IN RCS SI RAFFORZANO SOLO LE BANCHE - L’INOPTATO COMPRATO SOLO A METÀ. MA NON C’ERA LA FILA? (CAIRO TACE)

Andrea Montanari per "Milano Finanza"

L'aumento di capitale di Rcs Mediagroup si è ufficialmente concluso ieri con la sottoscrizione di tutti i 16,24 milioni di diritti d'opzione. All'esito dell'offerta di borsa sono state sottoscritte 25,19 milioni di azioni, il 7,78% di titoli ordinari di nuova emissione (ossia il 5,6% del nuovo capitale sociale), oltre a tutte le azioni risparmio di categoria B (3,44 milioni, il 4,43%).Complessivamente sono state sottoscritte più di 300 milioni di azioni ordinarie, il 92,73% di tutte quelle di nuova emissione.

Il consorzio bancario di garanzia (Banca Imi, Bnp, Akros, Aletti, Commerzbank, Mediobanca, Ubi e Credit Suisse) farà la sua parte per 14,73 milioni di titoli, ossia il 4,55% delle nuove azioni (circa il 4% del nuovo capitale) per un controvalore di 18,19 milioni. Al completamento dell'operazione, l'aumento sarà stato sottoscritto per un ammontare totale di 409,9 milioni.

E un ruolo di primo piano lo avrà Intesa, che attraverso Banca Imi sottoscriverà il 40% delle azioni ordinarie e si rafforzerà nel capitale di Rcs di un ulteriore 1,6%, salendo così a una quota compresa tra il 6,5 e il 7% del capitale.

E mantenendo quel ruolo cruciale per le sorti dell'azienda che non è mai dispiaciuto al presidente del consiglio di sorveglianza, Giovanni Bazoli.

Mentre pure Piazzetta Cuccia arrotonderà ancora arrivando al 16%, avendo il 12% della quota consorziata (0,48%). Anche se nel caso della merchant bank guidata dall'ad Alberto Nagel va detto che nel prossimo futuro la partecipazione sarà destinata a diluirsi significativamente in quanto il piano del banker è quello di chiudere il capitolo del patto di sindacato e allentare il cordone ombelicale con Via Rizzoli.

Questa la fredda cronaca della giornata, che lascia però alcuni punti di domanda. Solo metà dell'inoptato è stata sottoscritta quando due settimane fa pareva ci fosse la fila per prenotare i titoli: perché alla fine nessuno ha comprato così massicciamente?

Non è chiaro quanto possa essere vera la tesi secondo la quale qualche speculatore in asta ha fatto incetta di diritti sperando di lucrarci in seguito e poi, visto che il mercato non reagiva come ipotizzato, ha mollato il colpo.

O se invece, come si dice in più d'una sala operativa, c'è chi si è mosso sottotraccia togliendo le opzioni in circolazione per evitare che si palesasse un altro socio importante o che uno tra Fiat (forte però già del 20,135% arrotondato ora al 20,5%) o Diego Della Valle (terzo socio di peso, ma fuori dal patto, con l'8,99%) crescessero troppo nel capitale. Un modo per non modificare lo status quo in seno al nocciolo duro dei soci, che al momento resta solidamente sopra il 60% del capitale. Come non dispiace al presidente Fiat, John Elkann, in queste settimane impegnato con lo skipper Giovanni Soldini nella regata Transpac e quindi fisicamente lontano dalle cose di Rcs.

A questo punto, e con questi risultati, l'atteso mister X, che per qualche osservatore come riportato nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza, poteva essere Urbano Cairo (l'editore contattato anche ieri più volte non ha commentato) non si è palesato. E salvo imprevisti lo farà entro mercoledì 24, ultimo giorno utile per l'ufficializzazione delle quote rilevanti.

In tutto ciò vi è una certezza. «Il socio misterioso? Non mi interessa, con l'1, il 2 o il 3% conterà zero e vi ho detto tutto, ha dichiarato ieri a margine di una conferenza stampa Rcs-Rai, il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli. «Aspetto gli eventi, aspettiamo di conoscere la nuova conformazione della proprietà. Ma noi andiamo avanti con il nostro lavoro». E a proposito di tavoli, oggi il comitato di redazione del giornale di via Solferino sarà a Roma per discutere in sede nazionale e associativa la procedura di stato di crisi.

Nel frattempo, torna a scaldarsi il fronte sindacale in seno alle redazioni delle testate periodiche oggetto di vendita a Prs e non solo. Secondo indiscrezioni provenienti da via Rizzoli, i vertici di Rcs, a partire dall'ad Pietro Scott Jovane, vogliono fare altri tagli e razionalizzazioni: l'obiettivo sarebbe ridurre i costi e i benefit dei giornalisti delle testate ritenute strategiche (come Oggi, Amica e Il Mondo) per altri 700 mila euro. Il clima nelle redazioni si fa sempre più teso e c'è chi addirittura avrebbe minacciato possibili strascichi legali.

Infine, va registrato che in Spagna Rcs si accinge a chiudere Marca Tv, l'emittente dedicata a calcio e sport controllata pariteticamente da Unidad Editorial e MediaPro, gruppo quest'ultimo che sta per essere rilevato dall'emittente del Qatar, Al Jazeera. Basso lo share (0,8%) e scarso il business: a fine mese si spegne.

 

SCOTT JOVANE A BAGNAIA Ferruccio De Bortoli GIOVANNI BAZOLIAlberto Nagel article Marca TvMarca Tv

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?