ULTIMO TANGO AL BILLIONAIRE! - DOPO L’ESTATE 2012 BRIATORE CHIUDE IL LOCALE IN COSTA SMERALDA E PUNTA TUTTO SU MONTECARLO - TRA LA FINE DELL’ERA BUNGA BUNGA E IL TIMORE (CERTEZZA?) DI CONTROLLI DELLA FINANZA IN SARDEGNA, I VIP EMIGRANO E LE BOTTIGLIE DI CRISTAL LE COMPRANO SOLO GLI UCRAINI CHE POI SCAPPANO SENZA PAGARE IL CONTO - PER BRIATORE LA COLPA E’ DEL GOVERNO DELL’ODIO SOCIALE (SE HAI UNA BARCA SEI UN LADRO)…

Antonella Scutiero per "Lettera43.it"

La notizia è di quelle che rischian di mandare in depressione il popolo di veline, tronisti, e aspiranti concorrenti di reality. L'estate 2012 sarà l'ultima del Billionaire, il locale aperto nel 1998 da Flavio Briatore a Porto Cervo, nel cuore della vippissima Costa Smeralda. Che, evidentemente, non è più così trend, se l'imprenditore ha deciso di rinunciarvi, dicendo addio al «paradiso» che gli ha procurato fama e denaro, eleggendolo a re d'un certo tipo di movida sfrenata, tra top model e champagne a fiumi.

Era il 1998 quando mister Briatore inaugurò le estati sfavillanti del suo Billionaire, a poche centinaia di metri dalla villa Certosa dei festini berlusconiani. Allora nessuno si preoccupava dei prezzi decisamente alti, anzi si faceva la fila per entrare e toccare da vicino lo scintillante mondo dello star system e dei magnati, dei calciatori e dei sultani arabi.

DAL BUNGA BUNGA ALL'AUSTERITY. Sono passati 14 anni e tutto è cambiato, compresa l'Italia, attanagliata dalla crisi. Tanto che il governo ha già dichiarato guerra a Cortina con i blitz della Finanza (proprio lì, per altro, c'è un altro Billionaire). Controlli a tappeto che potrebbero colpire questa estate pure la Costa Smeralda.
Insomma, lo Stivale è un altro Paese: al posto del godereccio Silvio Berlusconi c'è l'austero Mario Monti e la ricchezza, ha fatto notare Briatore, è diventata di per sé una colpa.

IL GOVERNO E «L'ODIO SOCIALE». «Investirò all'estero», aveva addirittura minacciato l'ex manager di Formula 1, «tanto l'Italia è un Paese dove se possiedi una barca e arrivi in porto per attraccare, o sei un bandito o sei un ladro. Non va bene. Questo governo, poi, ha innescato una sorta di odio sociale».
Parole che suonavano però come uno sfogo personale. Nel 2010, infatti, le Fiamme gialle gli sequestrarono lo yacht a La Spezia con l'accusa di evasione per 4 milioni di euro sull'imbarcazione più le accise sul carburante per altri 800 mila euro.
Già allora, all'epoca della «tragedia» che costò la tranquillità alla Gregoraci e al piccolo Nathan Falco, Briatore puntò i piedi, strepitò, ma poi rimase a Porto Cervo.

«IL TURISMO VA CAMBIATO». Ora, invece, sembra convinto del suo addio all'Italia, dove ci sono «le tasse più alte da pagare». «Ok, paghiamo, saldiamo il conto, ma poi investiamo», era arrivato a dire. «Il ministero del Turismo andrebbe cambiato radicalmente».
In Costa Smeralda ne sanno qualcosa, visto che s'inventarono la tassa sul lusso - poi abolita dal governatore Ugo Cappellacci e giudicata pure illegittima dalla Corte costituzionale - che veniva imposta ai privati in arrivo sull'isola con yacht o aerei privati, o ai proprietari di seconde case.

Se va male in Italia, però, all'estero l'aria pare decisamente migliore. Il Billionaire club di Montecarlo nella Salle d'Or del Fairmont Hotel di Montecarlo, 100 euro minimo d'ingresso senza drink, va a gonfie vele.

DOLCE VITA IN COSTA AZZURRA. E dopo aver riportato il popolo del Billionaire in Costa Azzurra, (guarda la photogallery) cui proprio la Sardegna rubò in passato lo scettro della dolce vita estiva, l'ex manager di Formula Uno starebbe pensando di investire anche a Formentera, altra isola decisamente di moda negli ultimi 15 anni.

CONTI POCO GRATIFICANTI. Colpa di Monti? A ben guardare, non solo. Nel 2008 la Billionaire srl registrò un rosso di 85 mila euro circa, mentre andò meglio nel 2010, con un utile di circa 12 mila euro e un fatturato complessivo di 5 milioni e 555 mila euro.
Poca roba, comunque. E l'imprenditore anche l'anno scorso - quando al governo c'era ancora Berlusconi - aveva inveito contro le difficoltà di fare business in quei luoghi.

GLI EFFETTI DELLA CRISI. In effetti la crisi economica si sentiva, persino in Sardegna, già da un po'. Certo, a piangere non sono gli sceicchi, ma lo stuolo di aspiranti starlette e di comuni mortali capaci di far sacrifici per un anno intero pur di ritrovarsi immersi nel mondo dorato in cui ci si ritrova a ballare con i vip. Rincari dei trasporti, prezzi troppo alti nonostante locali e alberghi avessero provato a rilanciarsi con offerte e sconti last minute.
Del resto, una prova della crisi al Billionaire l'avevano avuta nell'estate 2011: tre ucraini se n'erano andati senza pagare le 90 bottiglie di champagne Cristal ordinate. Un conticino da 86 mila euro, cifre «normali» ai tempi d'oro, un po' meno con la crisi. Per fortuna, scoperti, alla fine pagarono.

LA MIGRAZIONE DEI VIP. Ma l'amara verità è un'altra, e cioè che già da un paio d'anni la presenza dei vip è calata, così come s'è accorciata la durata media delle estati in Costa, troppo care e meno esclusive dopo 20 anni scintillanti.
Questa sarà l'estate dell'addio al Billionaire, dunque. O, come si chiedono in molti su internet, è solo una trovata pubblicitaria per rilanciare il locale e richiamare i nostalgici delle serate sarde?

 

FLAVIO BRIATORE Flavio Briatore Billionaire - Flavio BriatoreTavolo di vip al Billionaire in Costa Smeralda Briatore Ragazze del billionaire2briatore al billionaire2 tbillionaire

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