi italiane).
giorgia meloni a torino foto lapresse 1
Peccato che Trump, anche davanti alle sollecitazioni della diplomazia italiana, è sembrato sordo. D’altronde, ai suoi occhi il lavoro di ambasciatori e sherpa è residuale, nel suo approccio alla politica internazionale contano davvero solo due aspetti:
1.La legge del più forte
2.La legge del poker: hai rilevanza soltanto se disponi di buone carte da giocare. Non a caso al povero Zelensky, bullizzato alla Casa Bianca, il presidente ha rinfacciato proprio di “non avere carte in mano”.
giorgia meloni alla Argotec di torino - lapresse
GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
giorgia meloni a torino foto lapresse 4
INCONTRO A MAR A LAGO TRA DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A PARIGI PER L INAUGURAZIONE DI NOTRE DAME
giorgia meloni a torino foto lapresse 3
CECILIA SALA - VOLODYMYR ZELENSKY
CECILIA SALA - VOLODYMYR ZELENSKY