giorgia meloni mercati spread

LE ELEZIONI FRANCESI SCATENANO LA TEMPESTA PERFETTA – LA BCE POTREBBE ESSERE COSTRETTA A RICORRERE ALLO “SCUDO ANTI-SPREAD” PER SEDARE GLI ATTACCHI SPECULATIVI ALL’ITALIA. POTREBBE ESSERE UN GUAIO PER IL GOVERNO DUCIONI: PER OTTENERE SOLDI DAL COSIDDETTO “TPI”, I PAESI DEVONO RISPETTARE DELLE RIGIDISSIME CONDIZIONI DI BILANCIO – SE TORNANO GLI AVVOLTOI E IL COSTO DEL DEBITO SALE, CHI SI COMPRERÀ I 350 MILIARDI DI BTP IN SCADENZA NEI PROSSIMI SEI MESI?

Estratto dell’articolo di Andrea Greco per “la Repubblica”

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni

Se torna la grande paura dei debiti sovrani chi li compra i 350 miliardi di euro in Btp e simili che l'Italia deve emettere nei prossimi sei mesi? Le banche centrali stanno alleggerendo i bilanci gonfiati durante la pandemia, e così le loro vigilate commerciali, che in questi giorni corrono a ridurre i rischi di mercato ma già da due anni hanno tagliato di oltre 80 miliardi i portafogli.

 

janet yellen christine lagarde

Ci sono i risparmiatori italiani, tornati ad apprezzare i titoli del Tesoro dopo il rincaro dei rendimenti in area 4%: ma non bastano a colmare la ritirata del mondo bancario, padrone di un 46% complessivo del debito tricolore. Per coprire il fabbisogno, dunque, è necessario il sostegno degli investitori esteri, stabili detentori di quasi il 30% del totale; ma gli "esteri" sono anche i più smagati e cinici clienti di Tesoro: nel senso che quando sale la percezione di guai si ritirano senza parere.

 

BTP VALORE

Qui il cerchio si chiude: nel senso che se entro poche settimane l'aria non torna calma – o, peggio, dal voto francese escono combinazioni poco gradite ai mercati – la Bce potrebbe vedersi costretta a muovere le sue lunghe leve. Non quelle del "Pepp", il piano di acquisti di bond oggi in ritirata, depotenziato di 7,5 miliardi da luglio e che fa il solletico ai volumi del mercato attuali, cresciuti impetuosamente nell'ultima settimana.

 

fabio panetta christine lagarde giancarlo giorgetti g7 economia stresa

Bensì quelle del Transmission Protecion Instrument (Tpi), lo "scudo anti spread" varato due anni fa contro gli attacchi speculativi ai Paesi più fragili. Solo che il Tpi non è un pasto gratis. Richiede quattro condizioni ai governi beneficiari, dal rispetto delle regole di bilancio all'assenza di squilibri macro, dalla sostenibilità del debito alle politiche fiscali in linea con le intese del Pnrr e le raccomandazioni della Commissione Ue. Ampio programma.

 

E mercoledì se ne avrà un assaggio, quando Bruxelles comunicherà ai Paesi membri le procedure d'infrazione per eccesso di deficit.

 

marine le pen emmanuel macron

È probabile che Francia e Italia rientrino nel novero: a quel punto dovrebbero seguire le esortazioni comunitarie improntate all'austerità. Ma i "pazienti" saranno disposti a inghiottire la medicina amara prescritta da una Commissione in uscita, oppure i governi – e più i partiti che pregustano incarichi esecutivi, come i lepenisti – saranno tentati di tirare dritto? In tal caso, la Bce non potrebbe attivare la difesa del Tpi.

 

È tutto qui, il nuovo-vecchio cortocircuito. Nel dubbio, da lunedì 10, chi investe inscena la reazione da manuale: vendere, scaricando i rischi. […] Lo spread sui titoli biennali di Italia, Grecia e Portogallo dopo il voto Ue è salito più di tutti - anche della Francia - tornando ai massimi da sette mesi […].

 

Ma se gli spread si allargano ancora, si arriverà ai benchmark, i "porti sicuri": debito tedesco o austriaco, che garantisce anche in caso di scenari gravi. Conta anche il rating, perché ogni taglio, recente o futuro, induce le banche a svalutare i relativi titoli. Vedi S&P sulla Francia il 31 maggio.

 

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

Per tutte queste ragioni è arduo che le banche europee sostengano le future emissioni governative più di quanto già fanno: e non è poco. Elaborando i dati Bankitalia il sindacato Fabi ha censito il calo dei Btp e dei Bot detenuti da banche, dal picco di 712 miliardi del giugno 2022 ai 632 miliardi di marzo 2024. Siamo al 22% del totale, ma quattro anni fa era il 25,4%. Anche la Bce si è messa a dieta: dal 26,1% di giugno 2022 al 23,7% di marzo (e calerà ancora, lo prevede il Pepp). Simili dinamiche restringono i portafogli di fondi e assicuratori italiani, dal 14% all'11,7% del totale in quattro anni. A salire bene è solo la quota dei risparmiatori nostrani: dal 9% al 14,1%, 176 miliardi in più nel quadriennio. Autarchia finanziaria, cara al governo: ma senza gli 830 miliardi degli "esteri" […] l'Italia non ce la può fare. […]

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI - DEF - VIGNETTA DI ELLEKAPPA

 

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…