FUORI I SOLDI - I BANCARI SCIOPERANO PER IL CONTRATTO E I MANCATI AUMENTI DI STIPENDIO - IL LEADER DELLA FABI SILEONI ROMPE LE TRATTATIVE CON L’ABI E ACCUSA DUE TOP MANAGER DI ESSERE TROPPO ATTACCATI AI SOLDI: "VOLERANNO STRACCI E POI FAREMO I NOMI" - I SINDACATI DEL CREDITO CHIEDONO 200 EURO DI AUMENTI MEDI SULLE BUSTE PAGA, MA LE BANCHE NON VOGLIONO SGANCIARE QUATTRINI - E I LAVORATORI SI PREPARANO A MARCIARE IN PIAZZA A MILANO IN 40 MILA...
(ANSA) - Una nuova marcia dei 40mila, voluta pero' dai sindacati, per il rinnovo del contratto di lavoro. E' quanto minaccia la Fabi in vista del prossimo incontro in Abi fissato per il 25 ottobre. Secondo il segretario generale Lando Sileoni "si va verso la rottura del negoziato". "Piu' guadagnano e meno vogliono spendere", ha detto citando "l'incoerenza e la sfacciataggine di alcuni banchieri". "In assenza di risposte concrete - ha concluso - mobiliteremo la categoria con scioperi a oltranza, a Milano scenderemo in piazza in 40.000".
Secondo il segretario generale della Fabi Lando Sileoni "il 25 ottobre, quando riprenderemo le trattative, voleranno stracci sedie e tavoli e poi faremo i nomi". A suo dire "due rappresentanti di due importanti istituti di credito, uno italiano e uno francese, durante il comitato esecutivo Abi del 16 ottobre, hanno puntato i piedi su argomenti di grande importanza sociale e contrattuale". Si tratterebbe di Rosario Strano di IntesaSanpaolo e di Andrea Munari di Bnl Bnp Paribas.
"Uno - ha precisato - quello del gruppo francese, pretende piu' tagli di personale invocando anche i licenziamenti e ha assunto una rigida posizione di chiusura di fronte agli aumenti economici richiesti dai sindacati (200 euro medi) per i 288.000 lavoratori del settore". "L'altro - ha proseguito - quello italiano, si lamenta di pagare troppo per il Fondo per l'occupazione giovanile per il quale e' previsto un versamento pari al 4% della retribuzione".
"Versamento - ha indicato Sileoni - che, a suo giudizio, sarebbe iniquo e troppo oneroso per le fasce di stipendio piu' alte, ritenendo il Fondo persino inutile". Il sindacalista ricorda che "il Fondo e' stato istituito col contratto nazionale del 2012, ha garantito 20.550 assunzioni di under 35 in 7 anni ed e' finanziato dal contributo economico di tutti i lavoratori, dirigenti compresi".
"Attualmente - ha sottolineato - giacciono 147 milioni di euro sul Fondo e dovranno servire per garantire nuova occupazione". Sileoni parla di "momento delicato per il settore" indicando "l'atteggiamento stupido, incoerente e sfacciato di alcuni rappresentanti dell'esecutivo Abi", che "corre il serio rischio di far saltare tutto per aria".
"C'e' qualcuno all'interno di Abi - a suo dire - che vuole la rottura con il sindacato e soprattutto vuole mettere in difficolta' il lavoro portato avanti fin qui con serieta' dal presidente del Casl-Abi, Salvatore Poloni". "Il 25 ottobre ci aspettiamo risposte anche per il ripristino dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori nel settore - conclude Sileoni - e, in assenza di risposte concrete, bloccheremo tutte le trattative nei gruppi, scenderemo in piazza a Milano in 40mila e mobiliteremo la categoria con scioperi a oltranza, interessando e sensibilizzando tutte le forze politiche oltre che le associazioni dei consumatori".