adolfo urso ministero made in italy imprese

FATE SAPERE AL GOVERNO DEL MADE IN ITALY CHE CI SONO 180 MILA LAVORATORI A RISCHIO LICENZIAMENTO – I TAVOLI DI CRISI APERTI AL MINISTERO GUIDATO DA URSO SONO BEN 59. I SETTORI DOVE I TAGLI POSSONO ESSERE PIÙ PESANTI SONO LA MECCANICA E LA SIDERURGIA – A SOFFRIRE È ANCHE L'INDUSTRIA AD ALTA SPECIALIZZAZIONE, VEDI MARELLI, O LE ECCELLENZE COME LA PERLA…

Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “la Stampa”

 

adolfo urso - ministero del made in italy

L'ultimo annuncio è arrivato a fine gennaio da Rieti, dove una azienda della cosiddetta "Pump valley", la Etatron, specializzata nella produzione di pompe di dosaggio ha deciso di fermare l'attività licenziando i suoi 15 dipendenti. L'industria, anche a quella ad alta specializzazione, per varie ragioni continua a soffrire, come ha confermato venerdì anche l'Istat soffrono le grandi aziende come le piccole ed in parallelo si trascinano crisi ormai vecchie anche di anni che non hanno ancora trovato una soluzione.

 

Secondo le stime della Cgil sono ben 183.193 le lavoratrici e i lavoratori travolti dagli effetti di crisi aziendali o di settore nel comparto dell'industria e delle reti, a partire dai 58.026 addetti di aziende per le quali presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy sono stati attivati i tavoli di crisi, a oggi 59 in tutto (37 attivi e 22 in monitoraggio).

 

tavoli di crisi - imprese italiane - la stampa

«Diamo la cifra esatta – ha spiegato nei giorni scorsi Pino Gesmundo della segreteria nazionale della Cgil, illustrando i dati elaborati dall'Area delle politiche industriali della confederazione – perché si tratta di persone, non di semplici statistiche, e a questi si aggiungono le decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori di aziende in crisi che hanno tavoli aperti a livello regionale, per i quali non esiste una mappatura nazionale» […]

 

Tra le vertenze che «parlano di una incapacità totale del pubblico di indirizzare le politiche industriali in settori strategici e rilevanti per il Paese», solo per citarne alcune fra i dossier aperti in questi giorni, la Cgil ricorda «La Perla, che fa corsetteria di alto livello ed è vittima di speculazione finanziaria; Fos Prysmian, che produce fibra ottica di qualità e rischia di essere messa in crisi dall'utilizzo in Italia di fibra cinese e indiana; Marelli, che apre una crisi annunciata viste le trasformazioni presenti nell'automotive» e poi c'è l'Ilva, coi suoi 10.700 addetti che salgono a 20 mila con l'indotto che tiene banco ormai da settimane. [...]

 

stabilimento magneti marelli a crevalcore

Ad essere a rischio di crisi a causa delle trasformazioni in atto sono infatti altri 120.026 lavoratori: 70.000 nell'automotive, 25.459 nella siderurgia, 8.500 nelle telecomunicazioni, 8.000 nel settore della produzione dell'energia (centrali a carbone e cicli combinati), 4.094 nella chimica di base, 3.473 nel petrolchimico e nella raffinazione e 2.000 nel settore elettrico a causa della fine del mercato tutelato.

 

Il cuore di questa crisi, che in molti casi si trascina da tempo, è rappresentato dal settore metalmeccanico. Secondo l'ultimo rapporto della Fim Cisl appena pubblicato ed aggiornato a tutto il secondo semestre 2023 solo in questo comparto le crisi interessano in totale 84.817 lavoratori, 1.200 in più del primo semestre dell'anno.

 

protesta dei dipendenti di la perla

In tutto la Fim ha conteggiato 334 vertenze, di queste 112 riguardano aziende con meno di 50 dipendenti e 222 aziende con più di 50 dipendenti attive prevalentemente nell'automotive, nei campi della siderurgia, degli elettrodomestici e della termomeccanica. Più della metà dei posti a rischio (47.358) è legato a crisi di settore, 20.632 sono invece vittime di crisi finanziarie che hanno colpito le loro imprese, 4.157 scontano il conflitto Russia-Ucraina, 2.903 la crisi dell'indotto e 2.605 le delocalizzazioni (1.000 in più rispetto al primo semestre dell'anno). [...]

protesta dei dipendenti di la perla 4OPERAI FUORI DALLA FABBRICA ARCELOR MITTAL A TARANTOarcelor mittaladolfo urso foto di bacco (4)

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....