I FURBETTI DELLA “REPUBLICA” - SI SCANDALIZZANO PERCHÉ UN QUARTO DEGLI ITALIANI NON DICHIARA CONTI CORRENTI, TITOLI, ECC (TODOS EVASORI PER EU-GENIO SCALFARI) - MA FORSE SAREBBE PIÙ UTILE UNA CAMPAGNA PER FAR CROLLARE L'IMMONDO VIZIO DEI RAPPORTI BANCARI APERTI A NON SI SA CHI - LE GRANDI BANCHE DEI POTERI MARCI, CHE DA SEMPRE FINANZIANO ALLEGRAMENTE IL SIMPATICO IMPERO DI LIGRESTI, AVRANNO MAI INDAGATO CHI SI NASCONDE DIETRO AI PINGUI PACCHETTI AZIONARI DI PREMAFIN NASCOSTI IN PIAZZE CARAIBICHE?…

Bankomat per Dagospia

Repubblica oggi sul suo sito riporta con scandalo che un quarto circa dei nostri concittadini, ovvero circa quindici milioni di italiani, non dichiarano avere conti correnti, dossier titoli, risparmio in banca e cose simili. Per cui apriti cielo e apriti articolessa su come il Governo dei Professore adesso mettera' tutti in riga.

Tout court, quindici milioni di italiani che non dichiarano conti correnti sarebbero evasori secondo i censori che lavorano per il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari.

Peccato che da sempre la legge non obblighi affatto i contribuenti a dichiarare i rapporti bancari, perché come anche il piu' ingenuo dei pensionati al bar sport sa, e quindi dovrebbero sapere anche i sapientoni della redazione economica di Repubblica, i conti correnti e i depositi titoli che i privati hanno nelle banche italiane se e quando producono redditi (in termini di interessi, stacco cedole, plusvalenze su cessione di titoli) sono tassati alla fonte dalla banca che li gestisce. Il tutto in regime di risparmio amministrato e pertanto opera come sostituto d'imposta. Allora quale scandalo? Di cosa stiamo parlando?

Forse sarebbe piu' utile una campagna, che altre e migliori menti anche presso Repubblica stanno portando avanti, come il Professor Penati, per far crollare l'immondo vizio dei rapporti bancari aperti a non si sa chi. Nel senso che ai privati normali da qualche tempo si chiede con insistenza chi sia il beneficiario effettivo dei rapporti bancari, a monte di eventuali e diffusissime catene societarie con holding estere spesso anche offshore. Ma le grandi banche che da sempre finanziano Ligresti non si sa se abbiano mai indagato con solerzia chi si nasconde dietro ai pingui pacchetti azionari di Premafin intestati non si sa bene a chi in piazze caraibiche.

Ci ha fatto piacere leggere l'ennesimo articolo chiaro e netto del Prof Penati sabato, che sul tema Ligresti e trasparenza riprende i modesti ragionamenti di Bankomat.

Attendiamo anche noi come il Prof Penati, e speriamo che la pensino così anche l'editore di Repubblica ed i suoi brillanti giornalisti economici, una forte azione di questo Governo per la trasparenza e la correttezza nelle manovre spesso opache e feudali della grande finanza italiana.

Diciamo che la sua emergenza ci parrebbe prevalente rispetto al blocco delle rivalutazioni delle pensioni....

 

EUGENIO SCALFARIe ezio mauro foto mezzelani gmt montiSalvatore Ligresti

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…