open fiber fibra ottica fabrizio palermo luigi gubitosi francesco starace

CI SEI O CI FIBER? – CHE FA CASSA E DEPOSITI E PRESTITI SULLA RETE UNICA? GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO SCADE IL DIRITTO DI PRELAZIONE DI CDP PER RILEVARE PARTE O TUTTO DEL 50% DI OPEN FIBER CHE ANCORA POSSIEDE E CHE ENEL SI È IMPEGNATA A VENDERE A “MACQUARIE” – NON È ESCLUSO CHE ATTRAVERSO IL TESORO DECIDA DI PRESENTARE UNA PROPRIA LISTA DI MINORANZA. E SU OPEN FIBER STAREBBE MEDITANDO DI…

salvatore rossi

Sara Bennewitz per "la Repubblica"

 

Ore decisive per i futuri assetti delle due maggiori società delle reti telefoniche in banda larga attraverso cui passerà il processo di digitalizzazione del Paese: dai pagamenti elettronici alla pubblica amministrazione, da Internet alla didattica a distanza.

 

LUIGI GUBITOSI FRANCESCO STARACE

Domani si terrà un consiglio di amministrazione di Telecom Italia per definire una rosa di nomi, oltre quello del presidente Salvatore Rossi e dall' ad Luigi Gubitosi, tra cui scegliere i dieci consiglieri appoggiati dal management per il rinnovo del cda da votare all' assemblea del 31 marzo. Questa lista non sarebbe ancora definita e potrà essere perfezionata solo dopo un nuovo consiglio Tim previsto per martedì 23.

fabrizio palermo foto di bacco (3)

 

Prima di quella data, ovvero lunedì 22, sta invece per essere convocato un consiglio di amministrazione straordinario di Cassa Depositi e Prestiti, a cui dovrebbe seguire a stretto giro un cda di Cdp Equity per decidere che fare sia su Tim sia su Open Fiber.

 

Giovedì 25 scade infatti il diritto di prelazione di Cdp per rilevare parte o tutto del 50% di Open Fiber che ancora non possiede e che Enel si è impegnata a vendere al fondo australiano Macquarie.

 

FONDO MACQUARIE

La Cassa, che ha il 9,9% di Tim, non avrebbe ancora maturato una decisione sulla governance della sua partecipata, anche se più passa il tempo più è probabile che rimanga ancora fuori dal consiglio dell' operatore telefonico.

 

Ma non è nemmeno escluso che il nuovo governo, che attraverso il Tesoro ha l' 88% di Cdp, decida diversamente: se volesse presentare, ad esempio, una propria lista di minoranza, avrebbe tempo fino al 5 marzo.

 

vincent bollore vivendi

Per quanto riguarda Open Fiber, invece, la Cdp starebbe meditando di far scadere la prelazione con Enel per trattare direttamente con Macquarie l' acquisto di una piccola quota che la porti ad avere la maggioranza assoluta.

 

A quel punto Cdp dovrà definire con il fondo australiano oltre al prezzo (che sarà in linea a quello pagato dagli australiani a Enel, se non maggiore), anche i diritti di governance e le eventuali prelazioni incrociate sulle rispettive quote.

open fiber

 

Se questa fosse la soluzione scelta, Cdp potrebbe consolidare la maggioranza di Open Fiber solo a giugno, ovvero quando Macquarie riceverà tutte le autorizzazioni a diventare azionista della rete in fibra che collega le maggiori città italiane e il governo avrà deciso di non eseritare il golden power.

 

Anche in questo caso la decisione sul da farsi spetterà prima a Cdp e a poi a Cdp Equity, che è il veicolo attraverso cui la Cassa controlla il 50% di Open Fiber.

Il coinvolgimento o meno della Cdp nella governance di Tim, di cui è il secondo azionista dopo Vivendi (che ha il 23,9%), viaggia in parallelo con la decisione di consolidare il controllo di Open Fiber: se dovesse optare per essere rappresentata in cda, anche con una lista di minoranza, sarebbe il segnale che intende procedere verso la rete unica.

luigi gubitosi foto di bacco

 

Lo scorso 31 agosto, con il sostegno del precedente governo, Cdp aveva firmato con Tim un accordo per dare vita a un' unica rete in fibra, mettendo insieme l' infrastruttura di Open Fiber con la rete di Tim primaria e secondaria (quella che è appena stata scorporata in una società chiamata Fibercop). Lunedì a seconda delle scelte che deciderà di fare la Cdp si capirà quindi meglio anche quali sono le intenzioni del governo Draghi sulla partita della rete unica in fibra ottica.

salvatore rossi 1

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...