IL PATTO RCS APRE LA CALDA PRIMAVERA DELLA GRANDE FINANZA: SUL TAVOLO, IL RINNOVO DEI VERTICI DI VIA SOLFERINO SI INCROCIA CON IL RINNOVO DELLE PRESIDENZE DI UNICREDIT E GENERALI - SE BAZOLI DI INTESA SANPAOLO CONFERMASSE MARCHETTI ALLA PRESIDENZA, MEDIOBANCA (COSÌ COME DELLA VALLE) VORREBBE UNA REVISIONE DELLA GOVERNANCE, VISTO CHE LA PESSIMA GESTIONE DELL’ULTIMO ANNO HA PRODOTTO 300 MLN € DI SVALUTAZIONI IN SPAGNA…

Rosario Dimito per "Il Messaggero"

Il patto Rcs apre la calda primavera della grande finanza. In queste ore è in fase di convocazione la riunione dei soci forti del Corriere: la data sulla quale le agende si stanno incrociando sarebbe martedì 13. Sul tavolo, oltre al bilancio 2011 che potrebbe essere approvato da un cda da convocare quasi certamente per il 15, ci sarebbe il rinnovo del board, in scadenza all'assemblea di fine aprile.

Gli assetti della casa editrice potrebbero collaudare la tenuta della galassia in fibrillazione da settimane per il riassetto Premafin-FonSai sul quale si stanno spendendo Mediobanca e Unicredit ma anche per altri appuntamenti sensibili: la scelta del nuovo presidente di piazza Cordusio, primo azionista della banca d'affari, l'assemblea delle Generali di fine aprile con la conferma di Gabriele Galateri.

Piergaetano Marchetti, il notaio della finanza che conta, è al vertice di Rcs da sette anni. Ha già fatto due mandati attraverso i quali tante sono state le scosse telluriche sul quotidiano di via Solferino a cominciare dalla scalata strisciante tentata da Stefano Ricucci proprio nel momento del suo insediamento (aprile 2005). Nella casa editrice Mediobanca è il primo socio anche se Giovanni Bazoli esercita un patronage da tempo immemore avendo gestito con destrezza il rilancio della Rizzoli post-P2.

Intesa Sanpaolo di cui Bazoli è il presidente del cds anche se nel patto rappresenta Mittel, sarebbe orientata a mantenere al suo posto Marchetti che gode anche di un altissimo imprimatur istituzionale. Sabato 25 febbraio Mario Monti è tornato per la prima volta alla Bocconi in veste di premier, l'università gli tributa grandi festeggiamenti, il vicepresidente Luigi Guatri gli regala una copia del libro Una vita in Bocconi. Monti ringrazia e, rivolto a Marchetti dice: «Mi ha fatto fare molti passi in avanti con il suo spirito critico». Parole che non hanno bisogno di commenti.

Eppure l'eventuale terzo mandato deve passare attraverso le forche caudine degli altri soci, in primis Mediobanca. Piazzetta Cuccia da qualche tempo starebbe sollecitando una revisione della governance per rendere più efficiente e chiara la gestione di Via Solferino che non brilla: sui conti dell'anno scorso peseranno 300 milioni di svalutazioni in Spagna. E anche altri azionisti come Diego Della Valle spingono per un cambio di passo.

In questo quadro fluido, l'ad Antonello Perricone, in colloqui riservati non avrebbe fatto mistero, nel caso in cui il patto attivasse una svolta, di ambire alla presidenza. Ma il cambio di poltrona aprirebbe il rebus sul nuovo timoniere con tutte le ripercussioni che la discontinuità in uno dei satelliti principali del pianeta-Mediobanca potrebbe comportare visto anche che il piano FonSai-Ugf procede a corrente alternata anche per l'offerta concorrente di Sator e Palladio decisi a bloccarlo.

Le tensioni nel salotto potrebbero essere influenzate dalla scelta del nuovo presidente di Unicredit e dalla permanenza di Galateri al vertice del Leone. A Trieste non dovrebbero registrarsi ribaltoni. Galateri fu nominato l'8 aprile dello scorso anno al posto di Cesare Geronzi e nella successiva assemblea non si potè procedere alla conferma del mandato solo perché non c'era tempo per integrare l'ordine del giorno.

Il prossimo 28 aprile invece i soci si troveranno a esprimersi ma l'indicazione che dovrebbe dare il primo socio Mediobanca e condivisa anche dagli altri azionisti sarebbe di confermare il presidente. In questo modo non si innesca la destabilizzazione di un sistema che si tiene e anche per non fare da sponda all'assalto di Palladio - socio delle Generali - su FonSai. Quanto a Unicredit i giochi sono ancora all'inizio, le fondazioni, integrate nel sistema, sono alla ricerca di un accordo su un candidato che assicuri continuità.

 

Giovanni Bazoli Alberto NagelDELLA VALLEAntonello Perricone Piergaetano Marchetti Galateri Palenzona

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