EH VÈRSACE ‘STI SOLDI! - SANTO, PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ, DA TEMPO IN CERCA DI UN SOCIO DI MINORANZA, E NON CHIUDE LE PORTE A UNA QUOTAZIONE IN BORSA: “MAI DIRE MAI”…

Carlotta Scozzari per Dagospia

In attesa che a dicembre l'amministratore delegato Remo Ruffini porti in Borsa Moncler (difficile che la notizia sia sfuggita ai lettori di giornali, considerate le paginate di pubblicità di oggi), Versace non se la sente di chiudere le porte a una possibile Ipo. La società del lusso da tempo ormai è alle prese con un riassetto azionario che, nelle intenzioni, dovrebbe passare per la ricerca di un socio di minoranza.

Ma tutte le volte che l'azienda, che dalla morte del fondatore e stilista simbolo Gianni alla fine degli anni '90 ha attraversato fasi non semplici, sembra lì per chiudere, ecco che non se ne fa nulla. L'ingresso di un nuovo azionista entro Natale, e quindi a strettissimo giro, ha detto oggi Santo Versace, presidente, azionista e co-fondatore insieme con il fratello Gianni, "è probabile, se poi è il 15 gennaio - ha aggiunto prendendo tempo - non cambia niente. Un primo passaggio è stato fatto, adesso vengono gli altri".

Il riferimento di Santo Versace è alle manifestazioni di interesse già giunte per l'acquisizione di una quota, probabilmente intorno al 20%, della casa di moda con base a Milano. A farsi avanti sarebbero stati Investcorp, Blackstone, Ardian, il Fondo strategico italiano della Cdp, Clessidra e Permira. "Penso che l'interesse sulla società - ha detto Versace - sia enorme, anzi, mi aspettavo ancora di più. Ora, gli advisor stanno lavorando assieme al management" nell'ambito del processo di selezione in corso proprio in queste settimane. Secondo il presidente della società della moda, il nuovo azionista di minoranza (in maggioranza resterà comunque la famiglia Versace) dovrà "innanzitutto essere cosciente di quanto vale l'azienda e accompagnarla".

Quanto alla possibilità di un collocamento sul mercato immediato e dunque a un'Ipo, Versace, riferendosi proprio all'assassinio del fratello Gianni nel 1997 in Florida, rivela: "Ci avevamo pensato in passato. Avremmo formato il primo gruppo italiano insieme a Gucci nel '98 se non ci fosse stata la tragedia di Miami. Oggi la cosa più opportuna è sviluppare l'azienda che al momento viene valutata sopra il miliardo e che in tre anni può valere il triplo". Ciononostante, la porta dell'Ipo non sembra essere del tutto chiusa per Versace: "Non c'è fretta - dice Santo - la porta rimane assolutamente aperta, nella vita mai dire mai". Anche perché, con le quotazioni di Ferragamo che corrono e Moncler che sta per sbarcare in Borsa, è pacifico che in questa fase ci sia un gran fermento all'interno del settore del lusso. Il motivo di tale interesse per il comparto, secondo santo Versace, è che si tratta delle "aziende più belle del mondo, le più competitive e il mondo guarda all'Italia per questo".

 

gianni donatella et SANTO versace x SANTO VERSACE FESTA MONCLER REMO RUFFINI jpegLADY GAGA E DONATELLA VERSACELeonardo Ferragamo con il figlio

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