FIUMICINO SCIVOLA SULLA SICUREZZA - LA GARA PER GLI APPARECCHI CHE RILEVANO ESPLOSIVI NEI LIQUIDI FINISCE SENZA OFFERTE

Stefano Sansonetti per "La Notizia"

Intoppo in materia di sicurezza per Aeroporti di Roma. E si tratta di un imprevisto che sta già facendo discutere gli addetti ai lavori. Del resto la società che gestisce gli scali romani di Fiumicino e Ciampino ha davanti a sé un programma di investimenti da 2,5 miliardi di euro nei prossimi 10 anni che prevedono l'ampliamento proprio di Fiumicino. Al punto da portarne i passeggeri da 35 a 100 milioni. Per questo il nulla di fatto che si è registrato nei giorni scorsi su un bando di gara relativo alla sicurezza non è certo passato inosservato. Ma che cosa è successo esattamente?

Semplice. Adr, società che tramite Atlantia-Gemina fa capo alla famiglia Benetton, ha visto fallire una procedura di gara per la fornitura di "18 apparati di rilevamento di liquidi esplosivi nei bagagli a mano". Con possibilità, tra l'altro, di acquisto di ulteriori 18 apparecchi. Peccato che alla fine non sia pervenuta ad Adr nessuna "candidatura valida".

Quest'ultima, in particolare, è la dicitura che si legge sull'avviso di esito di gara pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 9 agosto. Nel documento si spiega che la procedura è risultata "incompleta", e pertanto "è stata dichiarata infruttuosa". Ora, è di immediata comprensione che la fornitura di apparecchi per rilevare liquidi esplosivi nei bagagli rappresenta un servizio di assoluta delicatezza. E non sembrerebbe un bel segnale il fatto che un bando ad hoc si sia risolto con un buco nell'acqua.

LE POSIZIONI IN CAMPO
La Notizia, ieri, ha provato a chiedere lumi sulla questione alla società presieduta da Fabrizio Palenzona. Purtroppo non tutte le domande poste dal nostro giornale hanno avuto una risposta precisa. Sta di fatto che da Adr hanno spiegato che l'acquisto di questi apparati risponde a una normativa europea che rende obbligatoria una loro adozione a partire dal 2014. Come dire che la società dell'universo Benetton si è comunque mossa in anticipo. Un anticipo dovuto, verrebbe però da dire, visto che il 2014 è dietro l'angolo per un gestore aeroportuale che ha dimostrato di ragionare molto attentamente in termini di investimenti.

Quanto alla questione della mancanza di "candidature valide", Adr si è limitata a far sapere che in ballo ci sono apparecchiature molto sofisticate di rilevamento di liquidi esplosivi. Insomma, bisognava essere sicuri che le aziende candidatesi fossero assolutamente all'altezza di fornire apparecchiature a regola d'arte. Cosa che evidentemente non è successa. Adr, tra l'altro, ha fatto notare che le società in grado di fornire questi elementi sono in realtà pochissime. Per inciso, il valore a base d'asta era di 530 mila euro, in pratica circa 29.500 euro per ciascuno dei 18 apparecchi di rilevamento dei liquidi esplosivi.

L'EX SOCIO
Naturalmente questa è la posizione di Adr, che avrà tempo per riformulare il bando di gara e farsi fornire uno strumento indispensabile per garantire la sicurezza. Ma nel settore c'è anche chi fa notare come certe "soluzioni" potevano anche essere a portata di mano. Non mancano quelli che fanno notare come un ex socio di Adr, ovvero Changi Airport Group, il gestore dell'aeroporto di Singapore, sia da anni all'avanguardia nelle apparecchiature di sicurezza.

Changi, che ha anche aiutato Adr a mettere a punto il suo piano di sviluppo, ha recentemente azzerato la sua partecipazione in Adr. Secondo qualcuno, però, il gestore di Singapore o i suoi fornitori avrebbero potuto essere utili. Ma si tratta solo di ragionamenti "a latere". La realtà è che adesso Adr, guidata dall'ad Lorenzo Lo Presti, dovrà rimettere mano a un bando di gara che deve assolutamente vedere almeno un vincitore.

 

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