VAFFANBANKA! - IL GOVERNO ALFETTA APPARECCHIA UN DOPPIO REGALO PER GLI ISTITUTI DI CREDITO: CON LA LEGGE DI STABILITA' ARRIVA IL PARACADUTE DI STATO SUI DERIVATI E UN MAXI SCONTO FISCALE SULLE PERDITE

Francesco De Dominicis per "Libero"

La legge di stabilità continua a essere un oggetto misterioso. Tra bozze, correzioni a pioggia e passi indietro, la manovra sui conti pubblici non ha ancora assunto la forma definitiva. Tra tanti dubbi, però, spicca una certezza: il doppio regalo del Governo alle banche.

Con la finanziaria di Enrico Letta e Fabrizio Saccomanni, infatti, gli istituti incassano la garanzia di Stato sui derivati (cioè il gioco d'azzardo sui mercati finanziari) e un maxisconto fiscale. E proprio lo sgravio tributario è stato benedetto in tempi record da Mediobanca e Fitch: piazzetta Cuccia stima una crescita boom dei profitti, mentre l'agenzia di rating prevede un miglioramento sul versante dei prestiti ai clienti. Tutti contenti: evviva.

E invece. Ai piani alti degli istituti regna la prudenza. Fino a che il provvedimento varato mercoledì dal consiglio dei ministri non diventerà legge dello Stato i banchieri restano con le dita incrociate. Grosso modo a Natale, però, lo sconto fiscale sulle sofferenze e il paracadute sul gioco d'azzardo regalati da Alfano e Letta saranno impacchettati dal Parlamento che, salvo sorprese, approverà definitivamente la legge di stabilità.

Legge che, secondo Mediobanca, metterà le ali agli utili del settore, destinati a crescere in media del 7% nel 2014 e dell'11% nel 2015 proprio grazie alla norma che riduce da 18 a 5 anni l'arco di tempo in cui le banche possono dedurre le svalutazioni sui crediti. Bper e Creval saranno quelle che beneficeranno di più del provvedimento, con un aumento potenziale fino al 20% degli utili attesi l'anno prossimo.

Per Unicredit l'attesa è di un miglioramento del 5% dei profitti, per IntesaSanpaolo del 6% e per Credem del 3%. Secondo Fitch, come accennato, lo sgravio «aiuta a migliorare la qualità del credito»: l'agenzia riconosce che l'attuale regime italiano è «particolarmente restrittivo» rispetto a quello di Francia e Gran Bretagna. La riforma, perciò, riequilibrerebbe il quadro normativo su scala europea.

Un bel risultato per il presidente Abi, Antonio Patuelli. Il quale ha negoziato il dossier per mesi col Governo e ora non si sbottona. Anzi. Da un paio di giorni il leader dei banchieri è rinchiuso nel bunker al primo piano di palazzo Altieri: studia le carte gomito a gomito con gli esperti dell'associazione e in particolare con l'ex funzionario del Tesoro, Laura Zaccaria, da alcuni anni a capo del servizio fiscale della Confindustria del credito.

Ore e ore di analisi al termine delle quali Patuelli ha spiegato che l'intervento inserito dal Governo nella bozza del ddl è «insufficiente». In effetti non è stato previsto lo sgravio sui nuovi titoli ibridi che le banche utilizzeranno da gennaio per ingrassare i coefficienti patrimoniali. Non solo. Sui vantaggi fiscali ottenuti, i big del credito temono che con un cambio della guardia a palazzo Chigi quei cinque anni previsti dal ddl possano salire a sette o a nove. Il che ricreerebbe di nuovo una situazione sfavorevole anche rispetto al resto d'Europa.

Patuelli non vuole mostrare troppa soddisfazione. Pura tattica. Il favore alle banche, però, non è sfuggito ai sindacati di categoria. Che, nel confermare lo sciopero del 31 ottobre, ieri hanno mandato un chiaro messaggio all'Assobancaria: «Il Governo ha dato dimostrazione di attenzione al settore - così il segretario generale Fabi, Lando Maria Sileoni - attenzione che l'Associazione bancaria non ha verso di lavoratori ai quali è stato disdettato il contratto nazionale con 10 mesi di anticipo».

Insomma, si è alzato più di un sopracciglio fra gli addetti ai lavori: l'aiuto è sotto gli occhi di tutti. E lo è ancor di più se si considera la garanzia che lo Stato potrà offrire smobilitando la liquidità dei conti di tesoreria per assicurare i derivati degli istituti. Una misura che, stando alle carte di via Venti Settembre, non grava tecnicamente sui conti pubblici, ma che politicamente, invece, ha un peso enorme. Perché l'unico settore concretamente aiutato con la legge di stabilità confezionata dal Governo delle larghe intese è l'industria bancaria.

Non a caso le associazioni dei consumatori gridano allo scandalo. L'Adusbef parla di «ennesimo regalo alle banche» e fa due conti: il vantaggio legato alla revisione del trattamento fiscale delle perdite su crediti potrebbe essere stimato, nel triennio 2013-15, in 1,5 miliardi di euro. Un bel po' di quattrini da confrontare coi 14 euro al mese (182 euro l'anno) concessi ai lavoratori con gli sgravi sul cuneo fiscale. Soldi da buttare? Macché. C'è da pagare l'aumento del bollo sui depositi bancari e la nuova Trise sulle prime case. E quei 182 euro, calcolatrice alla mano, nemmeno basteranno.

 

LETTA E ALFANO FESTEGGIANO IN SENATO alfano e letta duo extra logo intesa san paoloTORRE UNICREDITUNICREDIT HVB BANK jpegsaccomanni, alfano e lettafitch ratingsmediobanca

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!