xi jinping inflazione cina

IL DRAGONE NON TEME L’INFLAZIONE (E FA MALE) - LA BANCA CENTRALE CINESE A SORPRESA LASCIA INVARIATI I TASSI DEI SUOI PRESTITI A MEDIO TERMINE E IMMETTE LIQUIDITÀ NEI MERCATI PER CIRCA 23,5 MILIARDI DI DOLLARI - TUTTI SI ASPETTAVANO UNA MOSSA DIVERSA, E INFATTI LE BORSE ASIATICHE SONO TUTTE IN NEGATIVO: UN EVENTUALE AUMENTO DEI TASSI RISCHIAVA DI INDEBOLIRE LA CRESCITA DEL PIL, GIÀ RIVISTA AL RIBASSO. MA DOVER AMMETTERE LA FRENATA DEL PRODOTTO INTERNO LORDO PER UN TIPINO COME XI JINPING NON È SEMPLICE. MEGLIO NON DECIDERE E ASPETTARE CHE LA TEMPESTA PASSI...

Cina: Banca centrale lascia a sorpresa tassi Mlf al 2,85%

xi jinping

 (ANSA) - La Banca centrale cinese (Pboc) ha lasciato a sorpresa i costi di finanziamento a un anno dei suoi prestiti a medio termine (Mlf) invariati al 2,85%, a dispetto delle attese dei mercati che puntavano su una risposta al rallentamento dell'economia con l'ondata di Covid-19 nel Paese.

 

In una nota, la Pboc ha detto di aver immesso liquidità sui mercati con un intervento a un anno da 150 miliardi di yuan (23,50 miliardi di dollari) al tasso di interesse fermo al 2,85%, sugli stessi valori da gennaio. L'Istituto centrale ha anche effettuato reverse repos a sette giorni dell' importo di 10 miliardi di yuan al tasso del 2,1%.

YI GANG - GOVERNATORE BANCA CENTRALE CINESE

 

Lo strumento dell'Mlf, introdotto nel 2014, punta ad aiutare gli istituti commerciali a conservare livelli adeguati di liquidità prendendo in prestito fondi dalla Banca centrale a fronte di un collaterale di titoli e altri asset equivalenti.

 

Mantenendo i tassi invariati, malgrado le recenti richieste di sostegno monetario da parte della leadership cinese, la Pboc ha rilanciato le attese di un ulteriore ed imminente taglio dei requisiti di riserva obbligatoria delle banche, quale una delle misure finora più usate per sostenere l'economia e per affrontare la peggiore ondata in Cina di Covid-19 dall'inizio della pandemia a fine 2019, responsabile del lockdown dei 26 milioni di abitanti di Shanghai. Una situazione complessa che aumenta la possibilità che la crescita 2022 del Pil del Paese possa finire sotto il 5,5% di target annunciato a inizio marzo dal premier Li Keqiang.

 

Borsa: Asia, pesa delusione su tassi Cina, Tokyo -0,29%

XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI

(ANSA) - Seduta a ranghi ridotti per le Borse di Asia e Pacifico nel venerdì che precede la festività di Pasqua. I pochi mercati aperti sono rimasti delusi dalla decisione della Cina di non tagliare i tassi. Una misura attesa dagli investitori per il rallentamento dell'economia del Celeste Impero a causa della recrudescenza del Covid. Hanno segnato il passo Tokyo (-0,29%) e Seul (-0,76%), mentre Shanghai, ancora aperta, cede lo 0,2%.

 

Ferme per festività le altre piazze finanziarie comprese quelle europee ed americane. In lieve rialzo l'oro (+0,06% a 1.975,41 dollari l'oncia) nella sessione asiatica, sprint del ferro (+2,36% a 911 dollari la tonnellata), più cauto l'acciaio (+0,9% a 5.028 dollari la tonnellata). In rialzo il dollaro a quota 126,6 yen, 0,92 euro e 82,175 rubli. Stabile invece nei confronti della sterlina, per acquistare la quale occorrono 1,3 biglietti verdi. Fermi gli scambi sul greggio, sul gas e sui titoli di stato.

 

CINA XI JINPING ECONOMIA CINESE CORONAVIRUS COVID PANDEMIA

Sulla Piazza di Tokyo hanno sofferto in particolare i produttori di semiconduttori Tokyo Electron (-4,99%), Advantest (-4,04%), Screen Holdings (-4,74%) e Sumco (-2,18%). Contrastati gli automobilistici Toyota (+1,34%), favorita dal calo dello yen, e Subaru (-2,38%), che ha dovuto sospendere le consegne di 3 modelli venduti in Giappone per problemi al motore. Deboli i produttori di apparecchi elettronici Sony (-2,52%) e Casio (-2,38%) a differenza di Nikon (+0,42%). Positivi i bancari Nomura (+0,62%) e Sumitomo (+0,87%).

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