LUCHINO STEWARD! - IN BARBA AL CONFLITTO D’INTERESSI CON ITALO-NTV, MONTEZEMOLO È ANCORA IN LIZZA PER IL VERTICE ALITALIA. OGGI ARRIVA A ROMA JAMES HOGAN, MA NON SI INCONTRERANNO - IL RUOLO DI AL MUBARAK, EMIRO CHE FINANZIÒ FERRARI E POTREBBE ENTRARE IN ALITALIA

1. VERSO LA SFIDA ALITALIA OGGI ARRIVA IL CEO DI ETIHAD

Gianni Dragoni per "il Sole 24 Ore"

 

Montezemolo Montezemolo

Una nuova poltrona è pronta per Luca Cordero di Montezemolo. La presidenza della nuova Alitalia targata Etihad Airways. Uno dei marchi italiani tra i più conosciuti all'estero, anche se l'aviolinea ha molti acciacchi e, dopo l'ulteriore ridimensionamento subìto nei quasi sei anni di gestione dei Capitani coraggiosi o «patrioti», come li chiamò il loro mentore Silvio Berlusconi, è poco più di un vettore regionale, con appena una dozzina di voli a lungo raggio.

 

L'Alitalia-Cai presieduta da Roberto Colaninno è al collasso, potrà rinascere con l'arrivo dei ricchissimi emiri di Abu Dhabi, con i quali Montezemolo, 67 anni compiuti il 31 agosto, ha un'amicizia di lunga data. Montezemolo è stato il «facilitatore» dell'accordo che, dopo l'approvazione della Commissione Ue, porterà alla cessione del 49% di Alitalia agli emiratini. Etihad investirà complessivamente 560 milioni di euro, diventerà il primo azionista e il padrone di fatto dell'Alitalia.

montezemolo ad abu dhabi con Khaldoo Al Mubarakmontezemolo ad abu dhabi con Khaldoo Al Mubarak

 

I soci di Alitalia, insieme a Etihad, hanno già designato come futuro a.d. della nuova compagnia Silvano Cassano, ex a.d. di Grandi Navi Veloci (fino al 2010) e di Benetton Group, da oltre sei mesi consulente di Etihad sul piano Alitalia. L'incarico di presidente non è ancora stato affidato.

 

«È una possibilità ma fino a metà di ottobre sono concentratissimo qui. Poi ne parliamo», si è schermito ieri Montezemolo sulla presidenza di Alitalia. Oggi arriva a Roma l'a.d. di Etihad, James Hogan. In agenda incontri con sindacati, dipendenti, governo. Montezemolo ha confermato i rapporti con Hogan: «Ci sentiremo al telefono nei prossimi giorni, non credo ci vedremo».

james hogan etihad 7james hogan etihad 7

 

L'a.d. di UniCredit, Federico Ghizzoni, ieri ha detto che «vista l'esperienza di Montezemolo potrebbe essere un buon nome» per la presidenza di Alitalia, confermando il parere favorevole di Giovanni Castellucci, a.d. di Atlantia.

 

Alitalia ha comunicato ieri la nomina di un nuovo responsabile commerciale, Ariodante Valeri. Secondo la compagnia Valeri proviene «da Grandi Navi Veloci, azienda in cui ricopriva la carica di general manager», è stato «direttore marketing del gruppo Benetton» e «general manager» di Hertz Italiana, aziende in cui ha lavorato il futuro a.d. Cassano (alla Hertz anche Hogan). Secondo una visura camerale Valeri, nato il 3 ottobre 1955 a Venezia, è «procuratore speciale» di Grandi Navi Veloci (dal giugno 2008) e nel comitato esecutivo di Stazioni Marittime Spa.

SILVANO CASSANOSILVANO CASSANO

 

All'Alitalia Montezemolo probabilmente non avrà lo stesso stipendio della Ferrari, nel 2013 ha ricevuto 5,53 milioni lordi (compresi 50mila euro come consigliere Fiat). Anche dopo l'addio a Maranello, Montezemolo rimane vicepresidente di Unicredit, voluto da Abu Dhabi, da cui ha percepito 315.800 euro nel 2013 e consigliere di amministrazione della Tod's, 30.600 euro di gettone nel 2013. Ha lasciato in gennaio la presidenza di Ntv, la società del treno Italo in grave crisi, di cui è tuttora azionista al 33,46% con il «veicolo» Mdp, insieme a Diego Della Valle e Gianni Punzo. E, stando a una visura camerale, è proprietario di 17 azioni dell'Fc Juventus.

 

 

2. L'UOMO DEL GOLFO NEL CONSIGLIO

Mara Monti per "il Sole 24 Ore"

 

GIOVANNI CASTELLUCCIGIOVANNI CASTELLUCCI

C'è un uomo forte dentro la Ferrari che lega gli arabi a Luca Cordero di Montezemolo. È Khaldoon Khalifa al Mubarak, ceo del fondo Mubadala e patron del Manchester City. Siede nel board del Cavallino Rampante fin dai tempi in cui gli arabi attraverso Mubadala, il fondo immobiliare Aldar e la compagnia aerea del Golfo Ethiad, oggi socio di Alitalia, erano gli sponsor forti della Ferrari in F1.

 

ferrari cavallino rampante montezemolo by domenico rosaferrari cavallino rampante montezemolo by domenico rosa

L'uomo delle finanze del principe ereditario di Adu Dhabi è rimasto anche dopo il terremoto di quattro anni fa quando a sorpresa Marchionne decise di esercitare l'opzione di acquistare la quota del 5% detenuta dagli arabi in Ferrari. Mossa che consentì alla Fiat di salire al 90% nella società. Una decisione che non venne accolta bene ad Abu Dhabi al punto che si decise di cancellare tutte le sponsorizzazioni in Ferrari, un brutto colpo che ancora oggi ricordano chiaramente al quartier generale di Maranello.

federico ghizzonifederico ghizzoni

 

In questi anni Khaldoon al Mubarak è rimasto nel board per il prestigio che avvolge il brand Ferrari che tra l'altro ha interessi molto forti nel Golfo, ma soprattutto per l'amicizia che lo lega a Montezemolo. Dopo la sua uscita è probabile che il manager arabo lo seguirà per ritrovarsi presto in Alitalia.

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…