CARA CI COSTA L’ALITALIA ARABA - ETIHAD HA CHIESTO AL GOVERNO DI LIMITARE LA CONCORRENZA DELLE LOW-COST: I BIGLIETTI SARANNO PIÙ CARI

Ettore Livini per “la Repubblica”

Etihad-aircraftEtihad-aircraft

Il decollo di Alihad cambierà per sempre la mappa dei cieli italiani anche per i consumatori tricolori. Garantendo più rotte intercontinentali, un servizio di alto livello (gli emiri, su questo, non badano a spese) e collegamenti più rapidi con gli aeroporti assieme — a voler guardare il bicchiere mezzo vuoto — a un calo della concorrenza, a un po’ di pressione sui prezzi dei biglietti e all’ennesimo aiutino di stato — leggi dei contribuenti — per salvare un’azienda ormai privata.

LE NUOVE ROTTE

alitalia etihad alitalia etihad

Il cambio in corsa di Air France con Etihad significa, per Alitalia, una rivoluzione copernicana del network. I francesi avevano tutto l’interesse a trasformare la nostra ex-compagnia di bandiera in una sorta di “navetta” incaricata di servire il mercato italiano e di portare a Parigi e ad Amsterdam il maggior numero di clienti possbili da imbarcare sui voli intercontinentali transalpini e di Klm. Ora cambia tutto. Gli emiri rafforzeranno la flotta di Alitalia con un po’ dei 140 jet a lungo raggio che hanno ordinato a Boeing e Airbus (spesa prevista quasi 100 miliardi).

Khalifa bin Zayed Al Nahyan riccone Khalifa bin Zayed Al Nahyan riccone

E l’Italia dovrebbe essere così meglio collegata col resto del mondo. Fiumicino sarà lo snodo per i voli verso le Americhe con un incremento delle destinazioni long range da 85 a oltre 100 alla settimana. A Roma transiteranno i viaggiatori provenienti dall’hub di Abu Dhabi e quelli trasportati in Italia dalle altre aerolinee partecipate da Etihad (Air Berlin, Darwin, Air Serbia, Aer Lingus). La vera incognita è il ruolo degli scali milanesi. Etihad ha chiesto di valorizzare Linate per viaggi verso i suoi altri mini-hub continentali, specie Zurigo e verso il Nord Africa.

GABRIELE DEL TORCHIOGABRIELE DEL TORCHIO

Tenendo aperta una porta per collegare il Forlanini con Abu Dhabi con aerei di medie dimensioni. Il governo sarebbe pronto a varare un decreto per liberalizzare il traffico sul city airport meneghino. La clientela d’affari lombarda avrebbe così a portata di mano più destinazioni (ma poche a lungo raggio) da un aeroporto a due passi dal centro. Il nodo però è cosa ne sarà di Malpensa, rinnovata 15 anni fa con 1 miliardo di soldi pubblici. Con Linate potenziato, il rischio di mettere in ginocchio il cugino bustocco (dove i voli intercontinentali passerebbero da 11 a 25 a settimana cargo compreso) è altissimo.

IL SERVIZIO A BORDO

ALITALIA EASY JETALITALIA EASY JET

Nessuno, a questa voce, ha dubbi. Etihad garantirà ad Alitalia un salto di qualità. Non fosse altro perché negli ultimi quindici anni l’aerolinea tricolore, a corto di quattrini, ha dovuto risparmiare un po’ su tutto, comprese le amenità di bordo. Gli emiri non hanno questi problemi.

La società del Golfo ha vinto nel 2013 il titolo di “Miglior compagnia mondiale” e da anni la sua business e la sua prima fanno incetta di allori nel settore. Il maxi-aumento di capitale previsto dall’intesa, assieme all’intesa sui debiti con le banche, garantiranno ossigeno per rimettere in sesto la flotta. In attesa, non ci vorrà molto, che Etihad giri al neo-partner un po’ degli A-350 e B777 o 787 nuovi di zecca che ha in ordinazione. Il fondo infrastrutturale di Abu Dhabi sarebbe pronto pure a entrare nel capitale di Fiumicino, dando un colpo d’acceleratore al rinnovo dello scalo romano.

Andy Harrison di EasyjetAndy Harrison di Easyjet

PREZZI E AIUTI PUBBLICI

I biglietti aerei costeranno di più o di meno nell’era Alihad? La riposta, per ora, non c’è. Ma molti pensano che l’arrivo degli emiri (e soprattutto gli interventi del Governo per regolamentare il mercato a loro uso e consumo) possano tradursi in un aumento dei prezzi. Etihad ha chiesto al governo un intervento per limitare la concorrenza delle low cost. Se andrà in porto, per Easyjet e Ryanair — le due aerolinee che hanno calmierato le tariffe negli ultimi anni — sarà più difficile varare nuove rotte. Il contenimento delle compagnie a basso costo arriverebbe oltretutto in un momento “nero” per le altre realtà tricolori. Meridiana è in pesante crisi. Windjet è fallita da tempo. Air Dolomiti è diventata una costola di Lufthansa e viene utilizzata per lo più per collegamenti con la Germania.

MICHAEL O LEARY MICHAEL O LEARY

Il rischio è che la ragnatela delle compagnie della galassia Etihad riesca a monopolizzare le tratte a medio raggio per l’Europa e che Alitalia faccia il bello e il cattivo tempo su quelle domestiche. Imponendo (è già successo) livelli elevati di prezzi. L’antitrust, sempre che il governo non garantisca all’ex compagnia di bandiera un’altra moratoria come nel 2008, dovrà tenere gli occhi aperti. Ultima questione, gli aiuti pubblici.

Michael O Leary di Ryan AirMichael O Leary di Ryan Air

Certo non siamo ai 4 miliardi pagati dai contribuenti per regalare la vecchia Alitalia ai patrioti. Pure Etihad però decolla con l’aiutino di stato, sotto forma del rifinanziamento del fondo volo per garantire ammortizzatori sociali ai nuovi esuberi previsti dal decollo di Alihad.

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…