christine lagarde

LAGARDE E LADRI – LA DECISIONE DELLA BCE DI COMPRARE ANCHE I TITOLI SPAZZATURA È OVVIAMENTE UN MODO PER PREZZARE UN EVENTUALE DECLASSAMENTO DEL RATING DELL’ITALIA. MA CI PROTEGGE ANCHE E SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE FACCIANO UNA BRUTTA FINE I 200 MILIARDI DI TITOLI DI STATO TRICOLORE IN PANCIA ALLE BANCHE DI GERMANIA, FRANCIA E OLANDA…

Rodolfo Parietti per “il Giornale”

christine lagarde

 

Alla Bce c' è ancora del lavoro da fare. L' emergenza creata dalla pandemia impone risposte rapide che l' Europa della politica fatica a prendere. Dopo lo scivolone di Christine Lagarde sugli spread, l' Eurotower continua invece a darne. Ultima in ordine di tempo la decisione, presa mercoledì sera, di accettare come garanzia per ottenere rifinanziamenti anche i titoli con pagelle non proprio da primi della classe.

 

Lagarde

Ovvero, quelli con rating fino a BB, cioè due tacche al di sotto degli asset finora accolti come collaterali. A un patto: l' allargamento del perimetro è concesso solo per quei bond che fino al 7 aprile appartenevano ancora al club dell' investment grade, dove i soci devono avere valutazione pari almeno a BBB-.

 

CONTE LAGARDE

Si tratta di una mossa preventiva con cui l' istituto di Francoforte ha di fatto prezzato un eventuale declassamento del rating dell' Italia da parte di Standard&Poor' s, chiamata a pronunciarsi oggi. Il rischio che il titolo di merito creditizio di Roma, attualmente BBB, possa essere retrocesso a livello junk, spazzatura, è remoto. Un po' perché il nostro Paese ha ancora un margine di un paio di notch prima di diventare un fallen angel, un angelo caduto; un po' perché i disastri economici che sta creando il Covid-19 potrebbero indurre l' agenzia Usa a lasciare da parte la scure.

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON MOODYS E IL DOWNGRADING

 

E, in ogni caso, prima che la Bce respinga un titolo c' è bisogno del timbro nero, con la scritta junk, da parte di tutte e quattro le società di valutazione internazionale (Moody' s, Fitch, Dbrs e, appunto, S&P).

 

La banca centrale ha però voluto mandare un messaggio preciso ai mercati, dove negli ultimi giorni lo spread fra Btp e Bund (ieri stabile a 247 punti) è tornato in forte tensione per le divisioni nella maggioranza di governo sul Mes, il fondo salva-Stati. Come dire: non tollereremo un attacco all' Italia. Si protegge noi, peraltro, anche per evitare che facciano una brutta fine i 200 miliardi di titoli di Stato tricolori in pancia, complessivamente, alle banche di Germania, Francia oltre che di Paesi rigoristi come Olanda e Austria. La mossa è stata inoltre un modo per sottolineare come il nuovo piano di acquisti per l' emergenza pandemica da 750 miliardi di euro non sia un monolite, ma un pongo plasmabile in base alle esigenze.

mark rutte giuseppe conte

 

merkel macron conte

Altri passi sono ora attesi. Non è da escludere, già in occasione della riunione del 30 aprile, un allargamento del piano di acquisti. Ma ancor prima, forse entro la prossima settimana, potrebbe arrivare una nuova decisione. Ieri Morgan Stanley ne richiamava una in particolare: l' acquisto diretto di bond fallen angel. Sarebbe così compiuto l' allineamento con i provvedimenti di più recente varo da parte della Federal Reserve, che ha inserito nel proprio bilancio anche le obbligazioni declassate a livello di high yeld (più rischi in cambio di maggiori rendimenti).

 

D' altra parte, la perdita dello status di investment grade rischia di diventare un fenomeno globale. L' Ocse ha stimato che 275 miliardi di dollari di obbligazioni societarie potrebbero perdere la tripla B entro la fine dell' anno. Il pericolo? Una fuga di massa da questi titoli degli investitori professionali, come i fondi d' investimento, che per statuto non possono tenerli in portafoglio. Uno dei modi più semplici per far sbandare i mercati. Proprio ciò che al tempo del coronavirus le banche centrali vogliono a tutti i costi evitare.

mark rutte giuseppe contesarkozy lagarde

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)