jack ma donald trump

ASCOLTATE E RITAGLIATE LE FRASI DI JACK MA, FONDATORE DI ALIBABA E UOMO PIÙ RICCO DI CINA, SU TRUMP E GLOBALIZZAZIONE: ''NON È STATA LA CINA A RUBARVI IL LAVORO. LE AZIENDE AMERICANE SI SONO ARRICCHITE IMMENSAMENTE TENENDOSI LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE E LA TECNOLOGIA, E MOLLANDO LA MANIFATTURA A CINA E MESSICO'' (VIDEO INTEGRALE) - ''DOVE SONO FINITI QUEI SOLDI? 14,2 TRILIARDI SONO ANDATI A FINANZIARE 13 GUERRE ALL'ESTERO. 19,2 TRILIARDI SONO STATI BRUCIATI DA WALL STREET NELLA CRISI DEL 2008'' - ''COSA SAREBBE SUCCESSO SE VOI AMERICANI LI AVESTE INVESTITI IN INDUSTRIA, EDUCAZIONE, INFRASTRUTTURE?''

 

 

VIDEO - L'INTERVENTO INTEGRALE DI JACK MA AL WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS

 

 

1. JACK MA: LA GLOBALIZZAZIONE L'AVETE INVENTATA VOI, INUTILE CHE DATE LA COLPA ALLA CINA. DOVE SONO FINITI I MILIARDI DI PROFITTI DELLE INDUSTRIE DELLA SILICON VALLEY?

 

Dagonota da www.forbes.com e www.businessinsider.com

 

Da ritagliare le frasi del fondatore di Alibaba Jack Ma a Davos: ''Donald Trump e la globalizzazione? Quando Thomas Fridman ha pubblicato il suo bestseller 'Il mondo è piatto' nel 2005, la globalizzazione sembrava una strategia perfetta per gli USA. Il loro discorso era questo: noi ci teniamo la proprietà intellettuale, la tecnologia e il marchio, e lasciamo il resto del lavoro ad altri paesi come Messico e Cina''.

sostenitori di trumpsostenitori di trump

 

Poi la stoccata ai giganti della Silicon Valley: ''Le multinazionali americane hanno incassato milioni e milioni e milioni di dollari dalla globalizzazione. Quando mi sono laureato all'università in Cina (Ma è un ex professore del liceo) ho provato ad acquistare un cercapersone. Costava l'equivalente di 250 dollari, io ne guadagnavo 10 al mese come insegnante. Ma il prezzo per produrlo era 8 dollari. IBM e Microsoft facevano più utili delle più 4 più grandi banche cinesi messe insieme...dove sono finiti quei soldi?''

 

JACK MA E THOMAS BACHJACK MA E THOMAS BACH

La risposta è facile (e avvilente): in paradisi fiscali (Apple ha quasi 300 miliardi di dollari parcheggiati al riparo del fisco), in smisurati patrimoni personali (Bill Gates destina tutto in beneficienza, in settori che decide lui), e in investimenti finanziari che hanno gonfiato la bolla di Wall Street.

 

''30 anni fa le compagnie americane di cui i cinesi avevano sentito parlare erano Ford e Boeing. Oggi sono nella Silicon Valley. E a Wall Street, dove sono stati investiti tutti i profitti. La crisi finanziaria ha cancellato 19,2 trilioni (un trilione=1000 miliardi) di dollari, e ha distrutto 34 milioni di posti di lavoro. Immaginate cosa sarebbe successo se quei soldi fossero stati investiti nel Midwest, per sviluppare industrie e infrastrutture, e soprattutto educazione per chi non se la può permettere? Io sono stato respinto da Harvard e me la sono dovuta cavare da solo''

JACK MAJACK MA

 

''Non sono gli altri paesi a rubarvi il lavoro, ragazzi – è colpa della vostra strategia. Siete voi che non avete distribuito i profitti nel modo giusto''.

 

Durante l'incontro, Ma ha raccontato che il suo film preferito è ''Forrest Gump'', perché riconosce qualcosa del peschereccio di Forrest in Alibaba: ''Nessuno fa i soldi pescando balene: la gente fa i soldi pescando gamberetti. E questo vale anche per il nostro sito''.

 

jack ma jack ma

Ha anche rivelato che intende andare in pensione presto: ''Non voglio morire alla mia scrivania. Voglio morire su una spiaggia''.

 

Jack Ma Jack Ma

 

2. JACK MA: SE L'AMERICA AVESSE INVESTITO NELLA SUA INDUSTRIA INVECE CHE IN GUERRE, OGGI NON AVREBBE ALCUN PROBLEMA

http://www.asianews.it/ – Il presidente di Alibaba, la grande compagnia cinese di vendite on-line, Jack Ma è convinto che non ci sarà una guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti, come si paventa da alcune affermazioni di Donald Trump durante la sua campagna elettorale negli Usa. E a proposito del presidente eletto che domani entra in carica, egli ha chiesto di lasciare a lui “un po’ di tempo”, dato che è una persona “dalla mente aperta e capace di ascoltare”.

 

jack ma ah cosojack ma ah coso

Parlando a un incontro con businessmen e politici nella cornice del Forum economico mondiale di Davos, Ma ha dichiarato: “La Cina e gli Usa non avranno mai una guerra commerciale”.

 

Durante la campagna elettorale Trump ha minacciato tasse per i prodotti cinesi che colpiscono i posti di lavoro negli Usa e ha accusato la Cina di essere un “manipolatore di valuta”: tenendo basso il valore dello yuan rende i prodotti cinesi da export molto competitivi sul mercato mondiale.

 

In seguito egli ha anche affermato che non si ritiene legato alla politica dell’unica Cina, suscitando le ire di Pechino anche per aver avuto una conversazione telefonica con Tsai Ying-wen, presidente di Taiwan.

jack ma 1jack ma 1

 

In questi giorni esperti e analisti hanno espresso preoccupazioni sullo stile “populista” e “protezionista” di Trump che potrebbe bloccare il libero commercio.

 

A difendere la globalizzazione e il libero mercato è intervenuto perfino il presidente cinese Xi Jinping parlando all’apertura del Forum di Davos. Molto dell’economia cinese si basa proprio sull’export verso l’occidente e verso gli Usa. L’applicare tasse ai prodotti della Cina potrebbe dare un colpo molto forte alle industrie del Paese.

 

jack ma cazzeggiajack ma cazzeggia

Jack Ma ha fatto notare che il problema non è la globalizzazione, da cui gli Usa hanno ricavato “tonnellate di soldi”, ma il modo in cui tale moneta è stata spesa, senza diffondere la ricchezza nella società. “Negli ultimi 30 anni – ha detto – l’America ha avuto 13 guerre al costo di 14,20 trilioni di dollari…  Cosa sarebbe successo se essi avessero speso parte di quei soldi per costruire infrastrutture, aiutare impiegati e operai?”.

 

Jack Ma Forbes Jack Ma Forbes

La scorsa settimana Ma ha incontrato Trump offrendo aiuto perché piccole e medie imprese americane possano vendere i loro prodotti attraverso il network di Alibaba. Secondo Jack Ma questo potrebbe fruttare agli Usa circa un milione di posti di lavoro.

sostenitore di donald trumpsostenitore di donald trumpsostenitori di trump con il cartello hillary jokersostenitori di trump con il cartello hillary jokercampagna elettorale trumpcampagna elettorale trump

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...