coop

COME LA COOP ACCOPPA I FORNITORI - ''REPORT'' SARÀ PURE IN VACANZA, MA LA GABANELLI NON DORME MAI! LA STORIA DI UN PICCOLO PRODUTTORE DI PERE CHE È SALTATO A GAMBE ALL'ARIA PERCHÉ SI OPPONEVA AGLI SCONTI INDISCRIMINATI IMPOSTI DALLA COOP

Milena Gabanelli per www.corriere.it

 

“La Coop sei tu”. Tu consumatore, lavoratore, socio, che con il tuo prestito sociale aiuti la cooperativa a sostenersi e a crescere, garantendo buone condizioni di lavoro e un prodotto migliore, nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Coop Adriatica nel suo codice etico elenca i valori diriferimento: libertà. democrazia, giustizia sociale e solidarietà. 

milena gabanelli (2)milena gabanelli (2)

 

C’è una particolare attenzione ai fornitori : “in fase di definizione dei contratti Coop Adriatica e i suoi fornitori forniscono tutte le informazioni che mettano entrambi i soggetti nelle condizioni di eseguire correttamente gli impegni assunti evitando ogni fraintendimento”. Ovvero: meglio non “fraintendere” chi è il più forte, e regolarsi di conseguenza. 

 

Coop non sceglie a caso i suoi fornitori, e Fortunato Peron di Cesena, che con la sua Celox ha fornito pere a Coop Italia per quasi 20 anni, non l’ha presa bene quando gli è arrivata la lettera con scritto tanti saluti e arrivederci. “Coop fa presto a dire che si rivolge ai piccoli produttori locali…per vendere a marchio Coop devi rispettare centinaia di pagine di capitolato che prevedono l’imballaggio che vuole Coop, controlli sui trattamenti fatti in campagna, quelli di qualità sui magazzini, sul processo di trasformazione e conservazione. Occorrono celle frigorifere, centro di imballaggio, tracciabilità. 

 

Come può il piccolo produttore di pere, mele o pesche, andare direttamente a consegnare rispettando questi requisiti, tempi e quantità? Devono per forza rivolgersi al una struttura intermedia”.

 

COOP ADRIATICACOOP ADRIATICA

La Celox di Peron aveva organizzato la sua attività in base alla richiesta della grande distribuzione. Cosa è andato storto?  Da quel che emerge dalla sentenza dell’Antitrust le cose dal 2008 sono andate così: il fornitore riceve una lettera per questo fine settimana Coop Adriatica ha previsto le pere sfuse Williams in promozione. La presente per proporvi l’applicazione di uno sconto del 10% sulle consegne del 7,8, 9 Novembre.  Salvo vostra comunicazione contraria riterremo accettate le condizioni proposte. Ne seguono altre nel corso di ogni anno:  30% sulle pere Abate Coop dal..al..; del 20% sulle Kaiser Coop dal..al..“

 

Nel novembre 2012 la Celox protesta e chiede di “ridurre la scontistica poiché la situazione in cui stiamo operando è insostenibile”.  Dall’indagine dell’Antitrust emerge che a sentirsi strozzati da questa pratica sono una lunga lista di altri fornitori. Sono cose che capitano nel commercio, quello che perdi sulle pere, lo recuperi con le mele.

 

Per la Celox non è così, perché è una specialista di prodotto, se gli va male su quello, chiude; solo nel 2012 il fatturato riferibile a Coop infatti è stato del 72% del totale, tant’è che Coop Adriatica nel 2014 definisce la Celox “Coop dipendente”. Dai documenti raccolti dall’Autorità presso la sede di Coop Italia emerge che “ Celox ci garantisce continuità …è il fornitore che lavora con maggior cura il prodotto… è in grado di praticare prezzi in linea con quelli degli altri fornitori”.

 

PEREPERE

Quindi anche il colosso della distribuzione sembra soddisfatto, ma sei mesi dopo parte la disdetta del contratto di fornitura a conclusione della campagna 2014/2015. A quel punto Celox è costretta a chiudere l’intera filiera e a cessare l’attività, perché i rigidi disciplinari sui quali era costruita, non potevano essere replicati presso società diverse concorrenti di Coop, se non nel lungo periodo.

 

Gli sconti applicati dal 2008 al 2014, e non previsti, ammontano al oltre 600.000 euro. Celox si rivolge all’Antitrust e contesta a Coop Italia e Centrale Adriatica l’abuso di posizione dominante e la violazione dell’art 62, ovvero il divieto (in vigore dal 2012)  di imporre condizioni gravose, extracontrattuali e retroattive.

 

A fine dicembre l’Autorità garante chiude l’istruttoria: “…gli sconti, ingiustificatamente gravosi, non appaiono l’esito di una trattativa, ma risultano imposti da Coop Italia al proprio fornitore, indotto ad accettare nel timore di compromettere il proprio consolidato rapporto con il cliente, con conseguente perdita di tutto il proprio investimento. Negli anni 2012, 2013, 2014 si evidenziano sconti incondizionati” in fattura e fuori fattura, e contributo per le attività di co-marketing… che andavano a sommarsi a quelli contrattuali, sottoscritti dal fornitore ad inizio anno, costringendo di fatto Celox a riconoscere al proprio cliente, nel corso della stagione di fornitura, ribassi, non preventivati né preventivabili, che complessivamente arrivavano attorno al 35% del prezzo di listino…”

 

sede antitrust roma sede antitrust roma

L’Autorità conclude scrivendo che c’è stata violazione dell’art 62  e condanna Coop Italia e Centrale Adriatica ad una sanzione complessiva di 49.000 euro. Naturalmente Coop ha annunciato ricorso al Tar, e considera il provvedimento illegittimo perché lede i principi della libera concorrenza e potrebbe generare contraccolpi negativi. Vista l’entità della sanzione può dormire sonni tranquilli! Per ora il contraccolpo l’ha preso un fornitore che fatturava mediamente 5 milioni di euro, rispettava il capitolato, aveva 25 dipendenti, ed è saltato per aria. La Coop sei tu….

 

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…