ALLA FINE NON ERA DIFFICILE "TAMPONARE" L'EMORRAGIA DI ABBONATI, BASTAVA AVERE PROPOSTE DI QUALITA' - DOPO AVER PERSO OLTRE UN MILIONE DI ABBONATI E IL 60% DEL VALORE DELLE AZIONI DA INIZIO ANNO, NETFLIX PUÒ FARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO: I DATI DEL TRIMESTRE SEGNANO UN +2,4 MILIONI DI SOTTOSCRIZIONI - TUTTO MERITO DEL SUCCESSO DI ALCUNE PRODUZIONI, COME LA QUARTA STAGIONE DI "STRANGER THINGS" E LA CRESCITA DEL MERCATO ASIATICO...
Alberto Simoni per “la Stampa”
Netflix riprende a correre, registra nuovi numeri di abbonati e alla vigilia di due importanti cambi di rotta strategici - l'introduzione di abbonamenti con la pubblicità e un sistema di controllo delle password per evitare queste siano condivise anche fuori dalla cerchia famigliare - tira così un sospiro di sollievo.
I dati del trimestre sorridono al gigante dello streaming che ha aggiunto 2,4 milioni di sottoscrizioni secondo i report di settembre, bloccando l'emorragia dopo aver perso un milione di abbonati da inizio anno. «Grazie a Dio, il periodo di contrazione è terminato», ha commentato Reed Hasting, co-chief Executive della società sottolineando tuttavia che resta lavoro da fare per consolidare i risultati, visto che le azioni di Netflix hanno perso il 60% del loro valore negli ultimi 9 mesi.
La crescita di abbonati riporta un po' di sereno ma resta comunque ben al di sotto del recente passato; nell'ultimo trimestre del 2021 i clienti nuovi erano stati 8,3 milioni, una cifra doppia rispetto alle prospettive di crescita stimate per l'intero 2022. La competizione nel mercato televisivo e di contenuti digitali è aumentata ma Netflix secondo i suoi dirigenti ha ancora un vantaggio competitivo poiché resta totalmente concentrata sullo streaming.
E' l'Asia a trainare la crescita con oltre 1,43 milioni di nuovi abbonati. Per la prima volta la base degli abbonati sul mercato europeo, africano e medio orientale (raggruppati in un'unica voce) ha superato quello americano anche se quello statunitense resta per redditualità il mercato più proficuo.
Se Netflix registra segnali di ripresa - grazie anche al successo di alcune produzioni, su tutte la Quarta stagione di Stranger Things - il mercato dello streaming in generale deve fare i conti anche con un aumento delle disdette. In agosto sono cresciute del 5,7%, lo 0,8% in più rispetto all'anno precedente. Particolarmente colpiti i giganti del settore: fra Appel, Warner Bros Discovery, Walt Disney e la controllata Hulu, il 20% degli utenti ha cancellato negli ultimi due anni almeno tre abbonamenti.
«L'unico modo per evitare queste fughe, è intrattenere gli spettatori», ha spiegato Ted Sarandos, co-Ceo di Netflix sottolineando che l'arrivo di nuove e attesissime produzioni servirà proprio a questo e a consolidare il primato sul mercato della compagnia.