descalzi renzi costamagna

LE FINANZE PUBBLICHE RINGRAZIANO RENZI-COSTAMAGNA-DESCALZI PER L'OPERAZIONE SAIPEM, LE CUI AZIONI VALEVANO 7 EURO UN MESE FA E OGGI 0,36 CENTESIMI. MILIARDI BRUCIATI PER TOGLIERE LE CASTAGNE DAL FUOCO DI ENI, INDEBITANDO BANCHE (SOLDI CHE NON ANDRANNO IN PRESTITI ALL'ECONOMIA REALE) E CREANDO UN DANNO MICIDIALE A CDP. NE SARÀ VALSA LA PENA? AH, SAPERLO...

SAIPEM ALGERIA SAIPEM ALGERIA

DAGONOTINA - C'è un imbarazzante silenzio sul bagno di sangue che sta subendo Saipem in questi giorni. E' bene ricordare da dove nasce tutto ciò. Qualche tempo fa, Descalzi si è presentato da Renzi con un messaggio molto chiaro: o Eni si disfa della sua (un tempo) gloriosa controllata, oppure dite addio al dividendo che ogni anno il cane a sei zampe stacca per il Tesoro. E pure a Eni, che già soffre con il petrolio a questi livelli, e avrebbe subito un crollo in borsa ancora peggiore con Saipem in pancia, e raggiunti i prezzi di saldo sarebbe diventata possibile preda di rivali o fondi internazionali.

 

Così il governo ha armato la mano di Costamagna, appena insediato alla Cassa depositi e prestiti per fare questo tipo di operazioni avendo alle spalle la solidità del risparmio postale (garantito dallo Stato), e ha tolto questa liability dalle mani di Descalzi. Solo che si sono fatti prendere la mano: il prezzo pagato dalla Cdp è spropositato, soprattutto alla vigilia di un aumento di capitale da 3,5 miliardi che avrebbe polverizzato il valore della società.

 

SAIPEM SAIPEM

Così le casse pubbliche hanno bruciato 900 milioni in due settimane, scommettendo su un futuro molto incerto – viste le incontrollabili dinamiche dello shale oil, dell'Iran tornato sul mercato, degli sceicchi sauditi – in cui Eni dovrebbe tornare a essere gallina dalle uova d'oro. Per ora, piangono tutti: le banche del consorzio di garanzia, lo Stato, gli azionisti Saipem. Che oggi vale 0,36 euro, a fronte dei 7 euro che valeva il 14 gennaio, neanche un mese fa.

 

 

SAIPEM: SCHIACCIATA SU PREZZO AUMENTO (0,362 EURO), SCAMBI BOOM CON ARBITRAGGI

costamagnacostamagna

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Boom di volumi e forti arbitraggi sul titolo Saipem nel penultimo giorno dell'aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro. Oggi a Piazza Affari sono passati di mano 142,8 milioni di pezzi, circa il 32% del vecchio capitale sociale, con l'azione che ha chiuso in ribasso dell'1,34% a 0,362 euro, esattamente in linea con il prezzo di sottoscrizione dell'aumento.

 

Solo una volta, quest'anno, i volumi erano stati piu' consistenti: lo scorso 22 gennaio (con 219 milioni di pezzi), ovvero il giorno precedente l'inizio dell'aumento, mentre nel resto del sedute non avevano mai superato i 40-50 milioni. Ma l'elemento che viene piu' evidenziato nelle sale operative e' che il titolo ha continuato a oscillare, tutta la giornata, proprio a cavallo del prezzo della ricapitalizzazione.

descalzidescalzi

 

I motivi di questo movimento? Principalmente due. Innanzitutto gli arbitraggi: gli investitori che hanno sottoscritto l'aumento e dunque venerdi' avranno in mano le nuove azioni Saipem, non appena il titolo supera gli 0,362 euro ne approfittano per realizzare una piccola plusvalenza.

 

 

MOODY'S, RATING SOTTO OSSERVAZIONE, POSSIBILE TAGLIO

 (ANSA) - Moody's ha messo il rating provvisorio di Saipem 'Baa3' sotto osservazione in vista di un possibile taglio. La decisione, si legge in una nota, è stata presa alla luce del fatto che "fondamentali molto più deboli dell'industria aumentano il rischio di cancellazioni e rinvii di progetti e riducono la spesa per investimenti nel settore del petrolio e del gas". La decisione di Moody's segue quella analoga di Standard & Poor's, che ha messo il rating di Saipem in credit watch negativo. Se il periodo di osservazione dovesse concludersi con un taglio del rating, il merito di credito di Saipem scenderebbe sotto l'investment grade, provocando un aumento dei costi di finanziamento.

BUFFETT MOODYBUFFETT MOODY

 

In secondo luogo, tra gli operatori, e' diffusa la convinzione che il consorzio bancario di collocamento, in particolare nelle ultime sedute, stia sostenendo le quotazioni per non farle scivolare sotto la soglia di emissione. Uno scenario, quest'ultimo, che renderebbe piu' vantaggioso comprare azioni sul mercato piuttosto che sottoscrivere l'aumento con la generazione di un consistente inoptato che le banche stesse sarebbero chiamate a garantire.

 

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