generali leonardo del vecchio mustier

CHE FARA’ DA GRANDE DEL VECCHIO? - IL PATRON DI LUXOTTICA VUOLE NON SOLO VENDICARSI DELLO SGARBO SUBITO DA MEDIOBANCA NELLA VICENDA IEO, MA MIRA A PORTARE LE GENERALI A CONTARE DI PIÙ IN EUROPA RAFFORZANDO LA COMPAGINE DEGLI AZIONISTI ITALIANI - OLTRE A LUI OGGI CI SONO BENETTON, CALTAGIRONE E DE AGOSTINI - PER UN SIGNORE CHE SIEDE SU UN PATRIMONIO DA 25 MILIARDI DI EURO È UN IMPEGNO COSTOSO MA NON STRAVAGANTE

Francesco Manacorda per “la Repubblica”

leonardo del vecchio

 

Un assegno da 500 milioni di euro firmato dall' uomo più ricco d' Italia, ma che nessuno pare avere troppa voglia di incassare. Una grande compagnia di assicurazioni dove lavorò Franz Kafka e che adesso deve darsi un futuro. Un duello per un polo di eccellenza della medicina. E poi un alce di peluche che si chiama Elkette.

 

Potrebbe essere - nello spirito dei tempi - la sceneggiatura di una serie tv. Ma non di romanzo si tratta, quanto di purissima - sebbene un po' romanzesca - realtà. Una realtà che in queste ore scuote nomi simbolo del capitalismo italiano: Unicredit, Mediobanca, Generali, il re degli occhiali (e non solo) Leonardo Del Vecchio.

LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL

 

Tutti uniti, anche loro malgrado, in una trama che mescola alta finanza e colpi bassi.

Rewind allora. La prima scena risale a oltre un anno fa, quando il cavalier Del Vecchio - noto ai più per la sua Luxottica - bussa alla porta di Mediobanca per esporre un progetto. Appoggiato da Unicredit, che è grande socio della stessa Mediobanca con l' 8,4%, Del Vecchio vuole unire lo Ieo, l' Istituto europeo di oncologia fondato da Umberto Veronesi e celebre in tutto il mondo, di cui Mediobanca è il principale socio, con il Centro Cardiologico Monzino, creando così un grande polo della salute milanese.

FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO

 

Per farlo è disposto a firmare un assegno da 500 milioni di euro; una «donazione», la definisce. Per un signore che siede su un patrimonio da 25 miliardi di euro è un impegno costoso ma non stravagante. Fatte le debite proporzioni è come se uno avesse 2.500 euro depositati in banca e decidesse di spenderne 50 per soddisfare un desiderio che ha da tempo. In fondo che sarà?

 

Comunque no, grazie. A Mediobanca dicono che l' operazione proposta non è un atto di generosità, ma un' acquisizione mascherata e dunque assieme agli altri soci dello Ieo - tutti nomi blasonati che vanno da Pirelli a Banca Intesa - respingono la proposta. Porta chiusa, anzi sbattuta.

Del Vecchio ha fatto di Luxottica uno dei pochi e veri colossi italiani e nelle sue fabbriche gli operai godono di benefit sconosciuti ai più. Un imprenditore molto attento al sociale, insomma.

 

LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL

Man mano che l' età avanza pare che Del Vecchio sia intenzionato a lasciare un segno forte anche fuori dalle fabbriche di montature e dell' alleanza con la francese Essilor che ha fatto nascere EssiLux, il maggior gruppo di occhiali in Europa. Così due anni fa l' imprenditore si lancia in cordata con Cdp e Arvedi per un' offerta sull' Ilva. il suo gettone è sempre di 500 milioni di euro, anche se l' operazione - come è noto - non va in porto. E proprio ieri annuncia la partecipazione anche all' aumento di capitale del costruttore Salini per dar vita a Progetto Italia, un polo nazionale delle infrastrutture sempre con la Cdp.

 

philippe donnet gabriele galateri di genola

Del Vecchio ha un' idea - i nemici la definiscono una fissazione - che è quella dell' italianità. Vuole preservarla e rafforzarla in settori come l' acciaio o le costruzioni, ma vuole farlo anche - soprattutto - nelle Generali di cui è socio in proprio con poco meno del 5% e che la stessa Mediobanca controlla di fatto, anche se ha solo il 13% del capitale. Così quando meno di due mesi fa l' imprenditore bussa in Mediobanca sempre con quell' assegno da 500 milioni in mano - che però ha usato per comprare il 7,5% del capitale di piazzetta Cuccia - la terra della City milanese trema per la prima volta.

 

alberto nagel vincent bollore

Siamo già alla scena successiva: Del Vecchio è appena entrato in Mediobanca e proprio adesso Unicredit - quello che sullo Ieo era suo alleato, ricordate? - decide di vendere il suo 8,4% in piazzetta Cuccia. Vende perché ha bisogno di farlo. Mentre la sua simpatica mascotte, l' alce di peluche Elkette, compare sui social media per rinfrescare l' immagine della banca, negli ultimi tre anni, sotto la gestione di Jean Pierre Mustier, Unicredit sta cedendo di tutto per fare cassa: dal risparmio gestito di Pioneer alla collezione d' arte, dalle attività online di Fineco a, per l' appunto, la quota Mediobanca.

 

Chi non gradisce i progetti di Del Vecchio - per informazioni citofonare ai manager di Mediobanca, primo fra tutti l' amministratore delegato Alberto Nagel - esulta: altro che alleato del signor Luxottica; Unicredit si sfila. Per i supporter dell' imprenditore, invece, la realtà è opposta: Del Vecchio si muove proprio perché Unicredit e l' altro grande socio di Mediobanca, la francese Vivendi, vendono.

 

Fast Forward adesso. Le domande che i pochi protagonisti e i tanti osservatori interessati si fanno sono in buona sostanza due: che cosa vuole davvero Del Vecchio? E, di conseguenza, come si muoverà? La scuola "minimalista" ritiene che il patron di Luxottica voglia principalmente vendicarsi dello sgarbo subito da Mediobanca nella vicenda Ieo.

 

Dunque, dicono i minimalisti, tutto potrebbe risolversi con Mediobanca che viene a più miti consigli sullo Ieo. Così Nagel potrebbe anche scamparla e restare ad. Difficile però che ci sia un accordo sullo Ieo: Renato Pagliaro, il presidente di Mediobanca che va al lavoro in bicicletta, ma sugli affari si muove come un carrarmato, considera l' Istituto eredità tra le più care di quel mondo che parte da Cuccia e passa per Vincenzo Maranghi. Dunque a Del Vecchio opporrà un no.

 

papa francesco bergoglio con francesco gaetano caltagirone nella sede del messaggero

Ecco allora che prende quota la versione "massimalista", sostenuta - e non è un particolare da poco - dallo stesso Del Vecchio. Ciò che ha in mente - dice - non è certo una misera vendetta privata, ma un grandioso progetto che vuole portare le Generali a contare di più in Europa nel segno dell' italianità. Vuole farlo, per l' appunto, continuando a salire in Mediobanca anche oltre il 10% che ha appena sfiorato, attirando altri soci tricolori a piazzetta Cuccia e rafforzando la compagine degli azionisti italiani - oltre a lui oggi ci sono le famiglie Benetton, Caltagirone e De Agostini - nelle Generali.

 

Facciamoci temporaneamente massimalisti, dunque, e prendiamo per vero questo progetto. Ulteriore domanda: è fattibile? Qui i dubbi si addensano: un po' perché soci di Generali come i De Agostini e i Benetton, non sembrano intenzionati a fare battaglie in nome del vessillo nazionale. Molto perché è difficile oggi immaginare un grande futuro per Generali. L' eventuale alleanza con Axa o Allianz era fattibile dieci anni fa quando avevano dimensioni simili a Generali. Ora sono molto più grandi. Il sogno di Del Vecchio rischia di rimanere tale.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…