IL FISCO-INFERNO DI ECCLESTONE - ACCUSATO DI EVASIONE PER UN MILIARDO E MEZZO DI €, IL PATRON DELLA FORMULA 1 SE LA CAVA VERSANDO 12 MLN DI € ALLO STATO INGLESE PER CHIUDERE IL CONTENZIOSO E, INTANTO, INCASSA DALLA MOGLIE 70 MLN DI ‘ALIMENTI’!

Enrico Franceschini per ‘La Repubblica'

Pagare al fisco 10 milioni di sterline (12 milioni di euro) invece di 1 miliardo e 200 milioni di sterline (1 miliardo e mezzo di euro) può sembrare un'offerta troppo bella per essere vera per un contribuente sospettato di evadere le imposte. Eppure è proprio questa l'offerta che Bernie Ecclestone si è sentito proporre dagli inquirenti del ministero delle Finanze britannico, dopo nove anni di indagini nei suoi confronti: e in cambio di quel piccolo gruzzolo, rispetto all'immensa capitale che il fisco pensava fosse stato evaso, il patron della Formula Uno fu in grado di chiudere e archiviare l'inchiesta contro di lui.

Il clamoroso accordo risale al 1996. E' venuto alla luce soltanto ora grazie a un servizio di "Panorama", settimanale di approfondimento della Bbc, che lo manderà in onda questa sera e che il Daily Mail ha anticipato stamane. In pratica i legali di Ecclestone, nella discussione con i legali dell'ufficio delle tasse, si sono sentiti fare la proposta di un pagamento - molto modesto rispetto all'entità delle cifre imputate al boss della Formula Uno - e senza fare domande lo hanno accettato subito come una sorta di salvacondotto che chiudesse il contenzioso con lo Stato.

La Bbc ha scoperto il patto indagando su un altro aspetto poco chiaro degli affari di Ecclestone: il fatto che la sua ex-moglie Slavica pagasse all'imprenditore una sorta di "alimenti" per 60 milioni di sterline l'anno (circa 70 milioni di euro) nel quadro degli accordi raggiunti dalla coppia quando ha deciso di separarsi.

E' piuttosto insolito che sia la ex-moglie a versare una somma mensile o annuale all'ex-marito, e ancora più insolito quando l'ex-marito è considerato uno degli uomini più ricchi di Gran Bretagna. Ma è venuto fuori che l'originale misura deriva dalla decisione di Ecclestone di intestare a Slavica, con cui ancora andava d'amore e d'accordo, e alle loro due figlie Petra e Tamara, il fondo di investimenti da 3 miliardi di sterline (3 miliardi e mezzo di euro - a tanto viene stimato secondo le indiscrezioni) che aveva aperto negli anni 90 nel paradiso fiscale del Liechetenstein.

Apparentemente, intestandolo alla consorte e alle figlie, lui era ancora più al sicuro da imposizioni del fisco britannico. Ma questo ha comportato che, al momento del divorzio, fosse Slavica a versare soldi a lui, e non il contrario, perché se da un lato i soldi in Liechtenstein erano in sostanza di Bernie, formalmente appartenevano a Slavica, Petra e Tamara, lasciando Ecclestone fuori da tutto.

Questa prassi è a sua volta venuta alla luce soltanto grazie al processo in cui il patron della Formula Uno è imputato in questi giorni a Monaco di Baviera, in cui Ecclestone è accusato di corruzione perché avrebbe pagato una bustarella da 27 milioni di euro a un banchiere tedesco che mediò la vendita della Formula Uno a una società di investimenti della City favorevole a lasciare a Bernie il comando del circo delle corse. Lui si proclama innocente, negando di avere pagato alcuna tangente.

Quanto al fondo in Liechtenstein non costituisce alcuna violazione della legge. E anche l'accordo con il fisco per pagare 10 milioni di sterline di tasse invece di più di 1 miliardo è legale. Ma lo scandalo dal punto di vista etico è tale che ora l'ufficio delle imposte potrebbe decidere di riaprire l'indagine contro Ecclestone. Il quale, dall'alto dei suoi 83 anni e della sua abitudine alla vita spericolata, non sembra eccessivamente turbato dall'ondata di rivelazioni che lo riguardano.

 

peter brabeck e bernie ecclestone jpegbernie ecclestone bernie ecclestone moglie MONTEZEMOLO ECCLESTONE Bernie Ecclestone e Fabiana Flosi ECCLESTONE Par

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...)