I PANNI SPORCHI SI LAVANO OLTREOCEANO - LA TEDESCA COMMERZBANK DI NUOVO NEL MIRINO DELLE AUTORITÀ AMERICANE: RICICLAGGIO DI DENARO SPORCO - LA BANCA È PARTECIPATA DAL GOVERNO, E L’INCHIESTA CREA NUOVI PROBLEMI NEL RAPPORTO MERKEL-OBAMA
Marco Valsania per “Il Sole 24 Ore”
L'alta finanza europea è più che mai nel mirino della autorità americane per possibili violazioni: Commerzbank, il colosso bancario tedesco, è oggi sotto indagine per riciclaggio di denaro, un sospetto che va ad aggiungersi allo scandalo già esploso sulle violazioni dell'embargo contro paesi nella lista nera di Washington, in particolare Iran e Sudan.
OBAMA E ANGELA MERKEL FOTO LAPRESSE
La nuova inchiesta, anzi, complica gli sforzi dell'istituto per risolvere l'intera battaglia legale: negoziati per un accordo extragiudiziale sulle operazioni con le nazioni messe all'indice sono infatti in corso da tempo e le parti avevano lasciato trapelare che avrebbero potuto essere conclusi entro fine settembre da una sanzione pari ad almeno 600 milioni di dollari.
La nuova pista imboccata dalle indagini – che si concentra piuttosto sull'esistenza o meno di adeguati controlli interni richiesti all'istituto per evitare il "money laundering" – getta adesso nel dubbio sia le cifre che i tempi di qualunque multa in arrivo. Se i due casi verranno davvero e a tutti gli effetti unificati, un'ipotesi allo studio delle authority americane, la sanzione potrebbe lievitare di centinaia di milioni di dollari, facilmente raggiungendo il miliardo di dollari.
Commerzbank, che oltretutto è partecipata dal governo tedesco dando al negoziato anche i contorni di una sfida politica, è soltanto l'ultima grande banca del Vecchio continente a essere finita sotto accusa su questi fronti. L'inchiesta originale era stata fatta scattare nel 2008 dalla procura distrettuale di Manhattan e in seguito si era allargata coinvolgendo anche il Dipartimento della Giustizia, attraverso la procura federale di New York, la Federal Reserve e il Superintendente ai servizi finanziari dello stato di New York.
La banca più illustre finora scesa a patti a caro prezzo per la violazione dell'embargo è stata, lo scorso luglio, la francese Bnp Paribas, che ha accettato di pagare alle autorità americane ben 8,97 miliardi di dollari. Per essersi lasciata sfuggire il riciclaggio di denaro attraverso le sue sedi statunitensi orchestrato da trafficanti di droga latinoamericani, nel 2013 la banca britannica Hsbc è stata inoltre penalizzata con una maxi-multa da 1,9 miliardi.
Negli ultimi anni hanno raggiunto compromessi su sanzioni per riciclaggio oppure violazione degli embarghi, ciascuna da centinaia di milioni di dollari, anche Standard Chartered, Credit Suisse, Ing, Royal Bank of Scotland, Lloyds e Barclays. Altri istituti sono tuttora impegnati in trattative per cercare di risolvere le accuse: tra questi l'altra banca francese Crédit Agricole, che sta negoziando a sua volta il versamento, entro fine anno, di oltre 600 milioni di dollari.