big ranieri morricone

ITALIANI A PESO D’ORO - IL VALORE PER IL PRESTIGIO ITALIANO DEI SUCCESSI INTERNAZIONALI DI RANIERI, MORRICONE, CRISTOFORETTI, BOTTURA PUO’ ESSERE QUANTIFICATO: KING CLAUDIO OGGI “VALE” 90 MILIONI, IL PREMIO OSCAR 97, L’ASTRONAUTA 60, LO CHEF 40

Irene Maria Scalise per “La Repubblica

 

claudio ranieri vince con il leicester  5claudio ranieri vince con il leicester 5

L’importanza di chiamarsi Ranieri, Cristoforetti, Morricone o Bottura. E, ancora di più, di chiamarsi Italia. Gli eroi del made in Italy, sono ormai un brand riconosciuto in tutto il mondo.

 

Sono famosi, bravi, hanno belle storie e, soprattutto, valgono un tesoro. E non è solo un modo di dire ma un algoritmo ben preciso che misura quell’economia intangibile che, sempre più spesso, sostiene l’economia reale. Simboli eccellenti si trasformano in punti di forza, o “asset” di successo.

 

ennio morricone   quentin tarantinoennio morricone quentin tarantino

Uno studio della Camera di Commercio di Monza e Brianza ha stimato il valore, in milioni di euro, dei nostri personaggi — icona, dallo sport alla musica, alla cucina. Il risultato? La vittoria del Leicester e di Claudio Ranieri vale, in termine di reputazione per l’Italia, 90 milioni di euro. L’Oscar a Ennio Morricone aumenta il valore del nostro Paese all’estero di circa 97 milioni di euro.

 

samantha cristoforetti  9samantha cristoforetti 9

La voce di Laura Pausini ci regala 87 milioni in più. La riconoscibilità internazionale di Samantha Cristoforetti, e la sua impresa nello spazio, ben 63 milioni. Mentre la coppia di “rivali- amiche” Vinci e Pennetta, finalista e vincitrice degli ultimi Us Open di tennis, porta un valore aggiunto di 68 milioni di euro. Per non parlare della cucina. I nomi di Giovanni Rana e dello chef Massimo Bottura fanno impennare il patrimonio made in “Brand Italia” di 46 e 40 milioni di euro.

 

Come si calcola questo “dono” intangibile? Lo spiega Renato Mattioni dell’ufficio studi della camera di Commercio di Monza. «Il nostro punto di partenza è il National Brands Index coniato alla fine degli anni ‘90 in Inghilterra da Simon Anholt.

MASSIMO BOTTURAMASSIMO BOTTURA

 

Prevede che i singoli paesi, esattamente come le aziende, possiedano un valore che identifichi la loro reputazione e immagine. In pratica — spiega Mattioni — il generico brand Italia vale circa 2600 miliardi di euro».

 

Ecco allora come, da questo fondamentale punto di partenza, si arriva a calcolare il peso economico dei singoli eroi del momento. «Nel caso di Claudio Ranieri abbiamo incrociato i dati del brand Italia con quanto pesa la riconoscibilità di Ranieri — aggiunge Mattioni — estrapolata attraverso una ricerca tra i social network e i motori di ricerca sommata con l’ammontare del valore dell’import export tra Italia e Inghilterra.

 

flavia pennettaflavia pennetta

Abbiamo aggiunto il peso dei diritti commerciali nei paesi che vedono la Premier League e soprattutto quanto pesa attualmente il sistema turistico inglese per l’Italia». Per Morricone il calcolo è analogo: «Al posto degli inglesi s’inseriscono gli americani e gli appassionati di cinema, che hanno seguito la cerimonia degli Oscar incollati al video.

 

Per Rana o Bottura s’inserisce invece la variabile cucina italiana che è famosa in tutto il mondo. Sono insomma tutti elementi di un’economia dell’intangibile che aiuta a ripensare il territorio e che aiuta a valorizzare il sistema Paese attraverso le sue storie migliori».

 

Secondo Fulvio Zendrini, excapo della comunicazione di colossi come Telecom, Ferragamo o Piaggio, «quello che aumenta il valore di un brand al di là del valore del prodotto, è il riuscire a creare passione, trasporto e affezione verso un personaggio o addirittura una nazione».

giovanni rana premiatogiovanni rana premiato

 

La pensa così anche la pubblicitaria Anna Maria Testa: «Non mi stupisce che una bella storia come quella di Ranieri possa avere un valore così forte dal punto di vista economico».

 

La vittoria di Ranieri o l’impresa della Cristoforetti, insomma, ci hanno resi più simpatici al mondo: «Anche perché sono personaggi normali — conclude la Testa — Grazie a loro il nome dell’Italia gira e ritorna a splendere: peccato che spesso gli italiani non sappiano vendersi bene, anzi siano dei campioni di pessimismo».

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - LA CACCIA GROSSA AL LEONE DI TRIESTE INIZIA COL CDA DEL 24 APRILE MA SI CONCLUDERÀ A MAGGIO CON L’OPS DI MPS-CALTAGIRONE-MILLERI SU MEDIOBANCA CHE, UNA VOLTA ESPUGNATA COL SUO 13% DI GENERALI IN PANCIA, APRIRÀ LA VIA A CALTARICCONE PER ARRIVARE AL COMANDO DEL PRIMO FORZIERE D’ITALIA (843 MILIARDI) – CHE SUCCEDERA' QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I PEZZI GROSSI: ANDREA ORCEL DI UNICREDIT E CARLO MESSINA DI INTESA? - INTANTO, OGNI GIORNO SI REGISTRA UNO SCAZZO: SE IL PROXY ISS SOSTIENE MEDIOBANCA, IL PROXY GLASS LEWIS INVITA GLI AZIONISTI A PUNTELLARE MPS - (POTEVA MANCARE L’ANGOLO DEL BUONUMORE CON DAVIDE SERRA DEL FONDO ALGEBRIS?)…

zuppi sinodo claudio giuliodori ruini bergoglio

DAGOREPORT – ATTENZIONE: SI AGGIRANO CORVI SUL CUPOLONE – CON BERGOGLIO ANCORA CONVALESCENTE, L’ALA CATTO-CONSERVATRICE DI RUINI SI È “VENDICATA” SUL LIBERAL ZUPPI: SUL DOCUMENTO NON VOTATO DALL’ASSEMBLEA SINODALE CI SAREBBERO INFATTI LE MANINE DELL’EX CAPO DELLA CEI AI TEMPI DI BERLUSCONI. COME? NEL PORTARE A SINTESI I TEMI DISCUSSI NEL LUNGO CAMMINO SINODALE, SONO STATI SBIANCHETTATI O “AGGIRATE” QUESTIONI CRUCIALI COME IL RUOLO DELLE DONNE NELLA CHIESA, LA TRASPARENZA SUGLI ABUSI E L’OMOSESSUALITÀ. PIÙ DI UN VESCOVO HA CRITICATO L’ASSENZA NEL TESTO DELLA SIGLA “LGBTQ” – LA MIGLIORE SPIEGAZIONE SUL CAMBIO DI CLIMA LA DA' UN PORPORATO ANZIANO: "ANNI FA, ALLA FINE AVREMMO ABBOZZATO E VOTATO..."

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CERCASI DISPERATAMENTE TALE MELONI GIORGIA, DI PROFESSIONE PREMIER, CHE DEFINIVA “UN’OPPORTUNITÀ” LA MANNAIA DEL DAZISTA TRUMP - DOVE È ANDATA A NASCONDERSI L’’’ANELLO DI CONGIUNZIONE’’ TRA AMERICA FIRST E L’EUROPA DEI "PARASSITI?" A CHE È SERVITA LA SUA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON LO PSICO-DEMENTE DELLA CASA BIANCA CHE CINGUETTAVA: “MELONI È UN LEADER E UNA PERSONA FANTASTICA”? - CHE FOSSE TAGLIATA FUORI DAI GIOCHI, LA REGINA DI COATTONIA DOVEVA FICCARSELO IN TESTA QUANDO L’ALTRO GIORNO HA CHIAMATO URSULA PER SCONGIURARLA DI NON RISPONDERE CON I CONTRO-DAZI AL TRUMPONE. LA KAISER DI BRUXELLES LE HA RISPOSTO CON PIGLIO TEUTONICO CHE LA DECISIONE FINALE SULLA POLITICA COMMERCIALE DELL’UNIONE APPARTIENE SOLO A LEI. COME A DIRE: "A COSETTA NON T’ALLARGA’, QUI COMANDO IO!" - ED ORA “IO SONO GIORGIA” SI TROVA A DOVER AFFRONTARE UNA GUERRA COMMERCIALE CHE TOCCA MOLTO DURAMENTE LA SUA BASE ELETTORALE, E NON SOLO QUELLA CHE VIVE DI EXPORT, COME AGRICOLTURA, LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, I TESSILI. UN BAGNO DI SANGUE E, IN PROSPETTIVA, UNA CATASTROFE POLITICA…

donald trump matteo salvini

FLASH! CHE FINE HA FATTO IL PIÙ TRUMPIANO DEL REAME, OVVERO MATTEO SALVINI? MENTRE I MERCATI CROLLANO PER LA TEMPESTA DEI DAZI SCATENATA DAL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO, CON PIAZZA AFFARI CHE PERDE IL 3,6%, IL LEADER DELLA LEGA HA PERSO LA VOCE, DOPO CHE PER SETTIMANE HA DIFESO A SPADA TRATTA LE FOLLI POLITICHE DEL TYCOON. SOLO DUE GIORNI FA AFFERMAVA CHE “IL VERO NEMICO PER LE AZIENDE ITALIANE NON È TRUMP MA LE FOLLI IMPOSIZIONI DI BRUXELLES”. E ORA? – LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL NORD, CHE HANNO SEMPRE VOTATO LEGA, COSA FARANNO? DOMENICA AL CONGRESSO DEL CARROCCIO, SENZA SFIDANTI, SALVINI SARÀ CONFERMATO SEGRETARIO. MA PER IL TRUMPUTINIANO MATTEO SONO IN ARRIVO CAZZI AMARI...

pier silvio berlusconi marina giorgia meloni sergio mattarella antonio tajani matteo salvini

AZZ! LA DUCETTA CI STA PENSANDO DAVVERO DI PORTARE L’ITALIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026 - PERCHÉ TANTA URGENZA? NON C’ENTRANO SOLO GLI SCAZZI CON IL TRUMPUTINIANO SALVINI, LA CERTEZZA DI AVER RAGGIUNTO, NELLO STESSO TEMPO, L’APICE DEL CONSENSO E IL MASSIMO DISGREGAMENTO DELL'OPPOSIZIONE: MA ANCHE LA CONSAPEVOLEZZA, TRA DAZI E INFLAZIONE, DI UN PROSSIMO FUTURO ECONOMICO ITALIANO MOLTO INCERTO - E PRIMA CHE SOPRAGGIUNGA UN CROLLO DI CONSENSI, MEJO COGLIERE IL MOMENTO PROPIZIO, DA QUI ALLA PRIMAVERA 2026, PER CONSOLIDARE IL GOVERNO (SEMPRE CHE MATTARELLA DECIDA DI SCIOGLIERE LE CAMERE) – ALTRA ROGNA PER GIORGIA E' IL FUTURO DI FORZA ITALIA: I PARLAMENTARI CHE FANNO CAPO A MARINA BERLUSCONI SCALPITANO DA UN PEZZO PER UN GOVERNO PIU' LIBERAL ED EUROPEISTA. MA UN SOSTITUTO DELL'INETTO TAJANI NON SI TROVA (ANNI FA IL CAV. L'AVEVA INDIVIDUATO IN GUIDO CROSETTO) - L'ULTIMO FORTE STIMOLO CHE SPINGE LA PREMIER AD ANDARE AL VOTO NELLA PRIMAVERA 2026 POTREBBE ESSERE ANCHE QUESTO: SAREBBE UN GOVERNO MELONI NEL 2029 A GESTIRE IN PARLAMENTO L'ELEZIONE DEL NUOVO CAPO DELLO STATO (E L'UNDERDOG GIORGIA FRA DUE ANNI FESTEGGERA' QUEL MEZZO SECOLO NECESSARIO PER SALIRE SUL COLLE PIU' ALTO...) 

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...