putin e i brics xi jinping dilma rousseff narendra modi jacob zuma

SE L’EUROPA STA MALE, I BRICS STANNO PEGGIO - I PAESI EMERGENTI CHE CONTAVANO SULL’ESPORTAZIONE DI METALLI PREZIOSI, MATERIE PRIME E GREGGIO SONO IN CRISI - LA CRISI DEI CONSUMI IN OCCIDENTE HA MANDATO ALL’ARIA I CONTI DI RUSSIA, BRASILE E SUD AFRICA

xi jinping narendra modi xi jinping narendra modi

Marco Sodano per “la Stampa”

 

Cronache dall'ultimo arrivato nel club dei Brics, i Paesi emergenti che emergono sempre meno: a metà dicembre in Sud Africa il ministro delle Finanze è cambiato tre volte nel giro di una settimana. Il secondo è durato poco meno di un giorno: per affrontare il debito pubblico che cresce senza controllo e la caduta del rand (la moneta di Johannesburg) aveva annunciato un aumento generalizzato delle tasse.

 

putin e i brics xi jinping dilma rousseff narendra modi jacob zumaputin e i brics xi jinping dilma rousseff narendra modi jacob zuma

Quella ricetta, accoppiata con vistosi problemi di credibilità dell' interessato, ha costretto il presidente Zuma a licenziarlo nell' imbarazzo generale. Il Paese è uno dei primi produttori mondiali di oro e metalli preziosi, crocevia del commercio mondiale di diamanti. Nelle vie del centro di Cape Town le gioiellerie pullulano come i negozi dei souvenir nelle nostre città d' arte. Ma i gioiellieri alzano gli occhi al cielo: «I turisti europei, americani e cinesi non comprano più come una volta».

im BRIC ages im BRIC ages

 

Sarebbe ingenuo pensare che tanto sia bastato a mandare in crisi l' economia sudafricana. È però interessante scoprire che l' onda lunga è partita proprio da lì. Europa e Stati Uniti negli ultimi sette anni hanno consumato sempre meno. L' Europa è vicina alla stagnazione, la ripresa americana è lontana dal recuperare il terreno perduto durante la crisi. Così il boom di vendite dei prodotti cinesi s'è via via ridotto.

 

Di pari passo, Pechino s'è vista costretta a frenare il mastodontico programma di trasferimento dei suoi cittadini dalla campagna alla città: nel 2012 si parlava di spostare 900 milioni di persone. Arrivati poco oltre il mezzo milione i cinesi hanno cominciato a rallentare.

 

Quella frenata, oltre ai crolli di Borsa di cui si parla sempre più spesso, ha mandato in crisi chi forniva le materie prime: quelle energetiche soprattutto dal Sud America, quelle minerarie soprattutto dal Sud Africa. E le alleanze tra i Brics che nel 2012 facevano tanta paura all' Occidente si sono impantanate. Il petrolio brasiliano e russo, i metalli preziosi sudafricani, il know-how indiano servono molto meno. Gli utili netti della prima compagnia mineraria sudafricana sono calati del 70% nel primo semestre di quest' anno, quasi tutti i big del settore sono in profondo rosso.

bric summit durban bric summit durban

 

Il dramma dei Brics è che il boom che ha preceduto la frenata è stato usato per stemperare le tensioni sociali e consolidare le posizioni di potere. Si calcola che la Russia possa sostenere il welfare (soprattutto aumenti delle pensioni) su cui Putin ha costruito gran parte della sua fortuna con il petrolio sopra gli 80 dollari a barile. Il Brasile ha avviato piani analoghi per battere la povertà contando sui proventi del greggio. Ma ieri il petrolio Opec è scivolato sotto i 30 dollari al barile.

 

BRIC Countries Map  BRIC Countries Map

In Sud Africa, l' addio all' apartheid è stato accompagnato da una politica di integrazione della popolazione di origine africana costosissima: negli ultimi vent' anni la percentuale di popolazione sopra la soglia di povertà è quasi raddoppiata, passando dall' 8 al 14%, e anche se i numeri sembrano piccoli, in questo sforzo il Paese ha impegnato gran parte delle sue risorse. Il governo ha portato l' elettricità nelle township, ora le sta ricostruendo. Ma questo diventa difficile con il prezzo dell' oro caduto dai 1900 dollari l' oncia del 2011 ai 1109 dollari di ieri.

 

Il calo dei proventi minerari si deve anche al fatto che negli anni ruggenti i minatori hanno ottenuto concessioni salariali generose. Nel 2014 uno sciopero ha bloccato per settimane l' estrazione del platino, costringendo i gruppi a sfiorare la produzione in perdita: per il 2016 i minatori minacciano di fare lo stesso con l' oro. Non si tratta solo di gioielleria, oro e platino servivano soprattutto allo sviluppo dell' elettronica di fascia alta, ancora una volta quella cinese.

BRIC images BRIC images

 

È l' economia globalizzata: una frenata di qui, un crollo di là. Non sta succedendo qualcosa di nuovo, sono le conseguenze di quello che sappiamo già che circolano per il pianeta. Se una farfalla batte le ali nel Pacifico, si può scatenare una tempesta a New York. E anche il contrario.

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…