AL VIA IL RISIKO DEI DIRITTI TV – RIUSCIRANNO GLI ARABI DI AL JAZEERA-BEIN A PRENDERE ALL’ASTA I DIRITTI PER LA SERIE A, IN BARBA A SKY ITALIA E MEDIASET PREMIUM?
Andrea Montanari per "Milano Finanza"
Finirà probabilmente con un testa a testa, ma con un outsider di lusso, l'asta per l'assegnazione dei diritti televisivi relativi al triennio 2015-2018 della serie A di calcio. Deliberata nei giorni scorsi dalla Lega Calcio con la ratifica dell'accordo con l'advisor Infront, la gara vedrà ai nastri di partenza Sky Italia e Mediaset Premium.
Anche perché di altre tv a pagamento sul mercato non ce ne sono. E perché altri broadcaster quali la Rai o La7 al momento paiono lontani da questo business: la tv di Stato per politica aziendale e anche per la spending review, l'emittente di Urbano Cairo per le ridotte dimensioni. Ma da più parti c'è chi auspica che alla gara, prevista già per la seconda metà di maggio e che dovrebbe garantire un incasso minimo di 980 milioni a stagione (questo il valore dei minimo garantito da Infront) partecipino altri operatori, magari internazionali e specializzati.
Peccato che di player potenziali non ce ne siano tanti. Per esempio il big americano Discovery, guidato in Italia da Marinella Soldi, molto forte nella tv tematica free (su Dmax ha sperimentato per la prima volta lo sport con il Sei Nazioni di rugby) non sarà della contesa. A questo punto alcuni osservatori vicini al dossier invitano a volgere lo sguardo verso il Medio Oriente.
Lì ha sede Al Jazeera, la tv all news del Qatar che controllata il network informativo BeIN Sport (16 canali) che detiene già i diritti per la Serie A italiana (oltre che per la Liga spagnola) per l'intero Medio Oriente. E dopo le incursioni nel Regno Unito e in Francia, dove tra l'altro la famiglia regnante del Qatar possiede il Paris Saint Germain, ora punta sull'Italia. Al binomio Al Jazeera-BeIN i capitali per sfidare Sky non mancano affatto.
E non è esclusa, secondo molti osservatori, una successiva alleanza, leggasi rivendita dei diritti, con Mediaset Premium. Asset che tra l'altro la tv di Cologno Monzese vuole valorizzare in una newco in cui far confluire anche il 22% della piattaforma spagnola Digital+, per poi aprire il capitale a terzi come, guarda caso, la tv qatarina o la francese Canal Plus.
In questo nuovo risiko dei diritti tv, rumor provenienti dalla Svizzera assicurano che BeIN potrebbe farsi avanti con il fondo Brigdepoint formalizzando un'offerta per il controllo proprio del gestore dei diritti Infront.
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