giancarlo giorgetti vittorio colao rete unica fibra ottica

IO SPERIAMO CHE ME LA CABLO – DOPO GIORGETTI, ANCHE COLAO PREME PER DARE UNA SPINTA AL PROGETTO DELLA RETE UNICA. ANCHE PERCHÉ IN BALLO CI SONO ALMENO 80 MILIARDI DEL RECOVERY FUND DESTINATI AL COMPARTO DIGITALE – L’EX AD DI VODAFONE ANNUNCIA CHE IL GOVERNO HA UN PIANO B PER SPINGERE SU 5G E FWA E IL TITOLO DI TIM CROLLA - GIORGETTI: “FATE PRESTO, SIAMO IN CLAMOROSO RITARDO" – I NODI DEL PREZZO DI OPEN FIBER E DELLA QUOTA DI VIVENDI IN TIM

giancarlo giorgetti

1 – TIM: TONFO IN BORSA -6% SU IMPASSE RETE UNICA

(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Il pressing a fare presto per uscire dall'impasse e i dubbi del Governo sulla Rete Unica insieme all'ipotesi del ministro per l'Innovazione e la Transizione Digitale Vittorio Colao che spinge sulla copertura ultra-broadband con 5G/FWA affondano Tim in Borsa che perde tutto il vantaggio accumulato nella settimana. A Piazza Affari il titolo arriva a cedere il 6% a 0,44 euro

 

Occorre sbloccare rapidamente la situazione, dice Colao ribadendo il messaggio del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, non si sbilancia sulla struttura dell`operazione ma annuncia che il Governo intende in parallelo lavorare su forme di incentivazione degli investimenti, in modo da non rimanere fermo in attesa di decisioni sulla Rete Unica.

 

giancarlo giorgetti bruno le maire

Questo mentre va ancora per le lunghe la trattativa su Open Fiber. La cessione del 40-50% di Enel a Macquarie "sarà siglata nei prossimi mesi o settimane" ha detto l'ad Francesco Starace e "il closing è previsto entro l`anno".

 

"Ci saremmo aspettati una risposta più chiara sulle tempistiche per il signing dell`accordo, vista anche la pressione del governo - commentano gli analisti di Equita -.Nel complesso, vediamo quindi una spinta positiva da parte del governo per accelerare i piani di allocazione delle risorse e accelerare un`intesa sulla rete unica, ma non vediamo ancora queste pressioni recepite dalle parti in causa".

VITTORIO COLAO

 

2 – GIORGETTI, NO POLITICHE PREDATORIE SU NOSTRA TECNOLOGIA

 (ANSA) - ROMA, 19 MAR - "La nostra industria non può essere oggetto di politiche predatorie rispetto alla tecnologia di cui disponiamo". Lo ha detto il Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al termine dell'incontro col Ministro francese dell'economia, delle finanze e del rilancio, Bruno Le Maire.

 

LUIGI GUBITOSI FRANCESCO STARACE

3 – RETE UNICA:GIORGETTI, GOVERNO NON CONTRARIO,FARE PRESTO

 (ANSA) - ROMA, 19 MAR - "Il governo italiano non è contrario al progetto di rete unica è contrario ai ritardi sul progetto". Lo ha detto il Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al termine dell'incontro col Ministro francese dell'economia, delle finanze e del rilancio, Bruno Le Maire. "Non è accettabile - dice Giorgetti - che ci sono ragazzi che non possono accedere all'istruzione perché qualcuno non ha portato la fibra a casa loro".

mario draghi a bergamo

 

4 – RETE UNICA: GIORGETTI, PROGETTO SOCIETÀ DIA RISPOSTE

(ANSA) - ROMA, 19 MAR - "Siamo in clamoroso ritardo rispetto a quelli che erano gli obiettivi, portare la rete altissima velocità a tutti i cittadini e alle imprese italiane". Lo ha sottolineato il Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. "Il progetto societario di rete unica ha avuto dei ritardi, se va in porto rapidamente e offre risposte efficienti a queste esigenze è sicuramente una cosa accettabile ma se invece è qualche cosa che ostacola, rallenta o impedisce il raggiungimento di questi obiettivi diventa un problema. Quindi è semplicemente un mezzo per arrivare ad un obiettivo. Non c'è un'opzione negativa o positiva a priori", ha spigato il ministro

 

fabrizio palermo

5 – DOPO GIORGETTI, ANCHE COLAO ACCELERA SULLA RETE UNICA

Alessandro Da Rold per “la Verità”

 

Il governo di Mario Draghi vuole accelerare sul dossier rete unica Tim-Open Fiber. E lo fa con cognizione di causa, perché entro aprile va presentato il piano per il Recovery fund e ballano almeno 80 miliardi per tutto il comparto digitale: l' Italia rischia di perderli.

 

 Per questo motivo martedì il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha deciso di intervenire a piedi uniti su una vicenda che ormai si trascina da troppo tempo. E lo stesso ha fatto ieri Vittorio Colao, ministro dell' Innovazione tecnologica: sono infatti Mise e Mitd i competenti in materia.

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

 

«Mi preme sottolineare l' esigenza che si arrivi nel più breve tempo possibile a una soluzione che garantisca una rapida ripresa dell' attività di cablatura e di copertura radio delle zone interessate», ha detto l' ex numero uno di Vodafone. «Non possiamo permetterci di stare in una situazione di attesa che rischia di condizionare i piani e i tempi di copertura della rete a banda ultralarga finanziata con le risorse del Pnrr».

 

GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIA

Giorgetti era stato ancora più duro il giorno prima. «Questo stallo - ha detto - deve essere superato per garantire a tutti i cittadini l' accesso alla rete ad altissima velocità, e siccome in qualche modo a questo stallo contribuisce anche lo Stato, indirettamente azionista dei soggetti, è responsabilità nostra fare una proposta rapida».

 

Giorgetti ha parlato anche della cablatura delle cosiddette «aree bianche», quelle a fallimento di mercato. E proprio su questo ha spiegato che i ritardi sono «in larga parte attribuibili a difetti di impostazione del piano stesso, che probabilmente trascurava i vincoli burocratici che hanno rallentato la realizzazione di alcuni investimenti. Occorre rimuovere al più presto i ritardi e lavorare ad alcune semplificazioni normative».

open fiber fibra ottica

 

Ma dove sta l' impasse? Di fondo Giorgetti con parole diverse ha ribadito che l' esecutivo vuole proseguire nell' accordo Tim-Cdp, ma ha anche ricordato che va chiuso subito senza ulteriori ritardi con il 51% a Tim tutelando gli investimenti privati e il controllo della governance della società della rete unica che deve essere a predominanza pubblica.

Tra gli addetti ai lavori c' è chi ha interpretato le parole di Giorgetti come un avviso a Enel che deve ancora cedere il 10% di Open Fiber a Cassa depositi e prestiti.

GIANCARLO GIORGETTI

 

Qui sta il punto. Il nostro colosso dell' energia elettrica è in trattativa da tempo per vendere la quota al fondo australiano di private equity Macquarie che dovrebbe pagare il 50 per cento di Open Fiber in una forbice tra i 2,1 e i 2,7 miliardi di euro. Ma questa cifra non sembra piacere a Cdp, controllata dal Mef che a sua volta vanta il 23,59% di Enel. Il termine ultimo per chiudere il deal senza penali è stato fissato tra 3 mesi, a giugno 2021. Non ci sono solo queste distanze di valutazione a rallentare il cronoprogramma della creazione di AccesCo.

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

 

C' è anche il fatto che entro la fine di marzo nascerà Fiber Cop, società in cui confluirà la rete secondaria in rame di Tim e parte della fibra realizzata da FlashFiber, la joint venture di Tim e Fastweb. A quanto è trapelato Tim deterrà il 58% di Fiber Cop, il 37,5% verrà acquisito dal fondo americano Kkr, mentre il restante 4,5% spetterà a Fastweb grazie alla sua partecipazione in FlashFiber.

 

VITTORIO COLAO AL QUIRINALE CON IL TROLLEY

Infine non va dimenticato che dentro Tim il maggiore azionista è francese, con Vivendi al 23,75%, aspetto che proprio Giorgetti ha toccato durante l' audizione in commissione Trasporti. «La rete unica se ha un controllo pubblico ha un senso, se ha un controllo privato noi non è che ricreiamo un monopolio privato sulla rete, e posso garantire che tanto meno possiamo ipotizzare un monopolio privato in mano straniera».

 

fabrizio palermo foto di bacco (3)

Non solo. A questo si collega un passaggio del suo intervento sulla attuazione della tecnologia 5G, che per Giorgetti «dovrà avvenire nel rigoroso rispetto della disciplina messa in campo e di quella che sta trovando attuazione proprio in questi giorni per quanto concerne la cyber security e il golden power».

 

giancarlo giorgetti bruno le maire

Il numero uno del Mise ha anche annunciato nei giorni scorsi che potrebbe estendere il golden power anche ad altre filiere. Ma restando sul 5G, proprio Colao ha intrecciato il tema rete unica a quello del 5G perché «siamo fermamente convinti che principio da applicare è quello della piena neutralità tecnologica, in grado di garantire la massima copertura possibile indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, fissa o mobile, stimolando l' utilizzo delle tecnologie più avanzate, nel nostro caso il 5G, per arrivare dove la fibra non può arrivare o arriverebbe in tempi troppo lunghi, e vogliamo lasciare agli operatori la piena scelta nella tecnologia da utilizzare, continuando a garantire ai cittadini la libera scelta tra offerte competitive sul mercato». E su chi se ne occuperà si aprirà un altro spinoso capitolo.

fibra otticaFIBRA OTTICA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…