QUI SALTA IL BANCO - LA BCE CHIEDE ALLE BANCHE REQUISITI PATRIMONIALI PIÙ SOLIDI E, IN PARTICOLARE, AGLI ISTITUTI ITALIANI DI AUMENTARE IL COEFFICIENTE DI OLTRE TRE PUNTI - I MERCATI HANNO CAPITO CHE MPS NON REGGE LO STRESS E IL TITOLO E’ CROLLATO DELL’8%

Tonia Mastrobuoni per “la Stampa”

 

MPS MPS

Un nuovo schiaffo alle banche, in un momento delicato in cui sulle prospettive della ripresa continua a pesare anche la severa stretta sul credito e la tendenza degli istituti a comprare titoli di Stato invece di concedere prestiti. La vigilanza della Banca centrale europea ha mandato una lettera a tutte le banche per chiedere uno sforzo ulteriore sul coefficiente patrimoniale, cioè sui «cuscinetti» anti crisi, rispetto a quelli già previsti dalle regole internazionali scolpite negli accordi di Basilea 3.

 

Uno sforzo definito in base alle specifiche condizioni dei singoli istituti. In particolare, secondo la lettera anticipata dal Sole24Ore, ai quindici italiani vigilati dall’istituto guidato da Danièle Nouy sarebbe stato chiesto di aumentare il coefficiente, in media, di oltre tre punti.

 

mpsmps

In realtà la lettera è parte del «Supervisory review and evaluation process» (Srep) già introdotto con Basilea 2 e rafforzato da Basilea 3 che prevede un confronto con le banche, dopo una revisione prudenziale da parte dell’autorità di vigilanza, su forme di copertura da eventuali rischi non previste nei «cuscinetti» regolamentari. Perciò si parla di un target, cioè di un obiettivo, più che di un coefficiente. E le banche avranno tempo fino al 16 gennaio per rispondere a Francoforte.

 

Ma sul timore che per alcune di esse, Monte dei Paschi in testa, lo sforzo aggiuntivo richiesto sia eccessivo, i mercati hanno reagito male alla lettera della Bce. Il titolo di Mps è crollato dell’8% trascinandosi l’intero settore bancario e affossando Piazza Affari (-3,27%) e ha indotto la banca ad ammettere di aver ricevuto una richiesta per un rafforzamento patrimoniale: «abbiamo fornito una prima indicazione, preliminare e soggetta a modifiche, del livello target di Cet 1 ratio» che il Montepaschi «sarà tenuto a rispettare a seguito del completamento del capital plan, pari al 14,3% su base transitional, nonché delle metodologie di calcolo adottate nella sua determinazione».

BANCA CARIGE BANCA CARIGE

 

Secondo IlSole24ore la richiesta per la banca senese è di un rafforzamento del Cet1 dal 12,8% al 14,3%. Carige, l’altra banca che era già stata strigliata al termine dell’esame dei bilanci che è stato compiuto l’anno scorso preliminarmente, prima dell’avvio della nuova vigilanza europea unificata, non avrebbe, invece, ricevuto alcuna lettera.

 

Intanto, l’ipotesi che la Bce possa avviare il quantitative easing già a gennaio continua ad essere discussa. Alcune indiscrezioni rilanciano l’ipotesi di un’operazione limitata a 500 miliardi di euro, deduzione del fatto che l’Eurotower vuole gonfiare il bilancio sino a circa 3.000 miliardi e che le operazioni di liquidità decise negli ultimi mesi sono state un flop e sono riuscite ad aumentarlo solo fino a circa 2.300 miliardi.

 

EUROTOWER BCEEUROTOWER BCE

Ma in un’anticipazione del settimanale Spiegel, il membro del comitato esecutivo Sabine Lautenschlager sostiene che «l’acquisto di titoli di Stato per me è l’ultima ratio». La banchiera centrale tedesca sostiene che «utilità e rischi di un programma del genere devono trovarsi in un rapporto ragionevole. Cosa che al momento non vedo». Per l’ex Bundesbank, l’eurozona non rischia la deflazione.

 

Un’altra voce contraria all’ipotesi di un’accelerazione sull’acquisto di bond governativi è il governatore della Banca centrale estone, Ardo Hansson, che ha sottolineato che «personalmente troverei problematico annunciare un programma di acquisto bond inclusi quelli greci a gennaio», prima delle elezioni elleniche.

 

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