vladimir putin gas russo russia

COME LO SFANGHIAMO L’INVERNO SENZA IL GAS RUSSO? – MOSCA NEL 2021 HA FORNITO IL 38% DEL METANO UTILIZZATO IN ITALIA. ORA LA PERCENTUALE È SCESA INTORNO AL 18-20 PER CENTO. SONO CIRCA 13-14 MILIARDI DI METRI CUBI. CON LO STOP IMPORT RUSSO, DOVREMO RIDURRE LA DOMANDA DI 6 MILIARDI DI METRI CUBI, PARI A CIRCA L'8% DEL FABBISOGNO. SOLO AGENDO SULLE UTENZE CIVILI CON DUE GRADI E DUE ORE IN MENO AL GIORNO DI RISCALDAMENTO NEGLI EDIFICI. SE IL CLIMA FOSSE MITE, SAREBBE TUTTO PIÙ SEMPLICE

Fausta Chiesa per il “Corriere della Sera”

 

PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI

1 Se l'Unione europea metterà il tetto al prezzo del gas, la Russia minaccia di non fornire più il suo metano all'Europa. Il G7 pensa di mettere il tetto anche al petrolio. Che cosa succederebbe? Qual è il livello di sicurezza energetica del nostro Paese? E su quali riserve possiamo contare?

L'Italia come altri Paesi europei ha un sistema di riserve sia petrolifere sia di gas. Per il gas si parla di stoccaggi: si tratta di depositi dove viene immesso (in gergo si dice «iniettare») metano che si compra giornalmente. La stagione di stoccaggio inizia ad aprile e termina a ottobre.

 

L'Italia ha una capacità di stoccaggio pari a 17,5 miliardi di metri cubi (di cui 4,5 sono riserve strategiche). I depositi ora sono pieni all'82,5%. L'obiettivo del governo è di arrivare al 90% entro ottobre.

 

2 Dove sono?

mario draghi roberto cingolani

I depositi sono ex pozzi di estrazione ora esauriti. In tutto sono tredici campi. Nove sono gestiti da Stogit, una società controllata da Snam, tre da Edison e uno, piccolo, da Ital Gas Storage. Si trovano prevalentemente nel Nord Italia (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) mentre due sono in Abruzzo. Sono pozzi sotterranei collegati alla rete dei gasdotti. Le riserve strategiche si possono utilizzare in stato di emergenza: la decisione spetta al comitato di emergenza gas del Mite.

 

3 Quanto dureranno?

PROTESTA CONTRO IL RIGASSIFICATORE

Il sistema di depositi copre complessivamente circa il 20% del fabbisogno annuale di gas dell'Italia che nel 2021 ha toccato i 76 miliardi di metri cubi. La durata delle riserve dipende dal consumo. Attualmente (dati Snam relativi a ieri) il nostro Paese ha un afflusso di gas pari a 192 milioni di metri cubi, di cui circa 25 milioni provenienti dalla Russia, che fino al 2021 era il nostro primo fornitore e ora è scivolata dopo l'Algeria e l'Azerbaijan. Ieri poco meno di 150 milioni di metri cubi sono stati consumati e il resto è stato messo nelle riserve.

 

rigassificatore 5

In inverno, quando i riscaldamenti sono accesi, il consumo sale a 300-330 milioni di metri cubi al giorno e arriva a 400 milioni nei giorni di freddo eccezionale. Calcolando una media di 350 milioni di metri cubi, le riserve basterebbero per una quarantina di giorni, ma questo senza considerare gli altri flussi di gas che l'Italia ha.

 

Il nostro Paese è uno di quelli che più hanno diversificato, riceve il metano anche dal Nord Europa attraverso Passo Gries in Piemonte, dall'Azerbaijan dal Tap in Puglia; in Sicilia a Mazara del Vallo arrivano i flussi dall'Algeria (oggi nostro primo fornitore) e a Gela arriva il gas della Libia. Poi ci sono anche i tre rigassificatori, che trasformano gas naturale liquefatto in metano.

MEME SUI PREZZI DEL GAS

 

Complessivamente il nostro Paese ha una capacità di rigassificazione di oltre 15,25 miliardi di metri cubi l'anno. Il governo vuole aumentare la capacità di rigassificazione e Snam ha comprato due navi rigassificatrici da 5 miliardi di capacità ciascuna: la prima potrebbe essere operativa la prossima primavera, la seconda dal 2024.

 

4 Come funzionerebbe il sistema Italia se Mosca chiudesse i rubinetti ?

La Russia nel 2021 ha fornito il 38% della materia prima, ora è scesa intorno al 18-20 per cento. Ciò significa che la Russia annualmente fornirebbe circa 13-14 miliardi di metri cubi.

 

Con lo stop di import russo, e quindi in caso di scenario peggiore, secondo il ministro Roberto Cingolani dovremo ridurre la domanda di 6 miliardi di metri cubi, pari a circa l'8% del fabbisogno. Solo agendo sulle utenze civili.

PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI

 

Da qui due gradi e due ore in meno al giorno di riscaldamento negli edifici. Enea calcola anche che serviranno almeno due settimane in meno di accensione da programmare magari a inizio novembre e fine marzo quando le temperature sono più clementi. Se il clima fosse mite aiuterebbe a superare l'emergenza.

 

5 Abbiamo riserve anche di petrolio?

 In Italia consumiamo 65 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi all'anno (dato Unem). Una direttiva europea prevede che nell'ambito della sicurezza energetica si debbano avere solo scorte strategiche obbligatorie di petrolio.

 

Le scorte sono gestite da Ocsit, l'Organismo Centrale di Stoccaggio Italiano. Gli obblighi sono in carico agli operatori. Ogni anno viene stabilito l'ammontare in coordinamento con l'Aie. In base al decreto pubblicato a maggio 2022 dal ministero della Transizione ecologica, per il 2022 l'ammontare complessivo di scorte di sicurezza è di oltre 9,7 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti, un livello superiore al 2021 quando le scorte erano state fissate sopra 8 milioni di tonnellate.

LA CORSA DELL ENERGIA - PREZZO DEL GAS GAS RUSSO BRUCIATO AL CONFINE CON LA FINLANDIA vladimir putin DIFFERENZA PREZZO DEL GAS - USA - CINA - EUROPA GAS N ROSES - MEME BY CARLI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…