LA VITTORIA DI ABRAMO - I CONSULENTI DI GEORGESON STUDIANO LA GOVERNANCE DI INTESA E DANNO RAGIONE AL TANDEM BAZOLI-GUZZETTI: PER IL MERCATO PIU' DEL DUALE CONTANO I RISULTATI - UNA VOLTA ANCORA LA COMPAGNIA SAN PAOLO (E IL GOVERNATORE VISCO) DEVE INCASSARE...

Guido Maurino per "Il Sole 24 Ore"

Più del sistema di governance contano i risultati. Il pragmatismo degli investitori istituzionali emerge in tutta la sua forza dallo studio realizzato dalla società di consulenza Georgeson per conto delle fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo e, in particolare, della Compagnia di San Paolo che della banca detiene poco meno del 10%. Lo studio, di cui l'agenzia Radiocor ha anticipato i risultati, doveva servire come base di partenza per sollecitare una riforma della governance dell'istituto che tutti reputano ormai necessaria, ma che prevede soluzioni di sbocco differenti.

A Torino, ad esempio, la Compagnia è sempre sembrata orientata ad abbandonare l'attuale sistema duale, con un consiglio di sorveglianza e un consiglio di gestione, per tornare al consiglio di amministrazione unico; a Milano, Cariplo propende per una manutenzione dell'attuale duale; le altre fondazioni hanno diverse sfumature e sensibilità. Per capire cosa pensasse il mercato su questo tema, a dicembre, era stato quindi deciso di affidarsi a un consulente esterno perché verificasse con i grandi investitori come fosse percepito l'attuale sistema di governance. I risultati sono stati presentati in questi giorni ai vertici di Compagnia San Paolo e hanno destato sorpresa.

I grandi fondi sondati - molti anche esteri - hanno espresso una preferenza per il sistema tradizionale con un unico consiglio di amministrazione, ma hanno anche chiarito che il duale non rappresenta un problema se la banca è in grado di garantire risultati. Il tema della governance rimane comunque sul tavolo e si tornerà a parlarne, probabilmente, dopo l'assemblea della banca convocata per l'8 maggio.

C'è però un altro tema, però, su cui lo studio di Georgeson ha destato qualche scalpore ed è stato quello relativo alla retribuzione del presidente del consiglio di sorveglianza, Giovanni Bazoli. Lo scorso anno il professore bresciano ha percepito 900mila euro, una cifra che appare alta agli investitori per un presidente non esecutivo. In Intesa Sanpaolo, però, è stato fatto notare da alcuni osservatori, il consiglio di sorveglianza ha poteri di indirizzo strategico, oltre ad approvare il bilancio. Il presidente, quindi, ha compiti non solo istituzionali come accade altrove.

 

GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN Salza Bazoli e Fassino logo intesa san paolo

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