messina. 3524860ba6f3_large

INTESA, BOOM IN BORSA - CARLO MESSINA HA UN PROGRAMMA, MA È REALIZZABILE: FARE DI INTESA LA PRIMA BANCA EUROPEA - A FAMIGLIE E IMPRESE ITALIANE 300 MILIARDI DI CREDITI. E POI LOTTA ALLA POVERTÀ E LA CULTURA IN PRIMO PIANO - RIGUARDO AGLI NPL FRECCIATE ALLA SORVEGLIANZA BCE E AD ALTRI “COLLEGHI” ITALIANI

1. BENE IN BORSA (+1,5%) DOPO PIANO CON GIUDIZI CASE D'INVESTIMENTO

(ANSA) - All'indomani della presentazione del piano d'impresa con un andamento controcorrente in un listino

carlo messina giovanni bazoli

pesante Intesa fa un passo piu' deciso in Borsa. A dar sostegno al titolo (+1,55% a 3,15 euro), in una seduta nel complesso positiva, e' una serie di giudizi positivi da parte delle maggiori case di investimento dove il motivo dominante e' uno, quello degli utili e dei dividendi prospettati nel piano da qui al 2021.

 

Per Jp Morgan ''e' una delle migliori storie di dividendi del

settore'' che spinge la banca d'investimento americana ad alzare il giudizio da neutral ad overweight e il target price da 3,1 a 3,7 euro. Si tratta di ''una storia di dividendo attraente e credibile'', anche per Deutsche Bank che conferma il prezzo obiettivo a 3,8 euro. Anche Morgan Stanley che gia' raccomandava il titolo Intesa come overweight porta il target price a 3,8 euro. Kepler Cheuvreux e Credit Suisse confermano rispettivamente il buy e l'outperform alzando entrambe l'asticella del prezzo a 3,6 euro, la prima da 3,1 e la seconda da 3,4 euro. Confermano poi i giudizi buy Natixis e Citi, quest'ultima col prezzo obiettivo a 3,5 euro.

 

2. INTESA VERSO I 6 MILIARDI DI UTILI

Maximilian Cellino per Sole 24 Ore

 

CARLO MESSINA GIOVANNI BAZOLI

«Vogliamo diventare la banca numero uno in Europa e pensiamo di poterci riuscire costruendo il nostro futuro su basi e valori solide». Difficilmente poteva apparire più ambizioso Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, presentando ieri a Milano il nuovo Piano d’impresa 2018-2021.

 

Sull’eredità del precedente piano - rispettato in tutti gli obiettivi previsti, come ricordato più volte ai presenti - il manager si è però evidentemente costruito la dovuta credibilità. Così quei 6 miliardi di euro proiettati sull’utile netto consolidato a fine 2021 (rispetto ai 3,8 miliardi dell’esercizio appena concluso) sono apparsi ad alcuni analisti una previsione fin troppo cauta, mentre in una giornata turbolenta di Borsa il titolo riusciva a chiudere a +0,6% permettendo alla stessa Intesa di diventare la società a maggior capitalizzazione di Piazza Affari.

 

carlo messina

La strategia riproposta ieri da Messina è del resto quella vincente che ha permesso al gruppo di superare negli ultimi quattro anni uno scenario «competitivo e peggiore di quanto ci si potesse attendere», basata cioè su tre pilastri: la continua riduzione dei rischi connessi al portafoglio (leggi sofferenze); il contenimento dei costi attraverso un’ulteriore semplificazione del modello operativo e, non certo da ultima, l’accelerazione dei ricavi sviluppando nuove opportunità di business. Tre semplici (sulla carta) ricette che promettono a Intesa un futuro da «leader europeo nel Wealth Management & Protection, da raggiungere con un modello di business unico e grazie alle risorse principali: le persone e una piattaforma digitale all’avanguardia».

 

Riguardo agli Npl (tema spinoso sul quale Messina non ha risparmiato frecciate né alla sorveglianza Bce, né ad altri «colleghi» italiani) la promessa è di dimezzare l’ammontare lordo a 26,4 miliardi e quello netto a 12,1 miliardi, con un’incidenza rispetto al totale dei crediti rispettivamente del 5,5% e del 2,9 per cento.

Banca Intesa

 

Un obiettivo, quest’ultimo, da conseguire premendo anzitutto sull’attività di recupero, grazie all’ulteriore rafforzamento della piattaforma di servicing (da trasferire in una NewCo per cui si cerca anche una partnership con un operatore industriale) e alla creazione di Pulse (unità interna per la gestione degli impagati ai primi stadi). Non si escludono eventuali ulteriori cessioni di pacchetti di crediti deteriorati, «ma solo - ha avvertito Messina - se avverranno al valore di libro, perché non vogliamo arricchire i fondi di private equity».

 

PIAZZA AFFARI

La razionalizzazione dei costi non si poggia soltanto sulle 9mila uscite volontarie entro giugno 2020 (bilanciate in parte da 1.650 assunzioni) e sulla riconversione di 5mila persone verso attività a maggior valore aggiunto, ma abbraccia anche il patrimonio immobiliare (si veda in basso) e la riduzione delle entità giuridiche. Dodici fra banche reti e società prodotto verranno infatti incorporate in Intesa Sanpaolo e, sempre in tema di semplificazione, si convertiranno le azioni risparmio in ordinarie con il rapporto di uno a 1,04: «Siamo l’unica grande banca europea che ancora le mantiene», ha tagliato corto Messina.

 

Sul fronte dei ricavi l’obiettivo dichiarato ieri è da una parte diventare il numero uno in Italia nell’assicurazione retail non-motor, dall’altra progredire ulteriormente nel settore Wealth Management, dove si progetta un’espansione in Cina con l’obiettivo di raccogliere 8 miliardi entro il 2021 e soprattutto si è pronti a considerare una partnership con un operatore industriale globale. Messina non si è voluto sbilanciare su possibili nomi, ma ha auspicato la conclusione dell’operazione «nel corso del 2018».

 

INTESA

Un capitolo intero del piano viene invece dedicato alla responsabilità sociale, nel segno dell’impegno di Giovanni Bazoli: l’obiettivo è divenire un modello di riferimento come impact bank «costituendo un’unità specializzata nella gestione proattiva e nella valorizzazione delle oltre 20 mila opere del nostro patrimonio». E sempre in tema di responsabilità sociale «lanceremo lo strumento Isp Fund for Impact di 250 milioni in modo da consentire l’erogazione di prestiti per 1,2 miliardi di euro a categorie con difficoltà di accesso al credito», ha annunciato Messina. Il legame con l’Italia rimane del resto profondo, nel bene e nel male: la situazione del nostro Paese, e una imprevista nuova recessione, resta «la sfida principale per la realizzazione dell’intero piano».

 

«Se l’ad Carlo Messina continuerà ad avere la sensibilità e l’attenzione fin qui dimostrate verso il personale, il nuovo piano potrà avere successo e la nostra condivisione», ha commentato il segretario generale Fabi, Lando Maria Sileoni.

 

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…